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Cannabis light: il business del futuro

Approfondimento sul tema

Parlare di business di successo oggi significa, per forza di cose, chiamare in causa il mondo della cannabis light. La prima cosa da dire al proposito è che si tratta di un mercato relativamente giovane: la cannabis light, che deve essere distinta da quella terapeutica, fa parte della nostra vita da pochi anni. Per rendersene conto basta ricordare che tutto è partito con la Legge 242/2016, entrata in vigore nel gennaio 2017.

Questo testo normativo, che secondo gli addetti ai lavori del settore necessiterebbe di diverse implementazioni, ha dato il via alla commercializzazione di cannabis caratterizzata da un basso contenuto di THC. La legge considera come limite massimo lo 0,2%. Dal momento che si tratta di una soglia difficile da mantenere, il legislatore considera non sanzionabile il consumo e la commercializzazione di cannabis caratterizzata da una quantità di THC, principio attivo psicoattivo, pari allo 0,6%.

Nel corso degli anni, il mercato della cannabis light ha fatto passi da gigante e, oggi come oggi, può essere definito uno dei business principali da tenere d'occhio per il futuro. I motivi sono diversi. Uno dei più rilevanti chiama in causa l'emergenza Covid-19, che ha investito le nostre vite sconvolgendole in maniera inaspettata.

Da quando questa situazione è entrata a far parte della quotidianità, tantissime persone hanno iniziato ad avere a che fare con compromissioni non indifferenti della qualità del sonno, una problematica che può essere risolta con prodotti naturali come l'olio di CBD o cannabidiolo, principio attivo non psicoattivo.

Il prodotto sopra citato è stato protagonista, nei primi mesi del 2020, di un vero e proprio boom, portando a una svolta il fatturato di tantissimi e-commerce che si sono ritrovati, da una settimana con l'altra, a dover gestire un volume di acquisti impensabile fino a poco tempo prima.

Questo successo, anche se in misura minore, ha riguardato anche altri prodotti, come per esempio i liquidi per l'e-cig, le infiorescenze di canapa sativa - consigliate a chi ha già un po' di dimestichezza con l'utilizzo della cannabis light - e le soluzioni per animali (che devono essere somministrate solo dopo aver chiesto consiglio al proprio veterinario di fiducia).

Canapa, un mondo di sostenibilità

Uno dei motivi per cui si guarda alla canapa light e a tutto quello che ruota attorno a questa pianta riguarda le sue peculiarità sostenibili. L'attenzione all'ambiente, soprattutto in questo periodo che ci vede più consapevoli dell'impatto che le nostre azioni hanno sull'equilibrio globale, è sempre più rilevante per i consumatori, che scelgono le aziende da cui acquistare anche secondo questo criterio.

L'utilizzo della canapa nelle filiere produttive può rivelarsi un'ottima scelta al proposito; i motivi sono diversi e riguardano innanzitutto la resilienza di questa pianta che, riuscendo a crescere in situazioni avverse per altre specie, è considerata un'eccellente alternativa per quanto riguarda il contrasto al consumo di suolo.

Interessante è anche il suo confronto con il cotone. Rispetto alla fibra tessile appena citata, richiede molta meno acqua per crescere e, a singolo ettaro, ha una resa decisamente più alta. Non è quindi un caso che, da diversi anni a questa parte, il suo impiego sia al centro dell'impegno creativo di diversi designer attivi nel campo della moda. Esemplificativo a tal proposito è il caso di una collezione di Levi's, punto di riferimento del mondo del denim che ha recentemente proposto quella che è stata definita dal brand stesso "la collezione più sostenibile di tutti", ossia una linea di jeans realizzati in canapa, capi pensati per dare un contributo al contrasto alla crisi climatica che è un allarme globale da tanto tempo.
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