
Attualità
La storia di Andria parte dalle mura medioevali: a breve la conclusione dei lavori di recupero
Il progetto di valorizzazione prevede il ripristino di un frammento di muro ed un percorso pedonale per i cittadini
Andria - martedì 28 maggio 2019
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Un segmento di muro di cinta della nostra città è pronto per essere valorizzato dopo anni di attese, 20 almeno. Si tratta di un frammento di un antico muro, risalente ai secoli XI e XVI, situato all'inizio di Pendio San Lorenzo quindi in quella zona compresa tra le vie Attimonelli e le mura di San Francesco e che faceva parte del complesso di mura medioevali che circondavano la parte storica di Andria.
Il progetto di valorizzazione, ebbe inizio quando l'imprenditore Mario Stabile rilevò l'area interessata da fabbricati crollati. Dopo averla acquistata, l'imprenditore, propose all'architetto Alessio Lomuscio e all'ingegnere Mario Chieppa, di studiare ed elaborare assieme, un piano di recupero in funzione alla valorizzazione del patrimonio storico delle antiche mura.
L'ufficio tecnico prima ed il consiglio comunale dopo, guidata dalla giunta comunale dell'allora sindaco Vincenzo Caldarone, esaminarono il piano di recupero ne valutarono il contenuto e le finalità, ritenendolo poi meritevole di approvazione.
Nel corso degli anni, coniugando l'interesse pubblico con quello privato, sono stati ricostruiti fedelmente gli edifici crollati e a breve partiranno gli ultimi interventi edilizi di salvaguardia di un tratto delle mura medioevali, rispettando lo stile architettonico preesistente e realizzando, al tempo stesso, un piccolo percorso archeologico pedonale che consentirà ai cittadini e ai turisti di ammirare una parte antica della nostra città.
Il provvedimento è stato commentato dal dottore commercialista Vincenzo Caldarone, già sindaco della città: "Il piano di recupero di cui parliamo è uno strumento di intervento del centro storico, importante per conservare la memoria della nostra città. E' un provvedimento che ha consentito il recupero di alcune abitazioni che erano completamente fatiscenti e abbandonati senza mutarne l'aspetto. E' un progetto urbanisticamente approvato da molto tempo e adesso si concretizzerà l'ultimo intervento edilizio con possibilità di fruizione da parte dei cittadini. Questa è la strada più importante da seguire per il centro storico. Non si può assistere al continuo degrado e abbandono da parte delle realtà vive che sono le abitazioni o gli uffici. Quando le unità abitative si degradano e crollano, spesso le strade le chiudono e basta; invece proprio questo è l'esempio da seguire: recuperare antichi pezzi e rivitalizzare la memoria storica della città. Devo dire con dolore che sono anni, ormai, che questi tipi di interventi ad Andria non si realizzano più", conclude.
Si riporta di seguito una descrizione dettagliata delle antiche mura secondo lo studio storico-artistico condotto dalla Soprintendenza: "La fondazione della città di Andria coincide con l'edificazione, avvenuta tra gli 1072 e 1082 per volontà di Pietro I° conte di Trani. Della prima cinta muraria entro cui si raccolsero gli abitanti delle borgate e masserie limitrofe: prima di allora la città non era altro che un "locum" ovvero un contado o masseria della vicina Trani. L'erigenda cinta muraria si snodava per un miglio circa e comprendeva nel suo percorso ben 12 torri ed un bastione trapezoidale visibile tuttora a levante di Porta Castello. Le mura furono soggette a frequenti riparazioni e restauri fino alla fine del XVI secolo, epoca in cui ebbe inizio un lungo periodo di pace. All'epoca del loro smantellamento, avvenuto nel XIX secolo, si formarono proprio a ridosso del perimetro fortificato nuovi isolati con l'edificazione di nuove abitazioni: queste si affacciano lungo l'anello viario che circonda l'attuale centro storico. L'isolato, dove si trova il tratto di mura che si intende tutelare fu edificato a cavallo del presunto tracciato della cinta muraria "iter moenium" ed è posto tra le vie Attimonelli e Mura di San Francesco, vie il cui dislivello è di circa 5 metri. In quell'aria, a seguito del crollo di alcuni edifici negli anni '60, è venuto alla luce un tratto residuale della cinta medioevale (…). Pertanto, si ritiene che l'immobile(…) esempio superstite di edificazione medioevale realizzata a cavallo dei secoli XI e XVI nella città di Andria, rivesta interesse storico- artistico e venga sottoposto a tutela ai sensi dell'art. 10 del D.Lgs 22/01/2004 n° 42 del codice dei Beni Culturali e del Paesaggio ai sensi dell'art. 10 della Legge 06/07/2002 n° 137.
Il progetto di valorizzazione, ebbe inizio quando l'imprenditore Mario Stabile rilevò l'area interessata da fabbricati crollati. Dopo averla acquistata, l'imprenditore, propose all'architetto Alessio Lomuscio e all'ingegnere Mario Chieppa, di studiare ed elaborare assieme, un piano di recupero in funzione alla valorizzazione del patrimonio storico delle antiche mura.
L'ufficio tecnico prima ed il consiglio comunale dopo, guidata dalla giunta comunale dell'allora sindaco Vincenzo Caldarone, esaminarono il piano di recupero ne valutarono il contenuto e le finalità, ritenendolo poi meritevole di approvazione.
Nel corso degli anni, coniugando l'interesse pubblico con quello privato, sono stati ricostruiti fedelmente gli edifici crollati e a breve partiranno gli ultimi interventi edilizi di salvaguardia di un tratto delle mura medioevali, rispettando lo stile architettonico preesistente e realizzando, al tempo stesso, un piccolo percorso archeologico pedonale che consentirà ai cittadini e ai turisti di ammirare una parte antica della nostra città.
Il provvedimento è stato commentato dal dottore commercialista Vincenzo Caldarone, già sindaco della città: "Il piano di recupero di cui parliamo è uno strumento di intervento del centro storico, importante per conservare la memoria della nostra città. E' un provvedimento che ha consentito il recupero di alcune abitazioni che erano completamente fatiscenti e abbandonati senza mutarne l'aspetto. E' un progetto urbanisticamente approvato da molto tempo e adesso si concretizzerà l'ultimo intervento edilizio con possibilità di fruizione da parte dei cittadini. Questa è la strada più importante da seguire per il centro storico. Non si può assistere al continuo degrado e abbandono da parte delle realtà vive che sono le abitazioni o gli uffici. Quando le unità abitative si degradano e crollano, spesso le strade le chiudono e basta; invece proprio questo è l'esempio da seguire: recuperare antichi pezzi e rivitalizzare la memoria storica della città. Devo dire con dolore che sono anni, ormai, che questi tipi di interventi ad Andria non si realizzano più", conclude.
Si riporta di seguito una descrizione dettagliata delle antiche mura secondo lo studio storico-artistico condotto dalla Soprintendenza: "La fondazione della città di Andria coincide con l'edificazione, avvenuta tra gli 1072 e 1082 per volontà di Pietro I° conte di Trani. Della prima cinta muraria entro cui si raccolsero gli abitanti delle borgate e masserie limitrofe: prima di allora la città non era altro che un "locum" ovvero un contado o masseria della vicina Trani. L'erigenda cinta muraria si snodava per un miglio circa e comprendeva nel suo percorso ben 12 torri ed un bastione trapezoidale visibile tuttora a levante di Porta Castello. Le mura furono soggette a frequenti riparazioni e restauri fino alla fine del XVI secolo, epoca in cui ebbe inizio un lungo periodo di pace. All'epoca del loro smantellamento, avvenuto nel XIX secolo, si formarono proprio a ridosso del perimetro fortificato nuovi isolati con l'edificazione di nuove abitazioni: queste si affacciano lungo l'anello viario che circonda l'attuale centro storico. L'isolato, dove si trova il tratto di mura che si intende tutelare fu edificato a cavallo del presunto tracciato della cinta muraria "iter moenium" ed è posto tra le vie Attimonelli e Mura di San Francesco, vie il cui dislivello è di circa 5 metri. In quell'aria, a seguito del crollo di alcuni edifici negli anni '60, è venuto alla luce un tratto residuale della cinta medioevale (…). Pertanto, si ritiene che l'immobile(…) esempio superstite di edificazione medioevale realizzata a cavallo dei secoli XI e XVI nella città di Andria, rivesta interesse storico- artistico e venga sottoposto a tutela ai sensi dell'art. 10 del D.Lgs 22/01/2004 n° 42 del codice dei Beni Culturali e del Paesaggio ai sensi dell'art. 10 della Legge 06/07/2002 n° 137.