dr. Vincenzo Caldarone
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Commento

Vincenzo Caldarone: "La secessione dei ricchi"

La separazione di alcune regioni va configurandosi come una vera e propria secessione delle aree ricche

Un tema politico di scottante attualità, ovvero la separazione di alcune regioni italiane si va configurandosi come una vera secessione delle aree ricche. Ecco il punto di vista di Vincenzo Caldarone, dottore commercialista, già sindaco di Andria.

"Il ministro della pubblica istruzione del Nord dovrebbe istruirsi un po' sui meccanismi della Secessione dei ricchi, invece di insultare. In questi giorni di pericolo vediamo quali sono alcuni dei processi con cui avviene lo svuotamento delle Regioni più deboli economicamente:
La autonomia Regionale causa la attribuzione di risorse fiscali pagate dal Sud ad imprese e regioni più ricche. Lo stesso avviene per la grande distribuzione e il commercio on line.
Formare un nostro universitario costa alle famiglie almeno 250-300.000 euro, alla faccia del diritto allo studio. Quando i nostri ragazzi vanno via, noi finanziamo le regioni ricche, senza parlare della dolorosa sottrazione di capitale umano

Il mercato agricolo è comandato dalla finanza: in condizioni di debolezza il prodotto agricolo ha un prezzo imposto dalla convenienze di aree forti togliendo valore e remunerazione alle nostre terre;

Energie rinnovabili: una risorsa del Sud ma la maggior parte degli impianti (e degli incentivi) sono proprietà di investitori e gruppi finanziari; al Sud è rimasta la manutenzione e il fitto dei terreni, pari circa al 1-2% degli investimenti

Questi esempi sono chiarissimi: i meccanismi coloniali per i quali si estrae valore , risorse e speranza da una terra sono tanti e non sempre visibili. Un tal ministro della istruzione (non della sua istruzione) pensa invece che i trasferimenti statali siano un regalo di beneficenza alle scuole del Sud. In perfetto stile e ideologia leghista e separatista. Bisogna spiegargli che i trasferimenti sono una piccola parte di quanto viene portato via.
Ma fa anche rabbia pensare che molti di questi meccanismi avvengono grazie alla debolezza e alla divisione (economica,di categoria, istituzionale ) delle nostre genti : un colonialismo senza eserciti.

Così come la sciagura della neo-autonomia (leggi separazione) regionale sconta molti, troppi silenzi per convenienza elettorale , che diventano anche complicità. Centinaia di parlamentari eletti a furor di popolo che eseguono ordini e basta. Possibili che le nostre istituzioni, tanto brave di questi tempi a urlare per pericoli immaginari, non prendano posizione e non alzano la voce per questo scempio della sovranità dell'Italia? Sono cosi' importanti le rincorse a future candidature?
Invitiamo il presidente del consiglio comunale a convocare l'organo di rappresentanza della città per levare la voce e assumere iniziative con altre istituzioni per fermale la secessione dei ricchi. Perché la forma peggiore di servitù è quella che avviene con il consenso e la felicità di alcuni degli oppressi".
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