
Attualità
La donna forte
Riflessione di Gennaro 'Gino' Piccolo, referente del centro Igino Giordani di Andria
Andria - martedì 12 aprile 2022
Se ci si ferma al dolore innocente delle tante guerre nel mondo e a quella in corso a noi così vicina, - in tempo pasquale - il pensiero va alla Madre del Cristo Crocifisso e Abbandonato: a Maria!
Una Madre, Maria, che non fu esonerata da tanto dolore, di fronte al quale non si smarrì, neppure quando parve essere respinta dal Figlio, neppure quando egli spasimò sulla croce.
Viene forte dall'anima pensare con quanta intensità Maria racchiuda nel suo cuore le angherie di tante madri, di tante famiglie, frutto di guerre fratricide che generano distruzione e morte, come sta accadendo in Ucraina. Solo grandi innamorati di Maria, grandi figure umane e spirituali – penetrando il Vangelo – sono in grado di farci partecipi di quanto Maria ha vissuto e ora rivive davanti allo strazio di tanti cuori. Commuove vederla con gli occhi dell'anima, in qualche angolo di quella "Via Dolorosa", comprimere il suo strazio per non straziare di più suo figlio. O vederla salire, anche Lei, al Calvario, e nella sua angoscia, rievocare e raccogliere il pianto di tutte le donne d'ogni tempo, a cui con tanta crudeltà avevano e hanno ucciso i loro figli, distrutto le loro famiglie.
Non si può pensare con quale distruzione quei colpi alla croce martellassero il suo cuore di madre. E udire quel grido, "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato" urlato nella sua lingua natia. E, morto Gesù, schiodato, averlo sulle sue ginocchia e su quelle carni proseguire a stillare la sua passione e dolore e amore incrociarsi nella sua anima. Donna forte Maria, Madre che, impegnata oggi a raccogliere sulle sue ginocchia la povera umanità dissanguata da tanto odio, egoismo e sete di potere, a ciascuno di noi chiede di essere cuore e braccia sue per lenire dolori e piaghe, asciugare lacrime.
Una Madre, Maria, che non fu esonerata da tanto dolore, di fronte al quale non si smarrì, neppure quando parve essere respinta dal Figlio, neppure quando egli spasimò sulla croce.
Viene forte dall'anima pensare con quanta intensità Maria racchiuda nel suo cuore le angherie di tante madri, di tante famiglie, frutto di guerre fratricide che generano distruzione e morte, come sta accadendo in Ucraina. Solo grandi innamorati di Maria, grandi figure umane e spirituali – penetrando il Vangelo – sono in grado di farci partecipi di quanto Maria ha vissuto e ora rivive davanti allo strazio di tanti cuori. Commuove vederla con gli occhi dell'anima, in qualche angolo di quella "Via Dolorosa", comprimere il suo strazio per non straziare di più suo figlio. O vederla salire, anche Lei, al Calvario, e nella sua angoscia, rievocare e raccogliere il pianto di tutte le donne d'ogni tempo, a cui con tanta crudeltà avevano e hanno ucciso i loro figli, distrutto le loro famiglie.
Non si può pensare con quale distruzione quei colpi alla croce martellassero il suo cuore di madre. E udire quel grido, "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato" urlato nella sua lingua natia. E, morto Gesù, schiodato, averlo sulle sue ginocchia e su quelle carni proseguire a stillare la sua passione e dolore e amore incrociarsi nella sua anima. Donna forte Maria, Madre che, impegnata oggi a raccogliere sulle sue ginocchia la povera umanità dissanguata da tanto odio, egoismo e sete di potere, a ciascuno di noi chiede di essere cuore e braccia sue per lenire dolori e piaghe, asciugare lacrime.