
Cronaca
Algerino arrestato ad Andria: è sospettato dell'omicidio di un influencer iracheno
L'operazione portata a termine dalle Digos della Bat, di quella di Bari e dalla Squadra Mobile
Andria - venerdì 3 ottobre 2025
15.56
I poliziotti della questura di Barletta-Andria-Trani hanno eseguito un mandato di arresto europeo emesso dal Tribunal de Grand Istance de Lyon (Francia) nei confronti di un cittadino algerino, accusato dell'omicidio premeditato per motivi religiosi di un giovane iracheno con disabilità.
La vittima, appartenente alla comunità cristiana assira della città francese, è stata attesa sotto la propria abitazione e accoltellata alla gola mentre sulla sedia a rotelle stava registrando un video destinato ai social. Era un volto noto come creator digitale di contenuti sul cristianesimo e contro i gruppi islamici.
Le autorità d'oltralpe, una volta identificato l'autore dell'efferato assassinio, hanno avvisato quelle italiane, attraverso i canali del Servizio di cooperazione internazionale di Polizia (Scip) e l'Ufficio dell'esperto per la sicurezza a Parigi, perché l'indagato aveva fatto ingresso in Italia.
Gli investigatori italiani della Direzione centrale della Polizia di Prevenzione con la collaborazione di quelli del Servizio centrale operativo, hanno ricostruito con precisione i movimenti sul territorio italiano dell'algerino, seguendone le tracce informatiche.
L'arrestato si era rifugiato ad Andria trovando ospitalità da alcuni connazionali, la cui posizione è tuttora sotto esame dell'Autorità giudiziaria. All'individuazione certa dell'uomo nel territorio andriese hanno contribuito anche gli agenti della Digos di Bari e quelli della Digos Bat e della Squadra mobile di Barletta-Andria-Trani.
La vittima, appartenente alla comunità cristiana assira della città francese, è stata attesa sotto la propria abitazione e accoltellata alla gola mentre sulla sedia a rotelle stava registrando un video destinato ai social. Era un volto noto come creator digitale di contenuti sul cristianesimo e contro i gruppi islamici.
Le autorità d'oltralpe, una volta identificato l'autore dell'efferato assassinio, hanno avvisato quelle italiane, attraverso i canali del Servizio di cooperazione internazionale di Polizia (Scip) e l'Ufficio dell'esperto per la sicurezza a Parigi, perché l'indagato aveva fatto ingresso in Italia.
Gli investigatori italiani della Direzione centrale della Polizia di Prevenzione con la collaborazione di quelli del Servizio centrale operativo, hanno ricostruito con precisione i movimenti sul territorio italiano dell'algerino, seguendone le tracce informatiche.
L'arrestato si era rifugiato ad Andria trovando ospitalità da alcuni connazionali, la cui posizione è tuttora sotto esame dell'Autorità giudiziaria. All'individuazione certa dell'uomo nel territorio andriese hanno contribuito anche gli agenti della Digos di Bari e quelli della Digos Bat e della Squadra mobile di Barletta-Andria-Trani.