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Vita di città
Ci lascia Gianna, il cordoglio della sindaca Bruno
Trasportata d'urgenza in ospedale a causa di una brutta caduta, purtroppo non ce l'ha fatta
Andria - lunedì 18 gennaio 2021
12.06
Ci lascia a 49 anni Gianna, trasportata d'urgenza ieri dalla sua abitazione al Pronto Soccorso dell'ospedale cittadino. A dare notizia della sua scomparsa è la sindaca Bruno:
"La nostra città ha tante persone fragili. Fragilità di varia natura, con storie che vengono anche da lontano. Storie molto diverse tra loro ma spesso con un denominatore comune: sofferenza, solitudine, tristezza, precarietà sociale o fisica. La città di fronte a ciò a volte si indigna, a volte respinge. In alcuni casi è solidale, in altri si fa giudice. Storie di vita, su cui in tanti si arrogano il diritto di intervenire per sentenziare, per creare tifoserie o per strumentalizzare. Apprendo con tristezza che una di queste fragilità cittadine non c'è più: Gianna. Apprendo dai suoi vicini, che in silenzio tante volte l'hanno aiutata, che una brutta caduta le ha stroncato l'esistenza. Con la sua dipartita cade il muro di pregiudizi nei suoi confronti, cade la cultura dello scarto. Ma che ce ne facciamo ora che non c'è più? Quante altre Gianna la nostra Comunità conosce, di cui deve farsi carico a partire dalle istituzioni? Gianna mi ha fermato qualche giorno dopo il mio insediamento. Cercava un alloggio ma mi ha raccontato che nessuno voleva farle il contratto. Aveva un sostegno economico dai servizi sociali ma il suo cruccio era la casa. Questo ho saputo di lei, dal suo racconto. Mi sarebbe venuta a trovare. Voleva parlare, essere ascoltata. Oggi, la notizia della sua scomparsa".
"La nostra città ha tante persone fragili. Fragilità di varia natura, con storie che vengono anche da lontano. Storie molto diverse tra loro ma spesso con un denominatore comune: sofferenza, solitudine, tristezza, precarietà sociale o fisica. La città di fronte a ciò a volte si indigna, a volte respinge. In alcuni casi è solidale, in altri si fa giudice. Storie di vita, su cui in tanti si arrogano il diritto di intervenire per sentenziare, per creare tifoserie o per strumentalizzare. Apprendo con tristezza che una di queste fragilità cittadine non c'è più: Gianna. Apprendo dai suoi vicini, che in silenzio tante volte l'hanno aiutata, che una brutta caduta le ha stroncato l'esistenza. Con la sua dipartita cade il muro di pregiudizi nei suoi confronti, cade la cultura dello scarto. Ma che ce ne facciamo ora che non c'è più? Quante altre Gianna la nostra Comunità conosce, di cui deve farsi carico a partire dalle istituzioni? Gianna mi ha fermato qualche giorno dopo il mio insediamento. Cercava un alloggio ma mi ha raccontato che nessuno voleva farle il contratto. Aveva un sostegno economico dai servizi sociali ma il suo cruccio era la casa. Questo ho saputo di lei, dal suo racconto. Mi sarebbe venuta a trovare. Voleva parlare, essere ascoltata. Oggi, la notizia della sua scomparsa".