
Attualità
Andria ed il mancato rinnovo delle concessioni per i dehors
Non si conosce ancora nulla circa il nuovo regolamento
Andria - lunedì 14 maggio 2018
Periodicamente torna d'attualità la drammatica situazione che sta vivendo il centro storico andriese.
Ormai la bella stagione ha avuto inizio ma non si hanno notizie circa la vexata questio dei dehors.
Su questa vicenda interviene Savino Montaruli, che in qualità di presidente provinciale di Unimpresa sottolinea come: "Un Regolamento che costituisse una sorta di Protocollo d'Intesa tra le parti coinvolte è stato di fatto cestinato dall'Amministrazione comunale che ha appena cominciato a discuterlo per poi dimenticarsene; una serie di interventi richiesti che non sono mai arrivati per timore di perdere il controllo e di manomettere equilibri che non si sa ancora su che fili siano mantenuti; interventi strutturali che periodicamente vengono annunciati ma che sembrano delle vere e proprie illusioni che camminano sulle gambe degli illusionisti di professione; interventi di sostegno infrastrutturale per riqualificare i luoghi più significativi e allestimento di servizi turistici che non sono mai neppure stati presi in considerazione. Ma chi si occupa del centro storico ad Andria? Quale assessore, quale autorità, quale delegato?
I sabato sera nel centro storico -prosegue Montaruli- sono di una drammaticità unica e il degrado sociale che viene registrato nelle ore serali, fino a tarda notte, è pari se non superiore a quello che si registra nei più degradati quartieri periferici metropolitani, abbandonato a se stesso ed alla mercé dei vandali indisturbati. Il Regolamento per l'installazione dei Dehors, stranamente, né è stato ancora approvato né tantomeno è mai neppure iniziata la concertazione allargata come invece è accaduto a Canosa di Puglia ove tale regolamento fra qualche giorno sarà approvato in consiglio comunale. A rincarare la dose, quasi a sottolineare l'enorme condizione di disagio e di illegalità in cui si trovano le strutture oggi nel centro storico andriese arrivano addirittura le multe da parte dell'Autorità competente cioè i Vigili Urbani. Un tappeto di multe che gli esercenti sono costretti a pagare senza peraltro aver mai ottenuto risposte su come comportarsi e su quali percorsi avviare per ottenere il rinnovo delle concessioni da tempo scadute. Qualora tali controlli dovessero giungere da parte di altre Autorità potrebbero seriamente diventare un dramma con conseguenze non solo dal punto di vista amministrativo".
Ed il presidente Unibat, Savino Montaruli prosegue: "a chi giova tutto questo? Perché le voci delle Associazioni di Categoria non asservite, quelle degli esercenti, dei residenti, dei tecnici, dei giovani, dei cittadini, delle Forze dell'Ordine e della 3^ Consulta comunale non sono mai state ascoltate? Quale strategia della distruzione si nasconde dietro tutto questo? Se si voglia invogliare gli imprenditori a lasciare questa città per investire altrove allora non c'è tanto ulteriore sforzo da fare perché è già attualità mentre se qualcuno crede di dover fornire qualche spiegazione dimostrando altresì la propria esistenza in Ente allora si dia una mossa perché non è scritto da nessuna parte che chi occupa posti di potere possa permettersi di tutto e possa distruggere ciò che con enorme fatica i giovani imprenditori andriesi, grazie anche ai risparmi delle proprie famiglie, hanno tentato di costruire in una città, quella di Andria, che avrebbe potuto essere il vero motore di sviluppo e di crescita dell'intero territorio che ancora non fa parte della Puglia che piace" – ha quindi concluso Montaruli.
Ormai la bella stagione ha avuto inizio ma non si hanno notizie circa la vexata questio dei dehors.
Su questa vicenda interviene Savino Montaruli, che in qualità di presidente provinciale di Unimpresa sottolinea come: "Un Regolamento che costituisse una sorta di Protocollo d'Intesa tra le parti coinvolte è stato di fatto cestinato dall'Amministrazione comunale che ha appena cominciato a discuterlo per poi dimenticarsene; una serie di interventi richiesti che non sono mai arrivati per timore di perdere il controllo e di manomettere equilibri che non si sa ancora su che fili siano mantenuti; interventi strutturali che periodicamente vengono annunciati ma che sembrano delle vere e proprie illusioni che camminano sulle gambe degli illusionisti di professione; interventi di sostegno infrastrutturale per riqualificare i luoghi più significativi e allestimento di servizi turistici che non sono mai neppure stati presi in considerazione. Ma chi si occupa del centro storico ad Andria? Quale assessore, quale autorità, quale delegato?
I sabato sera nel centro storico -prosegue Montaruli- sono di una drammaticità unica e il degrado sociale che viene registrato nelle ore serali, fino a tarda notte, è pari se non superiore a quello che si registra nei più degradati quartieri periferici metropolitani, abbandonato a se stesso ed alla mercé dei vandali indisturbati. Il Regolamento per l'installazione dei Dehors, stranamente, né è stato ancora approvato né tantomeno è mai neppure iniziata la concertazione allargata come invece è accaduto a Canosa di Puglia ove tale regolamento fra qualche giorno sarà approvato in consiglio comunale. A rincarare la dose, quasi a sottolineare l'enorme condizione di disagio e di illegalità in cui si trovano le strutture oggi nel centro storico andriese arrivano addirittura le multe da parte dell'Autorità competente cioè i Vigili Urbani. Un tappeto di multe che gli esercenti sono costretti a pagare senza peraltro aver mai ottenuto risposte su come comportarsi e su quali percorsi avviare per ottenere il rinnovo delle concessioni da tempo scadute. Qualora tali controlli dovessero giungere da parte di altre Autorità potrebbero seriamente diventare un dramma con conseguenze non solo dal punto di vista amministrativo".
Ed il presidente Unibat, Savino Montaruli prosegue: "a chi giova tutto questo? Perché le voci delle Associazioni di Categoria non asservite, quelle degli esercenti, dei residenti, dei tecnici, dei giovani, dei cittadini, delle Forze dell'Ordine e della 3^ Consulta comunale non sono mai state ascoltate? Quale strategia della distruzione si nasconde dietro tutto questo? Se si voglia invogliare gli imprenditori a lasciare questa città per investire altrove allora non c'è tanto ulteriore sforzo da fare perché è già attualità mentre se qualcuno crede di dover fornire qualche spiegazione dimostrando altresì la propria esistenza in Ente allora si dia una mossa perché non è scritto da nessuna parte che chi occupa posti di potere possa permettersi di tutto e possa distruggere ciò che con enorme fatica i giovani imprenditori andriesi, grazie anche ai risparmi delle proprie famiglie, hanno tentato di costruire in una città, quella di Andria, che avrebbe potuto essere il vero motore di sviluppo e di crescita dell'intero territorio che ancora non fa parte della Puglia che piace" – ha quindi concluso Montaruli.