equipe medico chirurgica dell'ospedale Bonomo di Andria
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Attualità

In aumento gli episodi di violenza ai danni di medici, infermieri e operatori socio-sanitari in Puglia

I numeri e le strategie di contrasto della Regione Puglia

Il presidente Michele Emiliano e l'assessore alla sanità Raffaele Piemontese sono intervenuti ieri, mercoledì 12 marzo, a Foggia all'appuntamento della Fnomceo in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari

Un sistema uniforme di rilevamento dei dati sulle aggressioni, uno schema di protocollo operativo tra Asl e Prefetture, la presenza nei pronto soccorso di personale dedicato all'accoglienza, corsi di formazione sulla gestione dei conflitti per gli operatori e una campagna di comunicazione per promuovere una cultura del rispetto verso il personale sanitario.
La Regione Puglia ha messo in campo nell'ultimo anno un pacchetto di misure per contrastare a tutto campo il fenomeno della violenza nei confronti degli operatori sanitari che si registra in forte crescita, nonostante l'inasprimento delle sanzioni previste per chi aggredisce o danneggia beni nelle strutture sanitarie, che può arrivare fino all'arresto in flagranza differita dell'aggressore.

I dati in Puglia
In aumento nell'ultimo anno gli episodi di violenza ai danni di medici, infermieri e operatori socio-sanitari in Puglia. Nel 2024 si sono registrati 325 casi di aggressione, rispetto ai 116 episodi segnalati nel 2023, con un incremento del 180%.
Le forme di aggressione più frequenti sono state verbali: 224 episodi (80 nel 2023); fisiche: 101 episodi (60 del 2023) a cui vanno sommati i 42 episodi di danneggiamento, rispetto ai 12 del 2023.
In tre casi su quattro gli autori delle aggressioni sono i pazienti stessi. I luoghi più a rischio risultano essere i pronto soccorso, i servizi psichiatrici di diagnosi e cura, e i reparti ospedalieri. I professionisti più colpiti sono gli infermieri, seguiti dai medici e operatori socio-sanitari.
Un fenomeno evidentemente in passato sottostimato e che il lavoro fatto dalla Regione ha contribuito a far emergere. È cresciuta la fiducia nel sistema e gli operatori oggi si sentono più liberi di denunciare quello che accade.
I dati raccolti nelle aziende sanitarie e ospedaliere e diffusi dalla Regione Puglia in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, sono ancora in corso di consolidamento e di progressivo perfezionamento nel sistema di monitoraggio, necessario per far confluire i dati nell'Osservatorio nazionale sulla Sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio sanitarie.

"Gli ospedali sono luoghi di assistenza e cura dove i comportamenti violenti sono semplicemente inaccettabili. La tutela di pazienti, medici, infermieri e operatori sanitari deve essere una condizione che va garantita e assicurata sempre. L'accordo con le Prefetture mira ad aumentare la sorveglianza e il pronto intervento delle Forze dell'Ordine e agisce sul fronte della protezione e della repressione. Stiamo però lavorando anche sulla formazione degli operatori sanitari per migliorare la loro comunicazione con pazienti e familiari per prevenire sul nascere ogni forma di aggressività. E infine vogliamo sensibilizzare l'intera popolazione sul tema ed è questo il fine della campagna di comunicazione che lanciamo oggi in tutti gli ospedali pugliesi. Abbiamo il dovere di proteggere chi ogni giorno si prende cura della nostra salute e della nostra vita, dobbiamo maturare questa consapevolezza come collettività, per fare in modo che i dati che oggi diffondiamo sugli episodi di violenza non si ripetano più in futuro. Questo sarà possibile solo se ci ritroveremo uniti, tutti, intorno a valori comuni che vanno conosciuti, condivisi e interiorizzati", spiega il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

"È una battaglia culturale e civile che dobbiamo affrontare insieme: il rispetto per chi si prende cura di noi deve essere un valore condiviso - aggiunge il vice presidente e assessore alla sanità della Regione Puglia, Raffaele Piemontese - La violenza è inaccettabile, ogni aggressione ha un impatto sulla vita e sul lavoro di chi ogni giorno è in prima linea e mina il diritto alla salute dei cittadini. Abbiamo predisposto in Puglia un piano strutturato che prevede sicurezza, prevenzione e formazione. L'Osservatorio avrà il compito di monitorare il fenomeno e proporre misure di contrasto sempre più efficaci. Vogliamo che gli ospedali tornino ad essere spazi sicuri per tutti, sia per gli operatori che per i pazienti e per questo abbiamo chiesto anche il supporto delle Prefetture".

Le misure previste in Puglia per il contrasto alla violenza
La Regione Puglia ha approvato al luglio del 2024 le "Linee di indirizzo per la prevenzione, protezione e gestione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari", che integra gli elementi di sicurezza sul lavoro alle raccomandazioni ministeriali in ambito di rischio clinico. Il documento, elaborato dal Sistema Regionale di Gestione Integrata della Sicurezza sul Lavoro Puglia del Dipartimento Promozione della Salute, con il coordinamento scientifico del dott. Danny Sivo (Coordinatore SiRGISL) per promuovere maggiori e omogenei livelli di sicurezza nelle strutture sanitarie regionali.

Tutte le aziende sanitarie e ospedaliere, in attuazione delle linee di indirizzo, hanno destinato personale dedicato all'accoglienza dei pazienti in pronto soccorso, figure in alcuni casi riconoscibili con apposita divisa all'interno dell'area di emergenza, a cui è affidato il compito accogliere i pazienti, fornire supporto e chiarimenti sulle procedure e i tempi di attesa. In alcune aziende è anche previsto che si rapporti ai familiari e caregiver migliorando la trasparenza e riducendo l'insorgere di possibili conflittualità.

Lo schema di protocollo con le Prefetture, si inserisce nelle disposizioni della legge n. 113/2020, e stabilisce misure preventive e di protezione attraverso l'adozione di tecnologie avanzate come la videosorveglianza, i sistemi di teleallarme e il rafforzamento dei servizi di sicurezza al fine di garantire un intervento tempestivo delle forze di Polizia nelle strutture sanitarie in particolare nei reparti di emergenza o ad alto rischio.

Corsi di formazione per gli operatori sanitari, in tutte le aziende sono partiti o sono in programmazione dei moduli di formazione riservati al personale per migliorare la comunicazione tra operatori sanitari, pazienti e familiari, fornendo strumenti e tecniche per una comunicazione chiara, empatica e rispettosa. Inoltre, mirano a sviluppare la capacità di gestione dei conflitti, fornendo strategie per prevenire e risolvere situazioni problematiche.

La campagna di comunicazione. A tutte le aziende sanitarie pugliesi è stato distribuito materiale informativo predisposto dall'Asset che sarà esposto nelle aree più a rischio e sta per partire una campagna di comunicazione multicanale per sensibilizzare la popolazione sul tema del rispetto degli operatori sanitari, della loro professione, dell'impatto che gli episodi determinano sul funzionamento delle strutture sanitarie e sulle responsabilità, inasprite dalle recenti modifiche al codice penale, a carico di coloro che perpetuano atti di minaccia e di violenza in danno agli operatori sanitari.
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