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Vita di città

Uva da tavola, quantità in aumento ma prezzi in calo

L'analisi della Coldiretti Puglia che stima un + 40%

Luci e ombre per la campagna dell'uva da tavola in Puglia che registra quantità in aumento in media del 40% rispetto allo scorso anno, una qualità straordinaria sia delle uve con semi che senza semi, grazie all'alta specializzazione dei produttori pugliesi, ma prezzi in discesa in campagna anche per il calo dei consumi a casa e al ristorante. A trarre il bilancio dell'annata dell'uva da tavola è Coldiretti Puglia per un settore del Made in Italy da primato, con 24.955 ettari di superficie in produzione in Puglia e quasi 400 milioni di euro di fatturato,
Secondo il report Ismea, nel 2024 a livello nazionale l'offerta di uva da tavola sale a un milione di tonnellate (+12% in un anno), di cui il 98% è di produzione italiana mentre il restante 2% riflette l'import di produzioni fuori stagione. L'export di 382mila tonnellate segna una crescita dell'1% in quantità e del 13% in valore pari a 912 milioni di euro. Tra i prodotti ortofrutticoli freschi l'uva da tavola, con 17,6 milioni di famiglie acquirenti (+10,4% nel 2024 rispetto al 2023) incalza ora il successo delle mele che però sono commercializzate 12 mesi all'anno. Una chiave del successo è il mix varietale di uva da tavola con e senza semi che rende il made in Italy più competitivo sui mercati internazionali, conquista nuove fasce di consumatori con in primis i giovani e le famiglie con bambini.
La Puglia – afferma Coldiretti Puglia - è il primo produttore in Italia di uva da tavola, con il 57% della produzione nazionale e, grazie all'enorme contributo pugliese, l'Italia è il primo produttore al mondo. I produttori pugliesi hanno negli anni avviato un percorso per orientato una produzione sempre più specializzata – insiste Coldiretti Puglia - su cultivar che per qualità fisiche e organolettiche riuscissero a soddisfare positivamente il mercato. Oggi va incentivata la ricerca scientifica – aggiunge Coldiretti Puglia - adeguandola alle reali necessità del settore, con attenzione particolare al miglioramento genetico per l'ottenimento di nuove cultivar e al risanamento del materiale di propagazione, introducendo anche innovazioni tecnologiche di processo e di prodotto.
Oltre al grande peso per l'economia agricola pugliese, l'uva da tavola fa anche molto bene alla salute – dice Coldiretti Puglia – perché è uno dei frutti più sani e completi: ricca di zuccheri direttamente assimilabili, di vitamine (A, B1, B2, PP e C) e sali minerali (calcio, magnesio, sodio, potassio, ferro). Il contenuto salino e vitaminico dell'uva favorisce l'attività cardiaca e la secrezione dell'apparato digestivo, del pancreas e del fegato. Possiede proprietà disinfettanti ed antivirali, giova al sistema nervoso, è utile nei processi di demineralizzazione dell'organismo, quali gravidanza ed allattamento. Oltre ad essere consumata allo stato fresco, in cucina l'uva può essere utilizzata nella preparazione di dolci, marmellate, gelatine e sorbetti, oltre che in piatti salati, in salse, ripieni, insalate miste. L'uva fresca conferisce una nota particolare alla selvaggina e al fegato, mentre negli antipasti si associa ottimamente ai formaggi dal sapore forte.
Per quest'insieme di ragioni Coldiretti Puglia ribadisce la necessità di intensificare i controlli per verificare l'indicazione obbligatoria dell'origine del prodotto agricolo in etichetta. Da qui l'iniziativa di Coldiretti che ha portato oltre diecimila agricoltori alle frontiere, dal Brennero ai porti di Civitavecchia, Salerno e Bari, per chiedere un cambio di passo, con una raccolta di firme per una legge popolare che garantisca l'introduzione dell'obbligo dell'indicazione del Paese d'origine in etichetta su tutti i prodotti alimentari in commercio nell'Unione Europea. E' possibile sottoscrivere la proposta di legge in tutti i mercati contadini di Campagna Amica, negli agriturismi e in tutte le sedi territoriali ma anche sul web.
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