Attualità
Da Andria agli Stati Uniti: il chitarrista e cantante Riccardo Lorusso selezionato per il 50° Simposio Internazionale dell’IKS
Incontro con i migliori musicisti internazionali per una sei giorni piena di discussioni didattiche e musicali di altissimo livello
Andria - mercoledì 16 agosto 2023
10.49
E' stato selezionato per il 50° Simposio dell'IKS (International Kodály Society) il chitarrista e cantante andriese Riccardo Lorusso, e ogni due anni per una sei giorni si incontra, a Los Angeles presso la Colburn School per la prima parte e a New York (NYC) presso la New York University – Steinhardt per la seconda, con i migliori musicisti e didatti internazionali per affrontare discussioni didattiche, musicali, dimostrazioni e concerti di altissimo livello, di diverso genere musicale e stile. Per il suo tour ha scelto di presentare "Il canto della gente – the singing of the people", un viaggio musicale nella golden era degli anni '50 e '60. Per l'occasione l'abbiamo intervistato per conoscere la sua carriera musicale sino alla sua ultima tappa nel Continente Nuovo, dove resterà fino a metà agosto per poi tornare in Italia per un concerto.
- Ciao Riccardo, parlarci un po' di te e delle tue esperienze in ambito musicale.
Ciao Giovanna, innanzitutto grazie per questa intervista. Cercherò di sintetizzare i miei 25 anni di musica con delle linee principali che mi possano descrivere al meglio; nasco come chitarrista, dapprima con studi Rock Fusion per poi avvicinarmi agli studi Jazz presso il Conservatorio "N. Piccinni" di Bari, per poi approfondire l'aspetto didattico pedagogico musicale, presso il Conservatorio "N. Rota" di Monopoli, tappa fondamentale per il mio futuro percorso musicale, per poi specializzarmi in Musica Applicata alle Immagini (colonne sonore) presso il Conservatorio "E.R. Duni" di Matera. Negli anni ho approfondito i miei studi musicali Jazz partecipando alle Clinics del Berklee College of Music presso Umbria Jazz a Perugia nel 2016, avendo l'onore di cantare come solista nel coro gospel diretto da Dennis Montgomery III; nel contempo, ho approfondito la didattica musicale, su diversi approcci pedagogici (Orff, Gordon, Dalcroze) ed infine in quello che sarebbe stata la principale metodologia di insegnamento vocale corale e musicale che mi accompagna tuttora, ovvero quella di Zoltan Kodály, approfondendo i miei studi da dieci anni in Ungheria, vincendo anche diverse borse di studiodal Ministero Culturale Ungherese e presso la prestigiosa sede del Kodály Institute a Kecskemét, parte dell' Accademia "F. Liszt" di Budapest. Ho avuto la fortuna di tenere da docente Masterclass di Chitarra Jazz presso Festival Internazionali Jazz come quello di Trani , e masterclass dedicate alla formazione con metodologia Kodály presso L'Associazione Soundiff di Barletta, e l'associazione Italia Nostra ad Andria, formazione riconosciuta dal MIUR.A livello compositivo ho avuto il piacere di avere partecipato musicalmente ad un brano udibile presso la pinacoteca di Ferrara dedicato a Ventura Salimbeni, oltre che aver collaborato con una produzione Radio Rai per la drammatizzazione di un brano facente parte della raccolta "Il coltivatore di Radici", recitate dal noto Tiziano Scarpa. Sono attivo anche nella musicologia, dove la mia tesi e le mie trascrizioni dedicate al madrigalista concittadino Giovanni Antonio Cirullo sono state inserite nella raccolta "La musica ricercata. Studi d'una nuova generazione di musicologi pugliesi";
Nel contempo ho sempre avuto una piena vita concertistica attiva,con diverse formazioni musicali, oltre che incidere nel 2022 il mio primo album da solista "Riflessi" e contemporaneamente il disco Apulian Soundscapes "Sounds" con l'amico e collega M° Roberto Fasciano al piano. Con quest'ultimo e con l'ensemble Sudestada ho avuto il piacere di essere tra i vincitori Puglia Sounds Artist Tour Italia partecipando a rassegne culturali di assoluta importanza come MusicArte (Associazione G. Curci- Barletta), Apulia Suona (Associazione Culturale Beathoven – Barletta). Ovviamente il tutto condito da un assidua attività didattica, sia in diverse accademie musicali, sia come docente in diverse scuole di diverso grado nel pubblico, dove ho portato il mio metodo personale "Musica e Fantasia". Ovviamente ci sarebbe molto altro da citare, magari nella prossima intervista.
- Che genere di musica suoni?
Non ho un genere particolare, provengo dal Rock, ho approfondito il Jazz, mi sono specializzato nel Latin, adoro il cantautorato italiano ed il Pop internazionale, non disdegno la classica, ed il Neo Soul. Unendo il tutto, adoro suonare un po' tutti questi generi.
- Quali tappe stai facendo e per quanto tempo resterai in America?
Los Angeles (California) presso la Colburn School per la prima parte e New York (NYC) presso la New York University – Steinhardt per la seconda.
- Per questo tour, quale repertorio di musiche hai scelto?
Il tour porta il titolo della mia presentazione musicale "Il canto della gente – the singing of the people" un viaggio musicale nella golden era degli anni '50 e '60 con chicche della prima era swing, e della scena più odierna nella musica e del cantautorato italiano, che hanno reso celebri alcuni dei classici italiani in tutto il mondo, e che, dopo anni di concerti, il pubblico inevitabilmente canta insieme, e da questo il titolo. Ovviamente ho inserito qualche brano del mio ultimo album Riflessi, per poter dar al pubblico un confronto con l'evoluzione del cantautorato in chiave più moderna.
- Che tipo di riscontro stai ottenendo dal pubblico americano?
Ad oggi la mia presentazione musicale sarebbe stata solo per il primo Agosto, e mi hanno chiesto di replicarla al giovedì talmente è piaciuta. Direi un riscontro positivo. Molto positivo. E ne sono grato.
- L'approccio con il pubblico statunitense in che cosa si distingue da quello italiano?
L' approccio è più attento, c'è silenzio dal primo momento in cui canto e suono anche solo una nota. Non che quello italiano non lo sia, ma il pubblico statunitense si lascia coinvolgere in maniera più empatica, e la soddisfazione è doppia, quando ti dicono che seppur non abbiano capito il testo, sia arrivata loro l'emozione. Te lo dico in maniera viva, perché ho appena eseguito la replica ed ho ancora i loro sguardi emozionati. Segno che la musica italiana arriva dritto al cuore, a prescindere dalle parole, ciò che in realtà già fa la musica, essendo un linguaggio universale. E poi brani come Nel Blu dipinto di Blu di Modugno sono brani che fanno parte del patrimonio culturale mondiale, e viene cantato anche dal pubblico americano.
- E' la prima esperienza per te all'estero?
No, ho già avuto il piacere di esibirmi a Miami lo scorso dicembre, ed a Cuba, a l'Avana presso residenze artistiche di artisti cubani importanti e diplomatiche di alcune ambasciate (Egitto, Marocco). Negli anni ho suonato e cantato anche in altri posti attorno al mondo come Spagna, Portogallo, Ungheria.
- Cosa consiglieresti ad un ragazzo/a che vuole intraprendere questo tipo di percorso?
Tanto studio, sacrificio, ottimismo, determinazione, semplicità e mente aperta al mondo.
Progetti per il futuro?
Ci sono progetti per il futuro, come quello di un album dal sound latineggiante, ed altri tour intorno al mondo, tra cui spoiler per i lettori, una proposta per suonare in Giappone, ma per adesso mi godo il momento e questi indimenticabili attimi musicali.
- Ciao Riccardo, parlarci un po' di te e delle tue esperienze in ambito musicale.
Ciao Giovanna, innanzitutto grazie per questa intervista. Cercherò di sintetizzare i miei 25 anni di musica con delle linee principali che mi possano descrivere al meglio; nasco come chitarrista, dapprima con studi Rock Fusion per poi avvicinarmi agli studi Jazz presso il Conservatorio "N. Piccinni" di Bari, per poi approfondire l'aspetto didattico pedagogico musicale, presso il Conservatorio "N. Rota" di Monopoli, tappa fondamentale per il mio futuro percorso musicale, per poi specializzarmi in Musica Applicata alle Immagini (colonne sonore) presso il Conservatorio "E.R. Duni" di Matera. Negli anni ho approfondito i miei studi musicali Jazz partecipando alle Clinics del Berklee College of Music presso Umbria Jazz a Perugia nel 2016, avendo l'onore di cantare come solista nel coro gospel diretto da Dennis Montgomery III; nel contempo, ho approfondito la didattica musicale, su diversi approcci pedagogici (Orff, Gordon, Dalcroze) ed infine in quello che sarebbe stata la principale metodologia di insegnamento vocale corale e musicale che mi accompagna tuttora, ovvero quella di Zoltan Kodály, approfondendo i miei studi da dieci anni in Ungheria, vincendo anche diverse borse di studiodal Ministero Culturale Ungherese e presso la prestigiosa sede del Kodály Institute a Kecskemét, parte dell' Accademia "F. Liszt" di Budapest. Ho avuto la fortuna di tenere da docente Masterclass di Chitarra Jazz presso Festival Internazionali Jazz come quello di Trani , e masterclass dedicate alla formazione con metodologia Kodály presso L'Associazione Soundiff di Barletta, e l'associazione Italia Nostra ad Andria, formazione riconosciuta dal MIUR.A livello compositivo ho avuto il piacere di avere partecipato musicalmente ad un brano udibile presso la pinacoteca di Ferrara dedicato a Ventura Salimbeni, oltre che aver collaborato con una produzione Radio Rai per la drammatizzazione di un brano facente parte della raccolta "Il coltivatore di Radici", recitate dal noto Tiziano Scarpa. Sono attivo anche nella musicologia, dove la mia tesi e le mie trascrizioni dedicate al madrigalista concittadino Giovanni Antonio Cirullo sono state inserite nella raccolta "La musica ricercata. Studi d'una nuova generazione di musicologi pugliesi";
Nel contempo ho sempre avuto una piena vita concertistica attiva,con diverse formazioni musicali, oltre che incidere nel 2022 il mio primo album da solista "Riflessi" e contemporaneamente il disco Apulian Soundscapes "Sounds" con l'amico e collega M° Roberto Fasciano al piano. Con quest'ultimo e con l'ensemble Sudestada ho avuto il piacere di essere tra i vincitori Puglia Sounds Artist Tour Italia partecipando a rassegne culturali di assoluta importanza come MusicArte (Associazione G. Curci- Barletta), Apulia Suona (Associazione Culturale Beathoven – Barletta). Ovviamente il tutto condito da un assidua attività didattica, sia in diverse accademie musicali, sia come docente in diverse scuole di diverso grado nel pubblico, dove ho portato il mio metodo personale "Musica e Fantasia". Ovviamente ci sarebbe molto altro da citare, magari nella prossima intervista.
- Che genere di musica suoni?
Non ho un genere particolare, provengo dal Rock, ho approfondito il Jazz, mi sono specializzato nel Latin, adoro il cantautorato italiano ed il Pop internazionale, non disdegno la classica, ed il Neo Soul. Unendo il tutto, adoro suonare un po' tutti questi generi.
- Quali tappe stai facendo e per quanto tempo resterai in America?
Los Angeles (California) presso la Colburn School per la prima parte e New York (NYC) presso la New York University – Steinhardt per la seconda.
- Per questo tour, quale repertorio di musiche hai scelto?
Il tour porta il titolo della mia presentazione musicale "Il canto della gente – the singing of the people" un viaggio musicale nella golden era degli anni '50 e '60 con chicche della prima era swing, e della scena più odierna nella musica e del cantautorato italiano, che hanno reso celebri alcuni dei classici italiani in tutto il mondo, e che, dopo anni di concerti, il pubblico inevitabilmente canta insieme, e da questo il titolo. Ovviamente ho inserito qualche brano del mio ultimo album Riflessi, per poter dar al pubblico un confronto con l'evoluzione del cantautorato in chiave più moderna.
- Che tipo di riscontro stai ottenendo dal pubblico americano?
Ad oggi la mia presentazione musicale sarebbe stata solo per il primo Agosto, e mi hanno chiesto di replicarla al giovedì talmente è piaciuta. Direi un riscontro positivo. Molto positivo. E ne sono grato.
- L'approccio con il pubblico statunitense in che cosa si distingue da quello italiano?
L' approccio è più attento, c'è silenzio dal primo momento in cui canto e suono anche solo una nota. Non che quello italiano non lo sia, ma il pubblico statunitense si lascia coinvolgere in maniera più empatica, e la soddisfazione è doppia, quando ti dicono che seppur non abbiano capito il testo, sia arrivata loro l'emozione. Te lo dico in maniera viva, perché ho appena eseguito la replica ed ho ancora i loro sguardi emozionati. Segno che la musica italiana arriva dritto al cuore, a prescindere dalle parole, ciò che in realtà già fa la musica, essendo un linguaggio universale. E poi brani come Nel Blu dipinto di Blu di Modugno sono brani che fanno parte del patrimonio culturale mondiale, e viene cantato anche dal pubblico americano.
- E' la prima esperienza per te all'estero?
No, ho già avuto il piacere di esibirmi a Miami lo scorso dicembre, ed a Cuba, a l'Avana presso residenze artistiche di artisti cubani importanti e diplomatiche di alcune ambasciate (Egitto, Marocco). Negli anni ho suonato e cantato anche in altri posti attorno al mondo come Spagna, Portogallo, Ungheria.
- Cosa consiglieresti ad un ragazzo/a che vuole intraprendere questo tipo di percorso?
Tanto studio, sacrificio, ottimismo, determinazione, semplicità e mente aperta al mondo.
Progetti per il futuro?
Ci sono progetti per il futuro, come quello di un album dal sound latineggiante, ed altri tour intorno al mondo, tra cui spoiler per i lettori, una proposta per suonare in Giappone, ma per adesso mi godo il momento e questi indimenticabili attimi musicali.