Andria - Foggia
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Rigori fatali alla Fidelis, Foggia agli ottavi

È 1-1 dopo 120’: Chiricò risponde a Onescu

Fuori, ma a testa altissima. Dopo 120' di battaglia, qualche screzio di troppo e alcune occasioni clamorose, la lotteria dei rigori premia il Foggia, complice l'errore decisivo di Annoni. Ma aldilà del risultato, la Fidelis Andria ha fatto un figurone per oltre 70', con il vantaggio in tasca e chiudendo tutti gli spazi possibili ai satanelli che, di fatto, non hanno mai impensierito Pop per tre quarti di gara. Finché la sciagurata follia di Fall non ha rimesso le cose a posto dalla parte ospite.

In un "Degli Ulivi" semideserto complice l'ora fin troppo pomeridiana del derby, i due tecnici schierano formazioni con molte novità in questi sedicesimi di Coppa Italia Lega Pro, lasciando spazio a chi finora ha giocato meno. Favarin getta nella mischia l'esordiente Ovalle, Matera, Curcio e Volpicelli. Nel Foggia, invece, mister Stroppa lascia spazio ai giovani Sicurella, Dinielli e Sansone. Solito 3-5-2 per Favarin, altrettanto il 4-3-3 dei dauni. L'inizio della Fidelis è di quelli promettenti: dopo un minuto e mezzo schema su punizione Volpicelli – Mancino, cross per Cianci che spedisce alto da buona posizione. Si tratta in realtà dell'unica vera occasione della prima mezz'ora di gioco, finché si arriva al primo snodo cruciale della gara. Al 33' lancio di Aya per Mancino, il quale crossa d'esterno, arriva Matera di testa, Sanchez compie il miracolo ma non può nulla sul tap-in vincente di Onescu. Fidelis avanti, e senz'altro con merito per la determinazione mostrata sinora dai federiciani. E tre minuti dopo il Foggia potrebbe addirittura capitolare, se la zuccata vincente di Curcio non venisse inspiegabilmente annullata dall'arbitro. Al 42' ancora occasionissima per i padroni di casa: Mancino strappa palla all'avversario in area, ma da buona posizione tenta un inutile pallonetto che si spegne sul fondo. È l'ultima emozione della prima metà di gioco, che ha visto un Foggia bello solo nel possesso ma mai pericoloso, e dall'altra parte una Fidelis più concreta e mai in apprensione.

L'alba della ripresa comincia senza il tecnico Favarin e il dg Colucci del Foggia, evidentemente allontanati durante l'intervallo per qualche screzio eccessivo. La sfida comincia e prosegue praticamente allo stesso modo della prima frazione: non si vedono tracce di satanelli dalle parti di Pop, e per la verità nemmeno il suo collega Sanchez ha di che preoccuparsi. Le occasioni latinano parecchio, finché al 73' ci pensa il subentrato Fall a rimettere le cose a posto per la squadra di Stroppa: passaggio all'indietro nella zona di nessuno, il pallone arriva praticamente ai piedi di Chiricò, che rientra sul destro e trafigge il finora disoccupato Pop. Parità ristabilita, ed è bastata una sciocchezza per rovinare una partita che fino a quel momento la Fidelis aveva giocato quasi perfettamente. E di lì a poco i dauni acquistano fiducia e cominciano a risiedere stabilmente nella metà campo Andrea, ma adesso le occasioni fioccano da entrambe le parti. Al 75' è Klaric ad avere la palla del nuovo vantaggio azzurro: cross perfetto di Curcio per l'attaccante austriaco che tutto solo non riesce a colpire di testa. Quattro minuti più tardi si passa dall'altra parte, col solito Chiricò (il più in palla dei suoi) che manda fuori di una spanna il suo classico sinistro a giro sul palo lontano. All'84' l'occasione più clamorosa della partita se la regala Fall: Mancino lo lancia splendidamente in contropiede, e a tu per tu con Sanchez gli spara il pallone addosso. Pallagol pazzesca, che scatena i mugugni dei circa 400 spettatori. È l'ultima emozione dei 90' regolamentari, in cui nessuna delle due compagini ha avuto ragione dell'altra. La parola, dunque, passa ai tempi supplementari, che in realtà non suscitano granché di emozioni se non per un paio di risse tra i giocatori che accusano stanchezza e un eccesso di nervosismo. Nemmeno 120' sono bastati a decretare il vincitore, così ci vogliono i calci di rigore. Il primo errore è di Klaric, che manda il pallone sulla traversa. Pop rimedia respingendo il rigore di Riverola. Sanchez, al rigore decisivo, ha la meglio sul tiratore Annoni, mandando così il Foggia agli ottavi di finale. Un vero peccato, perché anche in questa sfida i biancazzurri hanno dimostrato di potersela giocare ad armi pari contro una delle corazzate del girone.

Ma l'ottima prestazione non è bastata: la disattenzione di Fall e anche una mancanza di cinismo in avanti sono risultate più decisive. Ora testa al Messina, con la consapevolezza che questa Fidelis è in salute e se la gioca.
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