
Sport
"Marciare con la testa": Francesco Fortunato verso le Olimpiadi di Tokyo 2020
Stasera, alle 20 presso il Centro Risorse, l’incontro con tre giovani sportivi andriesi
Andria - lunedì 11 settembre 2017
06.30
Dopo i Mondiali di Atletica di Londra, il giovane marciatore delle Fiamme Gialle, Francesco Fortunato, è tornato nella città natia con un nuovo record personale. In occasione del risultato raggiunto, l'atleta 23enne incontrerà questa sera altri due sportivi andriesi (Leonardo Di Cosmo, nella rosa della Prima Squadra della Fidelis Andria; Giuseppe Leonetti, tecnico di calcio e secondo allenatore in carica al Potenza) per raccontarsi tra sogni, ambizioni e difficoltà.
«L'esperienza londinese è stata una tappa importante nel mio percorso; - afferma Francesco Fortunato - non solo per il risultato raggiunto che diventa un nuovo punto di partenza in prospettiva delle Olimpiadi di Tokyo nel 2020, ma soprattutto perché mi ha permesso di maturare come atleta: marciare significa anche imparare a mediare, talvolta a combattere contro il proprio corpo, diviso tra la testa ambiziosa e le gambe sofferenti che vorrebbero fermarsi. Diventa importante saper ponderare ogni scelta, non lasciarsi condizionare dalla realtà circostante, dall'euforia iniziale e rimanere concentrati sull'obiettivo, senza scoraggiarsi quando questo va modificato in corso d'opera poiché troppo ambizioso. Chi l'ha detto che si marcia solo con le gambe? Bisogna metterci la testa, oltre che il cuore.
Il cuore, il sentimento di stomaco, la passione, l'adrenalina – continua Francesco - sono tutto ciò che ti permette di andare avanti nonostante i momenti critici e ti sprona sempre a far meglio. I mondiali di Londra, ad esempio, sono stati preceduti da un allenamento che mirava a riscattare la delusione subita in Coppa Europa lo scorso maggio, attraverso un programma che mi insegnasse a gestire le sensazioni negative provate in gara. In quei momenti siamo come delle spugne, memorizziamo ogni cosa, spesso anche ingigantita dallo stress, e a quelle sensazioni, positive o negative che siano, ci leghiamo profondamente. Risulta fondamentale, dunque, affrontare ogni fantasma, ogni scheletro durante gli allenamenti per poter saltare l'ostacolo in gara. Ad affiancarmi in queste analisi c'è sempre il mio allenatore, Patrizio Parcesepe, a cui tanto devo.
Ad oggi i miei pensieri, i miei sguardi, le mie gambe, sono tutti rivolti al 2020 perché, dopo la soddisfazione a Londra e la meritata felicità momentanea, sento la responsabilità di portare il più in alto possibile la maglietta che indosso», conclude Francesco. Noi non possiamo che augurare al nostro giovane atleta di raggiungere tutti i traguardi sognati e sudati, con l'auspicio di rivederlo nella città natia con una medaglia sempre nuova attorno al collo.
L'incontro, dal titolo "SUCCESSivamente", che si terrà stasera alle ore 20, presso il Centro Risorse in via Aldo Moro 42, è stato organizzato dall'associazione Myrabbash, con il contributo della fondazione Sant'Andrea.
«L'esperienza londinese è stata una tappa importante nel mio percorso; - afferma Francesco Fortunato - non solo per il risultato raggiunto che diventa un nuovo punto di partenza in prospettiva delle Olimpiadi di Tokyo nel 2020, ma soprattutto perché mi ha permesso di maturare come atleta: marciare significa anche imparare a mediare, talvolta a combattere contro il proprio corpo, diviso tra la testa ambiziosa e le gambe sofferenti che vorrebbero fermarsi. Diventa importante saper ponderare ogni scelta, non lasciarsi condizionare dalla realtà circostante, dall'euforia iniziale e rimanere concentrati sull'obiettivo, senza scoraggiarsi quando questo va modificato in corso d'opera poiché troppo ambizioso. Chi l'ha detto che si marcia solo con le gambe? Bisogna metterci la testa, oltre che il cuore.
Il cuore, il sentimento di stomaco, la passione, l'adrenalina – continua Francesco - sono tutto ciò che ti permette di andare avanti nonostante i momenti critici e ti sprona sempre a far meglio. I mondiali di Londra, ad esempio, sono stati preceduti da un allenamento che mirava a riscattare la delusione subita in Coppa Europa lo scorso maggio, attraverso un programma che mi insegnasse a gestire le sensazioni negative provate in gara. In quei momenti siamo come delle spugne, memorizziamo ogni cosa, spesso anche ingigantita dallo stress, e a quelle sensazioni, positive o negative che siano, ci leghiamo profondamente. Risulta fondamentale, dunque, affrontare ogni fantasma, ogni scheletro durante gli allenamenti per poter saltare l'ostacolo in gara. Ad affiancarmi in queste analisi c'è sempre il mio allenatore, Patrizio Parcesepe, a cui tanto devo.
Ad oggi i miei pensieri, i miei sguardi, le mie gambe, sono tutti rivolti al 2020 perché, dopo la soddisfazione a Londra e la meritata felicità momentanea, sento la responsabilità di portare il più in alto possibile la maglietta che indosso», conclude Francesco. Noi non possiamo che augurare al nostro giovane atleta di raggiungere tutti i traguardi sognati e sudati, con l'auspicio di rivederlo nella città natia con una medaglia sempre nuova attorno al collo.
L'incontro, dal titolo "SUCCESSivamente", che si terrà stasera alle ore 20, presso il Centro Risorse in via Aldo Moro 42, è stato organizzato dall'associazione Myrabbash, con il contributo della fondazione Sant'Andrea.