
Vita di città
Andria si aggiudica un posto tra le "Capitali d'Italia", ecco tutti i protagonisti
Ieri sera su Marcopolo tv é andata in onda la puntata tanto attesa
Andria - sabato 16 febbraio 2019
22.28
Le immagini sono quelle che conosciamo, così come i "ciceroni per una sera" sono i volti noti della città. In prima serata, tra le "Capitali d'Italia", il fascino che assume Andria è, invece, inedito.
Le prime battute dello speciale sono affidate a don Gianni Agresti che, con precisione, ricorda la storia della nostra bella Cattedrale di Santa Maria Assunta in cielo, dagli aspetti architettonici a quelli culturali fino alla devozione degli andriesi per la Sarca Spina, la reliquia custodita gelosamente nel Duomo. La parola poi passa a Silvana Campanale della Biblioteca Diocesana che, con tanto di guanti bianchi alla mano, sfoglia con delicatezza manuali medievali manoscritti e ne racconta i retroscena. Le telecamere del canale 222 si spostano poi in compagnia di don Adriano Caricati nella Chiesa di Sant'Agostino. Restando ancora nel cuore della città a raccontare altri aneddoti di Andria, ed in particolare la curiosa circostanza delle 365 stanze di Palazzo Ducale, è stato direttamente il sindaco Nicola Giorgino in Piazza Catuma davanti allo Iat.
Prima di lasciare il centro storico le note composte da Federica Fornabaio hanno fatto da colonna sonora ad un'altro scorcio della città, Palazzo Ceci, residenza di una delle famiglie nobili di Andria.
Ed ecco che Marcopolo prosegue il suo viaggio nel Santuario della Madonna dei Miracoli con Rosalinda Romanelli, storico dell'arte, che accompagna Paolo Notari nella visita fino nella cripta del Santuario. Prima di arrivare a Castel del Monte, a cui sono dedicati gli ultimi fotogrammi della puntata c'è un'altra tappa intermedia, il castello della famiglia Ceci a Sant'Agostino, azienda agricola esattamente come 500 anni fa al momento dell'edificazione, luogo di raccordo ed equidistante tra il Maniero e Andria. A fare gli onori di casa qui è stato Giancarlo Ceci che ha ripercorso la storia intrecciandola a quella della sua famiglia.
Il conduttore Notari chiude la puntata davanti al Castello con le spettacolari immagini panoramiche delle Murge che ci ha fatto, come sempre, tanto piacere vedere.
Le prime battute dello speciale sono affidate a don Gianni Agresti che, con precisione, ricorda la storia della nostra bella Cattedrale di Santa Maria Assunta in cielo, dagli aspetti architettonici a quelli culturali fino alla devozione degli andriesi per la Sarca Spina, la reliquia custodita gelosamente nel Duomo. La parola poi passa a Silvana Campanale della Biblioteca Diocesana che, con tanto di guanti bianchi alla mano, sfoglia con delicatezza manuali medievali manoscritti e ne racconta i retroscena. Le telecamere del canale 222 si spostano poi in compagnia di don Adriano Caricati nella Chiesa di Sant'Agostino. Restando ancora nel cuore della città a raccontare altri aneddoti di Andria, ed in particolare la curiosa circostanza delle 365 stanze di Palazzo Ducale, è stato direttamente il sindaco Nicola Giorgino in Piazza Catuma davanti allo Iat.
Prima di lasciare il centro storico le note composte da Federica Fornabaio hanno fatto da colonna sonora ad un'altro scorcio della città, Palazzo Ceci, residenza di una delle famiglie nobili di Andria.
Ed ecco che Marcopolo prosegue il suo viaggio nel Santuario della Madonna dei Miracoli con Rosalinda Romanelli, storico dell'arte, che accompagna Paolo Notari nella visita fino nella cripta del Santuario. Prima di arrivare a Castel del Monte, a cui sono dedicati gli ultimi fotogrammi della puntata c'è un'altra tappa intermedia, il castello della famiglia Ceci a Sant'Agostino, azienda agricola esattamente come 500 anni fa al momento dell'edificazione, luogo di raccordo ed equidistante tra il Maniero e Andria. A fare gli onori di casa qui è stato Giancarlo Ceci che ha ripercorso la storia intrecciandola a quella della sua famiglia.
Il conduttore Notari chiude la puntata davanti al Castello con le spettacolari immagini panoramiche delle Murge che ci ha fatto, come sempre, tanto piacere vedere.