Andria, norme igienico-sanitarie: la Asl Bt finalmente detta le regole
Montaruli (Unibat): «Al centro la salute pubblica»
domenica 7 aprile 2019
La Asl, con i Dirigenti del Servizio SIAN, interviene su coinvolgimento dell'Assessorato allo Sviluppo economico del Comune di Andria e detta le regole. Si parte dall'ortofrutta per finire alle manifestazioni con somministrazione temporanea esterna di alimenti, pasti e bevande e qui la questione si complica parecchio.
Ad analizzare la situazione scaturita dai due incontri tematici che hanno vista coinvolta la Asl Bt è il Presidente Unimpresa Bat, Savino Montaruli, peraltro autore dei tredici emendamenti che hanno completamente rimodulato il protocollo approvato, diventato un vero Protocollo sulla Salute e non quello che si sarebbe dapprima voluto approvare cioè un semplice e modesto regolamento di disciplina dell'occupazione di suolo pubblico con una sola prescrizione cioè quella della tendina parasole a protezione degli alimenti, il quale ha dichiarato: «Le rigidissime regole approvate e sottoscritte vanno ora applicate ed il lavoro è enorme visto che si tratta di una rivoluzione per la città di Andria, con estensione anche alle altre città di riferimento della Asl Bt, visto anche la disponibilità ad estendere il Protocollo alle altre amministrazioni comunali dei comuni delle province Bari e Bat da parte di Unimpresa Bat e dell'amico Claudio Sinisi di Confcommercio, come dichiarato in riunione.
Il coinvolgimento della Asl, però, ora ha implicazione anche di diversa natura e non si può pensare che le regole sulla tutela della salute umana possano essere applicate a tempo a convenienza. In particolare la Asl ha espressamente dichiarato che non saranno più tollerate manifestazioni di piazza o peggio di strada che prevedano la degustazione o addirittura la vendita di prodotti alimentari né la loro somministrazione. Questo, infatti, potrà avvenire unicamente in luoghi all'uopo destinati e previa abilitazione igienico-sanitaria di tali luoghi. Niente più quindi cioccolatini, pasticcini, pizzette, mozzarelline, burratine, panzerottini, friselline, tarallini e altri prodotti su strada ed in luoghi senza idoneità sanitaria. Questo ora potrebbe mettere seriamente a rischio i cosiddetti "percorsi del gusto" che con tanto amore si stavano attivando nella città federiciana, anche in occasione dell'imminente edizione speciale della Fiera di Aprile che dunque andrebbe completamente rimodulata abolendo tutto ciò che non è conforme con il protocollo igienico-sanitario. Si attende ora l'intervento della stessa Asl anche in merito a tutte le altre forme di tutela della salute pubblica, come ad esempio le regole da seguire per la somministrazione di alimenti, pasti e bevande all'esterno dei pubblici esercizi quindi nei dehors.
Credo – prosegue Montaruli – che si debba assolutamente ora evitare che ci sia la città di Andria in un regime di restrizione assoluta mentre le altre città continuano nella loro babele assoluta con fortissime ripercussioni sulla libera concorrenza e sulla libertà di impresa. Se Andria ha voluto intraprendere questo percorso di estrema restrizione, di fatto riaffermando semplicemente regole e norme già inserite le codice regionale del commercio quindi già valide per tutto il territorio pugliese, ora deve dimostrare di saperla gestire. Con un Squadra Annonaria così scarsa numericamente e con così poche unità e disponibilità temporale destinate ai controlli, alla prevenzione ed alla repressione sarà molto difficile che ciò avvenga. Basti girare per le strade della città in queste ore per accorgersi che quelle stesse regole concordate vengono già ampiamente disattese. Saremo e resteremo contrari a qualunque operazione di facciata e di propaganda. Se non vedremo i risultati non esiteremo a ritirare la nostra firma dal Protocollo, non avendo alcun, legame societario che ci vincola o ci lega alla politica», ha concluso Montaruli.
Ad analizzare la situazione scaturita dai due incontri tematici che hanno vista coinvolta la Asl Bt è il Presidente Unimpresa Bat, Savino Montaruli, peraltro autore dei tredici emendamenti che hanno completamente rimodulato il protocollo approvato, diventato un vero Protocollo sulla Salute e non quello che si sarebbe dapprima voluto approvare cioè un semplice e modesto regolamento di disciplina dell'occupazione di suolo pubblico con una sola prescrizione cioè quella della tendina parasole a protezione degli alimenti, il quale ha dichiarato: «Le rigidissime regole approvate e sottoscritte vanno ora applicate ed il lavoro è enorme visto che si tratta di una rivoluzione per la città di Andria, con estensione anche alle altre città di riferimento della Asl Bt, visto anche la disponibilità ad estendere il Protocollo alle altre amministrazioni comunali dei comuni delle province Bari e Bat da parte di Unimpresa Bat e dell'amico Claudio Sinisi di Confcommercio, come dichiarato in riunione.
Il coinvolgimento della Asl, però, ora ha implicazione anche di diversa natura e non si può pensare che le regole sulla tutela della salute umana possano essere applicate a tempo a convenienza. In particolare la Asl ha espressamente dichiarato che non saranno più tollerate manifestazioni di piazza o peggio di strada che prevedano la degustazione o addirittura la vendita di prodotti alimentari né la loro somministrazione. Questo, infatti, potrà avvenire unicamente in luoghi all'uopo destinati e previa abilitazione igienico-sanitaria di tali luoghi. Niente più quindi cioccolatini, pasticcini, pizzette, mozzarelline, burratine, panzerottini, friselline, tarallini e altri prodotti su strada ed in luoghi senza idoneità sanitaria. Questo ora potrebbe mettere seriamente a rischio i cosiddetti "percorsi del gusto" che con tanto amore si stavano attivando nella città federiciana, anche in occasione dell'imminente edizione speciale della Fiera di Aprile che dunque andrebbe completamente rimodulata abolendo tutto ciò che non è conforme con il protocollo igienico-sanitario. Si attende ora l'intervento della stessa Asl anche in merito a tutte le altre forme di tutela della salute pubblica, come ad esempio le regole da seguire per la somministrazione di alimenti, pasti e bevande all'esterno dei pubblici esercizi quindi nei dehors.
Credo – prosegue Montaruli – che si debba assolutamente ora evitare che ci sia la città di Andria in un regime di restrizione assoluta mentre le altre città continuano nella loro babele assoluta con fortissime ripercussioni sulla libera concorrenza e sulla libertà di impresa. Se Andria ha voluto intraprendere questo percorso di estrema restrizione, di fatto riaffermando semplicemente regole e norme già inserite le codice regionale del commercio quindi già valide per tutto il territorio pugliese, ora deve dimostrare di saperla gestire. Con un Squadra Annonaria così scarsa numericamente e con così poche unità e disponibilità temporale destinate ai controlli, alla prevenzione ed alla repressione sarà molto difficile che ciò avvenga. Basti girare per le strade della città in queste ore per accorgersi che quelle stesse regole concordate vengono già ampiamente disattese. Saremo e resteremo contrari a qualunque operazione di facciata e di propaganda. Se non vedremo i risultati non esiteremo a ritirare la nostra firma dal Protocollo, non avendo alcun, legame societario che ci vincola o ci lega alla politica», ha concluso Montaruli.