Centro storico e musica: sarà possibile trovare una intesa?
Il Comitato residenti del centro storico espone il proprio punto di vista dopo le ultime prese di posizione
domenica 17 novembre 2019
12.02
Circa l'esecuzione della musica dai locali situati nel centro storico registriamo una nuova puntata, questa volta dopo le dichiarazioni rese da un gestore di un nuovo e caratteristico locale cittadino, il Sig. Fabio Tesoro del "Vinavev", che ha voluto rimarcare, come "Se da una parte c'è una diritto sacrosanto come quello dei residenti di riposare, dall'altra c'è l'esigenza di mantenere in vita, chiaramente nel rispetto delle regole, le attività che operano in questa zona di Andria e che, altrimenti, rischierebbero, una dopo l'altra, di scomparire. E a perderne sarebbe solamente il centro storico ma tutta la città", come ha tenuto a dichiarare in una intervista a Telesveva.
Ecco adesso la risposta che il Comitato residenti ha voluto inviare alla nostra redazione.
"Nel post precedente, come sempre, il comitato ha dato spazio all'opinione garbatamente espressa (e questo non è poco) dal sig. Fabio Tesoro (Vinavev) in modo che i fruitori della pagina possano avere contezza delle diverse posizioni in campo.
A prescindere dalle (eventuali) iniziative di singoli residenti, che pur partecipando all'attività del Comitato, rispetto alla specifica situazione evidenziata dal sig. Tesoro agiscono a titolo individuale/personale (non si dovrebbe mai dimenticare che il Comitato non ha mai intrapreso "battaglie" contro questo o quel locale ponendo solo posto questioni di carattere generale), osserviamo, anche in vista di un eventuale incontro pubblico, che:
- il tema dell'inquinamento acustico è solo in minima parte legato ad un "regolamento". I vincoli sono legislativi ed europei. Forse bisognerebbe documentarsi meglio.
- Forse sarebbe il caso di finirla di rappresentare il centro storico come un quartiere che cade a pezzi solo perché - con enorme fatica - in alcun zone (solo in alcune) è stato ripristinato il rispetto delle regole. Non c'è alcun equilibrio da trovare tra residenti ed esercenti perché - questo è un punto fondametale - è qasi tutto già disciplinato dalle fonti nazionali, regionali ed europee. Si commetterebbe un errore prospettico se si pensasse che la strada del caos (per non dire peggio) con la quale si è generato il flusso della movida negli anni scorsi possa essere l'habitat per lo sviluppo delle iniziative commerciali (che, all'opposto, nella stessa fase di start up dovrebbero confrontarsi con la sostenibilità - come dire ambientale - del progetto).
In breve: non esistono diritti che violano le regole e regole che trasgrediscono i diritti (come - purtroppo - avevano lasciato credere le amministrazioni precedenti, eccezion fatta per l'azione dell'avv. Matera). Dentro questa cornice - nella quale operano moltissimi esercenti e di sicuro vorrà riferirsi anche l'osteria Vinavev - sicuramente c'è spazio per condurre profittevolmente attività di ristorazione di qualità (non di intrattenimento ...)"., conclude la nota del Comitato dei residenti del centro storico.
Ecco adesso la risposta che il Comitato residenti ha voluto inviare alla nostra redazione.
"Nel post precedente, come sempre, il comitato ha dato spazio all'opinione garbatamente espressa (e questo non è poco) dal sig. Fabio Tesoro (Vinavev) in modo che i fruitori della pagina possano avere contezza delle diverse posizioni in campo.
A prescindere dalle (eventuali) iniziative di singoli residenti, che pur partecipando all'attività del Comitato, rispetto alla specifica situazione evidenziata dal sig. Tesoro agiscono a titolo individuale/personale (non si dovrebbe mai dimenticare che il Comitato non ha mai intrapreso "battaglie" contro questo o quel locale ponendo solo posto questioni di carattere generale), osserviamo, anche in vista di un eventuale incontro pubblico, che:
- il tema dell'inquinamento acustico è solo in minima parte legato ad un "regolamento". I vincoli sono legislativi ed europei. Forse bisognerebbe documentarsi meglio.
- Forse sarebbe il caso di finirla di rappresentare il centro storico come un quartiere che cade a pezzi solo perché - con enorme fatica - in alcun zone (solo in alcune) è stato ripristinato il rispetto delle regole. Non c'è alcun equilibrio da trovare tra residenti ed esercenti perché - questo è un punto fondametale - è qasi tutto già disciplinato dalle fonti nazionali, regionali ed europee. Si commetterebbe un errore prospettico se si pensasse che la strada del caos (per non dire peggio) con la quale si è generato il flusso della movida negli anni scorsi possa essere l'habitat per lo sviluppo delle iniziative commerciali (che, all'opposto, nella stessa fase di start up dovrebbero confrontarsi con la sostenibilità - come dire ambientale - del progetto).
In breve: non esistono diritti che violano le regole e regole che trasgrediscono i diritti (come - purtroppo - avevano lasciato credere le amministrazioni precedenti, eccezion fatta per l'azione dell'avv. Matera). Dentro questa cornice - nella quale operano moltissimi esercenti e di sicuro vorrà riferirsi anche l'osteria Vinavev - sicuramente c'è spazio per condurre profittevolmente attività di ristorazione di qualità (non di intrattenimento ...)"., conclude la nota del Comitato dei residenti del centro storico.