Non perdiamoci di vista. <span>Foto Riccardo Di Pietro</span>
Non perdiamoci di vista. Foto Riccardo Di Pietro
Non perdiamoci di vista

La cataratta: che cos’è

Come il cristallino si evolve con l’invecchiamento

Il corpo umano dal momento della nascita all'adolescenza è in continuo sviluppo e crescita, e con esso tutti i muscoli e organi subiscono fisiologiche mutazioni. Intorno ai 20 anni il corpo ha compiuto e inizia ad arrestare i naturali cambiamenti, e dopo i 35/40 anni cominciano i processi di "invecchiamento". Come per tutti gli organi, anche per gli occhi il normale processo di invecchiamento determina, per gli over 60, lo sviluppo della cataratta.

Il cristallino è un organo trasparente, situato all'interno del bulbo oculare, è una lente naturale dell'occhio che, insieme alla cornea, consente di mettere a fuoco i raggi luminosi sulla retina; la cataratta quindi è l'opacizzazione del cristallino. Il cristallino, normalmente è trasparente, ma con l'avanzare dell'età a causa dell'ossidazione delle proteine che lo costituiscono, tende a diventare opaco. In un occhio senza cataratta, quindi, la luce attraversa il cristallino che è trasparente e raggiunge la retina creando un immagine nitida, mentre in un occhio con cataratta, il cristallino opaco arresta e/o "distorce" interamente o parzialmente il passaggio dei raggi impedendo la normale focalizzazione sulla retina e la percezione delle immagini può risultare annebbiata e confusa.

In alcuni casi patologici (soggetti diabetici o che fanno uso di particolari medicinali) la cataratta può essere presente nei neonati o insorgere anche in giovane età (cataratta infantile o congenita); nella maggior parte dei casi essa è, come abbiamo già detto, un tipica conseguenza dell'invecchiamento. Il cristallino dapprima morbido, flessibile e trasparente, comincia ad indurirsi e a cambiare colore (ingiallendo) quando l'uomo raggiunge i 50/60 anni.

La cataratta, essendo una conseguenza dell'invecchiamento, si sviluppa lentamente e senza causare dolore. Insorge generalmente in entrambi gli occhi, anche se in molti casi un occhio viene interessato prima dell'altro.

Il sintomo più comune è l'annebbiamento della vista, molti soggetti riferiscono di "vedere" un velo sull'occhio e cercano di rimuoverlo aprendo e chiudendo ripetutamente le palpebre, come se fosse un problema legato alla lacrimazione, oppure i portatori di occhiali cercano di pulire le lenti credendole appannate o sporche.

Un altro sintomo correlato a questa patologia è la difficoltà a distinguere gli oggetti collocati negli ambienti poco luminosi, appaiono degli aloni attorno alle sorgenti luminose, oppure la sensazione di fastidio in ambienti fortemente illuminati con una luce intensa (abbagliamento e fotofobia). Quando l'opacità del cristallino diventa molto densa non si è più in grado di distinguere gli oggetti e in fasi molto avanzate si può incorrere nella perdita anche totale della vista.

Nella prima fase dell'avanzamento della cataratta la correzione è possibile con occhiali da vista e lenti a contatto, successivamente sotto consiglio medico si potrà procedere tramite diverse terapie o interventi che vengono consigliati in base al caso specifico tenendo conto della situazione clinica e dell'anamnesi. In ogni caso è importantissimo consultare uno specialista ogni 8/12 mesi per fugare ogni dubbio durante il decorso della cataratta.
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