Disagi a Castel del Monte
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Vita di città

Ancora disagi a Castel del Monte per i turisti, la segnalazione di nPsi

La nota: «Patrimonio abbandonato, amministrazione assente»

Continuano le segnalazioni di disservizi e disagi per i turisti in visita al Maniero. Dopo le denunce della consigliera regionale Grazia Di Bari arriva anche la nota del direttivo nuovo Psi di Andria.

«Castel del Monte si erge come un enigma scolpito nella pietra, simbolo di perfezione geometrica e custode silenzioso della nostra storia. Non è soltanto un monumento: è un testimone immortale del passato e un invito a rivendicare una grandezza che appartiene a tutti noi. Eppure, come un eroe epico abbandonato dopo la battaglia, oggi giace trascurato, soffocato da un'indifferenza inaccettabile. La sua bellezza e il suo valore culturale sono sommersi da un mare di inefficienza e disorganizzazione, un paradosso che offende la nostra memoria e la nostra ragione.
Castel del Monte merita ben più di vuote promesse e rituali annunci: merita una guida ferma, un impegno reale, una visione che guardi oltre l'immediato e riaffermi la dignità del nostro territorio. Da molte tempo come nPSI denunciamo una gestione confusa, inefficiente, spesso negligente, degrado e disorganizzazione, seguite da un 'assoluta assenza di risposte concrete e nessun intervento significativo è stato compiuto. A fronte di promesse reiterate, impegni verbali e comunicati autoreferenziali, la realtà resta immutata, anzi peggiora.

-L'accesso al castello rappresenta l'emblema di questa disorganizzazione sistemica. La strada provinciale SP8, arteria principale verso il maniero di competenza provinciale, versa in condizioni indegne: buche profonde, asfalto dissestato, illuminazione assente, segnaletica carente. Ripetute le promesse di interventi da parte dell'amministrazione comunale di Andria si sono rivelate mere parole. Mentre i visitatori affrontano un percorso insicuro, nessuno affronta con serietà il problema della manutenzione e della sicurezza.

- Sul fronte trasporti, nonostante il cosiddetto "potenziamento" delle corse navetta, siamo ancora lontani da standard accettabili. Tre corse giornaliere, tanto sbandierate, sono assolutamente insufficienti se non calibrate sulle reali esigenze di affluenza stagionale. Il sistema appare caotico, le informazioni frammentarie e gli orari spesso disattesi. L'episodio accaduto il 30 giugno 2025 è emblematico: un gruppo di turisti in arrivo alla stazione ferroviaria Andria Sud si è ritrovato completamente disorientato, senza alcun punto informativo né indicazioni chiare sui collegamenti per raggiungere il monumento. Confusi e abbandonati, hanno cercato invano indicazioni o operatori pubblici. Dopo inutili tentativi di trovare una navetta, sono stati costretti a tornare indietro rinunciando alla visita.

-Tale situazione è accaduta nei giorni scorsi anche a due turiste di Ravenna.

- È una disfatta per il turismo locale e una "figuraccia" per l'intero territorio.
Non esistono pannelli informativi, numeri utili, QR code o personale a supporto dei visitatori. In una città che dovrebbe puntare sull'accoglienza e sulla valorizzazione del proprio patrimonio, tutto questo appare assurdo e inaccettabile.
La situazione peggiora se si considera che il servizio taxi ad Andria è affidato a un solo operatore con una sola licenza, e che i pochi turisti in arrivo non vengono informati della sua esistenza. In un contesto in cui i trasporti pubblici sono insufficienti, sarebbe quanto meno opportuno migliorare il servizio taxi, anche in convenzione con gli enti pubblici, garantendo informazioni chiare, prenotazioni accessibili e un servizio stabile, soprattutto nei periodi di maggiore afflusso turistico.
Negli ultimi anni, inoltre, si è registrato un calo significativo dei visitatori: nel 2023 il numero di accessi si è fermato a circa 237.000, con conseguente uscita dalla classifica dei 30 monumenti statali più visitati in Italia, riportando i dati ai livelli del 2014. Un campanello d'allarme grave, che segnala come l'incuria, l'inefficienza e la carenza dei servizi stiano trasformando un patrimonio simbolo dell'identità in una meta sempre meno attrattiva. Ancor più drammatica è la condizione dell'area naturale circostante: un tempo preziosa risorsa paesaggistica, oggi ridotta a discarica abusiva e parcheggio incontrollato. Famiglie che accendono fuochi tra i pini, rifiuti abbandonati lungo i sentieri, auto parcheggiate indiscriminatamente. Scene che offendono il buon senso e il decoro e che non possono essere risolte con poche ordinanze mal concepite o appelli al senso civico, ma richiedono presidi costanti, controlli efficaci e un piano regolatore serio.
Occorre inoltre denunciare la chiusura dello IAT – l'Ufficio Informazioni e Accoglienza Turistica – posto in piano centro città e pensato come fulcro dell'accoglienza turistica. Questa inattività priva il territorio di un servizio essenziale, vanificando ogni sforzo di promozione e ospitalità. È un ulteriore segnale della disattenzione e della scarsa organizzazione che affliggono la gestione del patrimonio. Il castello è gestito dal Ministero della Cultura, le strade spettano alla Provincia BAT o all'ANAS, l'area naturale è di competenza del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, mentre il Comune di Andria osserva sostanzialmente da spettatore, inerme, incapace o indisposta a esercitare la guida e la responsabilità che il territorio e i suoi cittadini legittimamente attendono. L'indifferenza politica e la mancanza di azioni concrete si traducono in un silenzio assordante che pesa come un macigno sul destino di Castel del Monte e non solo.
La nostra denuncia, come Nuovo PSI, non è sterile polemica né populismo d'occasione. È la voce di chi difende il bene comune, la dignità di un territorio che reclama rispetto e investimenti. Chiediamo con fermezza l'istituzione di un tavolo operativo permanente, con deleghe chiare, scadenze precise e un cronoprogramma vincolante. E sollecitiamo, infine, l'amministrazione comunale ad assumere un ruolo guida responsabile, superando narrazioni autoreferenziali e inconcludenti. Castel del Monte è il nostro biglietto da visita nel mondo, testimonianza tangibile di una storia e di un'identità che nessuno potrà mai cancellare. Non possiamo permettere che la nostra storia si sgretoli sotto il peso di una gestione distratta e di una politica priva di visione. Castel del Monte merita rispetto, merita azione concreta, merita che tutte le istituzioni si assumano con responsabilità la custodia e la valorizzazione di questo bene prezioso. Il tempo delle promesse è finito. Ora servono fatti concreti. Se falliremo in questo, il fallimento non sarà solo di un monumento, ma di tutta la nostra comunità».
IMG WAIMG WAANDRIA con Lamministrazione BRUNO
  • Liberali e Riformisti NPSI
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