
Cronaca
Troppi daini a «Papparicotta»: si pensa all'abbattimento
L'azienda agricola gestita dalla Provincia BAT ad Andria cerca una soluzione immediata. Si pensa a battute di caccia controllate per ricavare carne da vendere o donare
Andria - venerdì 4 gennaio 2013
18.46
Ci hanno provato con la campagna «adotta un daino», partita bene ma terminata con un nulla di fatto, ma alla fine i daini liberi nei 30 ettari dell'azienda agricola «Papparicotta» di Andria dovranno esser abbattuti. Già un anno e mezzo fa, infatti, la Provincia BAT, ente gestore dell'azienda, pensò ad un abbattimento selettivo degli animali moltiplicatisi in modo troppo rapido per permettere una effettiva gestione del ripopolamento. La carenza di cibo e la facilità con la quale gli stessi animali fuggono dall'ampio recinto, ripropone con forza in questo momento il problema.
Già diversi gli incidenti causati dagli stessi animali sulla statale che collega Andria a Canosa dove alcuni automobilisti si sono ritrovati di fronte i quadrupedi senza poter far altro che investirli. Ma il problema più grande, dicono dall'azienda, è quella del cibo e della possibilità che i daini stessi comincino ad ammalarsi per denutrizione. Questo significherebbe che gli stessi animali potrebbero trasmettere malattie anche ad altri animali al di fuori dell'azienda stessa divenendo così un problema igienico sanitario per l'intero territorio. Insomma l'emergenza c'è e bisogna trovare con rapidità una soluzione.
L'adozione aveva riscosso un discreto successo con richieste da tutta Italia, ma poi all'atto del recupero degli animali, difatto, c'è stata marcia indietro da parte di quasi la totalità dei richiedenti. Ora si pensa a vere e proprie battute di caccia controllate con le quali ricavare carne da poter vendere o donare ai più bisognosi.
Già diversi gli incidenti causati dagli stessi animali sulla statale che collega Andria a Canosa dove alcuni automobilisti si sono ritrovati di fronte i quadrupedi senza poter far altro che investirli. Ma il problema più grande, dicono dall'azienda, è quella del cibo e della possibilità che i daini stessi comincino ad ammalarsi per denutrizione. Questo significherebbe che gli stessi animali potrebbero trasmettere malattie anche ad altri animali al di fuori dell'azienda stessa divenendo così un problema igienico sanitario per l'intero territorio. Insomma l'emergenza c'è e bisogna trovare con rapidità una soluzione.
L'adozione aveva riscosso un discreto successo con richieste da tutta Italia, ma poi all'atto del recupero degli animali, difatto, c'è stata marcia indietro da parte di quasi la totalità dei richiedenti. Ora si pensa a vere e proprie battute di caccia controllate con le quali ricavare carne da poter vendere o donare ai più bisognosi.