La FLC CGIL, la UIL Scuola Rua e la Federazione Gilda-Unams, contro la regionalizzazione della scuola

Ad Andria un gazebo in viale Crispi, per la raccolta firme per l'iniziativa popolare a favore del NO

lunedì 3 aprile 2023 11.36
Prosegue senza sosta la campagna di sensibilizzazione contro la regionalizzazione dell scuola e numerose sono le iniziative messe in campo dai sindacati FLC CGIL, UIL Scuola RUA e dalla Federazione Gilda-Unams

"Stiamo parlando con le persone, spiega il responsabile della Uil Scuola Bat Raffaele Delvecchio, spiegando loro gli effetti negativi della regionalizzazione della scuola. Non possiamo accettare divergenze nella scuola, quello che rischiamo è un aumento delle diseguaglianze con retribuzioni differenti a seconda della capacità economica delle regioni, questo oltre a creare divari non è costituzionale. La scuola deve essere unica su tutto il territorio nazionale, statale, e gli alunni devono avere gli stessi diritti e le stesse opportunità di formazione, da nord a sud" altrinenti si favorirebbero le regioni più ricche a scapito delle più povere, creando un sistema di istruzione a due velocità."
I sindacati scuola (n.d.r. solo quelli appena citati) ribadiscono il proprio NO a qualsiasi ipotesi di regionalizzazione della scuola e dell'istruzione e indicano i rischi che si profilano con gli interventi del governo.
In molte città, domenica mattina, 2 aprile, grazie alla presenza di numerosi gazebo, è stato possibile sottoscrivere la legge di iniziativa popolare volta a modificare l'art. 116 comma 3 e l'art. 117 commi 1, 2, 3. L'obiettivo è quello di raccogliere le 50.000 firme necessarie a portare la legge di iniziativa popolare in Parlamento affinchè venga discussa.
Ad Andria, capoluogo della provincia Bat insieme a Barletta e Trani (un gazebo è stato allestito in viale Crispi), gli organizzatori del presidio testimoniano il grande interesse di molti cittadini che hanno voluto comprendere e sottoscrivere le ragioni del NO. Da segnalare, tengono a dichiarare gli organizzatori, che la sottoscrizione è stata appoggiata non solo da cittadini di tutte le età (a partire dai 18 anni in su), ma anche da moltissimi docenti, da molti dirigenti scolastici ed esponenti politici del territorio indipendentemente dalla loro corrente politica.
"La scuola, riferisce il vice coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Bari Giuseppe de Tullio, non è un semplice servizio, essa ha una funzione primaria garantita dallo Stato a tutti i cittadini italiani, in qualsiasi regione risiedano. L'unitarietà culturale e politica del sistema di istruzione e ricerca è condizione irrinunciabile per garantire uguaglianza di opportunità nell'accesso alla cultura, all'istruzione e alla formazione. La scuola pubblica statale deve essere UNICA, accessibile e di qualità su tutto il territorio nazionale senza differenze tra regioni! Il lavoro degli insegnanti, dei dirigenti e di tutto il personale della scuola ha lo stesso valore su tutto il territorio nazionale e tutti gli studenti che risiedono e sono cittadini del Paese hanno pari diritto ad accedere alle stesse proposte di istruzione nel territorio in cui vivono".
"Il progetto di autonomia differenziata, spiega la segretaria generale della FLC CGIL BAT Angela Dell'Olio, è il punto più basso di un preciso disegno politico di aumentare le disuguaglianze tra Nord e Sud, tradendo la Costituzione e riducendo nella miseria milioni di persone, lavoratrici e lavoratori poveri, precari e sfruttati. Oggi più che mai abbiamo bisogno di interventi governativi che affrontino le povertà e i problemi sociali incalzanti investendo sulla scuola, sulla sanità, sulla riconversione ecologica e sul welfare e invece il primo passo di questo governo è quello di risolvere ogni problema scaricando le responsabilità della Stato ad una gestione autonoma regionale che vedrà un ulteriore impoverimento delle regioni più deboli. È arrivata l'ora di porre fine a questa frantumazione del nostro Paese, a questo concetto discriminante di cittadini di un'unica Italia, a questo regionalismo inefficace e dannoso".
Le firme possono essere raccolte anche in modalità telematica attraverso lo Spid collegandosi a
http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it
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