
Turismo
«Bellezza mozzafiato ma…», Castel del Monte fra critiche e perplessità
Per i turisti il bastione federiciano è una contraddizione
Puglia - venerdì 25 novembre 2016
Imponente maniero federiciano, capolavoro architettonico medievale, misterioso e unico, fiore all'occhiello e simbolo della città di Andria, il Castel del Monte, che si erge a 540 metri s. l. m., è inserito tra i patrimoni Unesco dal 1996.
Ma per i turisti il bastione del puer apuliae è una contraddizione, tra bellezza e cattiva gestione. Numerose le recensioni negative che non serviranno ad aumentare l'afflusso turistico al maniero federiciano, che pur primeggia in Puglia per numero di visite con i suoi 251 mila ospiti annuali (dati del marzo 2016 relativi all'ultimo anno); ben magra consolazione in confronto alle potenzialità quiescenti, agli sprechi economici e ai mal funzionamenti, che pongono spesso le amministrazioni nell'occhio del ciclone. Cosicchè, quando si parla del Castel del Monte, è inevitabile ascoltare "E' fantastico, però…".
Primo "però" del turista è il costo del biglietto di ingresso (intero: 8 euro), giudicato elevato per una struttura vuota al suo interno e che oltretutto non presenta pannelli informativi; il tutto si ridurrebbe ad una sterile visione degli stanzoni e l'unica alternativa è la spesa di ulteriori 5 euro pro capite per una guida, «altrimenti ti ritrovi a guardare quattro mura senza comprenderne il significato». A questi costi si aggiungono spesso il pagamento del parcheggio privato a un chilometro di distanza (5 euro per ogni auto) e della navetta per arrivare in cima alla collina (1 euro a persona) quando è interdetto alle auto l'accesso al maniero o il parcheggio alle pendici del castello è stracolmo. Non di rado, di conseguenza, capita di imbattersi in mezzi malamente parcheggiati sulla carreggiata.
A questo si aggiungono le testimonianze di bagni fuori uso, impossibilità di pagare con bancomat a causa di importi non elevati, personale poco efficiente. Nel complesso, vagliando vari siti internet di recensioni, il punteggio è di poco sufficiente solo grazie alla bellezza architettonica del Castello e al suggestivo panorama su cui si affaccia. Un merito certamente non attribuibile agli enti locali. Giunge dunque spontanea un'amara riflessione nel chiedersi quanti e quali potrebbero essere gli esiti positivi di una gestione che sappia valorizzare i propri tesori.
Altro neo della vicenda è l'infopoint che, ben tre anni fa, il Gal presentava fieramente alla cittadinanza e che tutt'oggi giace inutilizzato. Ma questo è un altro capitolo.
Ordunque, se tante sono le virtù della città semper fidelis, ben pochi i meriti degli enti locali che non si discostano da quella polemica più ampia che è la cattiva gestione del patrimonio culturale italiano.
Ma per i turisti il bastione del puer apuliae è una contraddizione, tra bellezza e cattiva gestione. Numerose le recensioni negative che non serviranno ad aumentare l'afflusso turistico al maniero federiciano, che pur primeggia in Puglia per numero di visite con i suoi 251 mila ospiti annuali (dati del marzo 2016 relativi all'ultimo anno); ben magra consolazione in confronto alle potenzialità quiescenti, agli sprechi economici e ai mal funzionamenti, che pongono spesso le amministrazioni nell'occhio del ciclone. Cosicchè, quando si parla del Castel del Monte, è inevitabile ascoltare "E' fantastico, però…".
Primo "però" del turista è il costo del biglietto di ingresso (intero: 8 euro), giudicato elevato per una struttura vuota al suo interno e che oltretutto non presenta pannelli informativi; il tutto si ridurrebbe ad una sterile visione degli stanzoni e l'unica alternativa è la spesa di ulteriori 5 euro pro capite per una guida, «altrimenti ti ritrovi a guardare quattro mura senza comprenderne il significato». A questi costi si aggiungono spesso il pagamento del parcheggio privato a un chilometro di distanza (5 euro per ogni auto) e della navetta per arrivare in cima alla collina (1 euro a persona) quando è interdetto alle auto l'accesso al maniero o il parcheggio alle pendici del castello è stracolmo. Non di rado, di conseguenza, capita di imbattersi in mezzi malamente parcheggiati sulla carreggiata.
A questo si aggiungono le testimonianze di bagni fuori uso, impossibilità di pagare con bancomat a causa di importi non elevati, personale poco efficiente. Nel complesso, vagliando vari siti internet di recensioni, il punteggio è di poco sufficiente solo grazie alla bellezza architettonica del Castello e al suggestivo panorama su cui si affaccia. Un merito certamente non attribuibile agli enti locali. Giunge dunque spontanea un'amara riflessione nel chiedersi quanti e quali potrebbero essere gli esiti positivi di una gestione che sappia valorizzare i propri tesori.
Altro neo della vicenda è l'infopoint che, ben tre anni fa, il Gal presentava fieramente alla cittadinanza e che tutt'oggi giace inutilizzato. Ma questo è un altro capitolo.
Ordunque, se tante sono le virtù della città semper fidelis, ben pochi i meriti degli enti locali che non si discostano da quella polemica più ampia che è la cattiva gestione del patrimonio culturale italiano.