grano
grano
Territorio

Grano per la pasta, scatta l'obbligo dell'etichetta con origine

Coldiretti: Fine dell'inganno del falso made in Italy

Pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i due decreti interministeriali che introducono l'obbligo di indicazione dell'origine del riso e del grano per la pasta in etichetta, firmati dai Ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda, una scelta ferma e coerente del Governo, dopo le numerose battaglie di Coldiretti, circa l'etichetta di origine obbligatoria che permette di conoscere l'origine del grano impiegato nella pasta e del riso. "I due decreti mettono fine all'inganno dei prodotti importati dall'estero e spacciati per Made in Italy – dice il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - perché prevendono che venga riportato sull'etichetta in modo chiaro e leggibile l'origine degli alimenti. Da pochi centesimi al chilo concessi agli agricoltori dipende la sopravvivenza della filiera più rappresentativa del Made in Italy, mentre dal grano alla pasta i prezzi aumentano di circa del 500% e quelli dal grano al pane addirittura del 1400%. Negli ultimi due anni le quotazioni del grano duro pugliese destinato alla pasta hanno perso il 40 per cento del valore, mentre si registra un calo del 19 per cento del prezzo del grano tenero destinato alla panificazione. Un crack senza precedenti, causato delle manovre di chi fa acquisti speculativi sui mercati esteri di grano da "spacciare" come pasta o pane Made in Italy, per la mancanza dell'obbligo di indicare in etichetta la reale origine del grano impiegato".
E' prevista – spiega la Coldiretti - a partire dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, una fase di 180 giorni per l'adeguamento delle aziende al nuovo sistema e lo smaltimento delle etichette e confezioni già prodotte e quindi entro il 16 febbraio per il riso e il 17 febbraio per la pasta non ci saranno più vecchie etichette fuorvianti sul mercato.
"L'Italia, che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie, a partire da una profonda revisione delle norme sul codice doganale nel settore agroalimentare – ha aggiunto il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – che prevede paradossalmente che sia chiamata farina italiana quella ottenuta dal grano straniero macinato in Italia. A pesare sono le importazioni in chiave speculativa che si concentrano nel periodo a ridosso della raccolta e che influenzano i prezzi delle materie prime nazionali anche attraverso un mercato non sempre trasparente. Fare pasta con grano 100% italiano si può come ampiamente testimoniato dalla rapida proliferazione di marchi che garantiscono l'origine italiana del grano impiegato al 100%. Parliamo di un percorso che è iniziato nei primi anni della crisi sotto la spinta dell'iniziativa del progetto di Filiera Agricola Italiana (FAI) che si è esteso ad alcune etichette della grande distribuzione e a noti pastifici italiani.".
Attualmente a livello globale la quantità di grano prodotto più quello stoccato (pari complessivamente a 44,1 milioni di tonnellate) supera abbondantemente i consumi (37,4 milioni). Tutto ciò oltre a mantenere il prezzo del grano basso, fa emergere il giustificato dubbio che parte del grano importato arrivi in Italia con alle spalle già tempi lunghi di stoccaggio. Il pericolo di micotossine nel frumento aumenta dopo i 18 mesi di stoccaggio.
L'Italia - ricorda la Coldiretti - è il principale produttore europeo di grano duro, destinato alla pasta con 4,8 milioni di tonnellate su una superficie coltivata, pari a circa 1,3 milioni di ettari, ma sono ben 2,3 milioni di tonnellate di grano duro che arrivano dall'estero e di queste oltre la metà per un totale di 1,2 milioni di tonnellate arrivano dal Canada.
L'obbligo di indicare in etichetta l'origine è una battaglia storica della Coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all'approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004. Da allora molti risultati sono stati ottenuti anche in Europa ma - continua la Coldiretti - l'etichetta non indica la provenienza degli alimenti, dai salumi al concentrato di pomodoro ai sughi pronti, dai succhi di frutta fino alla carne di coniglio. L'Italia sotto il pressing della Coldiretti ha fatto scattare il 19 aprile 2017 l'obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l'obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy
  • coldiretti
Altri contenuti a tema
Criticità carburante agricolo ad Andria: Coldiretti Puglia chiede l'intervento del Prefetto Riflesso Criticità carburante agricolo ad Andria: Coldiretti Puglia chiede l'intervento del Prefetto Riflesso A denunciare la grave criticità della situazione è la stessa organizzazione degli agricoltori pugliesi
In Puglia raddoppia in 10 anni il vigneto bio con 4.420 operatori In Puglia raddoppia in 10 anni il vigneto bio con 4.420 operatori È quanto afferma Coldiretti Puglia, con l’analisi sulla base dei dati Sinab
Peronospora: anche per il territorio di Andria riconosciuto lo stato di calamità Peronospora: anche per il territorio di Andria riconosciuto lo stato di calamità Secondo Coldiretti oltre 1/3 produzioni perse nel 2023 in Puglia
Pasquetta: Più gettonati picnic e gite fuori porta. In agriturismo passeggiate in uliveti e boschi didattici Pasquetta: Più gettonati picnic e gite fuori porta. In agriturismo passeggiate in uliveti e boschi didattici Analisi di Coldiretti Puglia per la Pasquetta, che evidenzia la voglia di evasione dei cittadini in occasione del Lunedì dell’Angelo
E' allarme siccità in Puglia con campi a secco: a rischio 1/3 Made in Italy a tavola E' allarme siccità in Puglia con campi a secco: a rischio 1/3 Made in Italy a tavola Stanno già spigando i campi di grano con un anticipo di 1 mese
Vino: Puglia seconda regione d’italia per vendite IGP Vino: Puglia seconda regione d’italia per vendite IGP Coldiretti Puglia: un mercato con un valore di 631 milioni di euro
Cambiamenti climatici: con quasi un mese di anticipo raccolte in Puglia fave, cavoli e fragole Cambiamenti climatici: con quasi un mese di anticipo raccolte in Puglia fave, cavoli e fragole Anche in Puglia i piselli hanno accelerato di oltre due settimane: Indagine di Coldiretti
Olio d'oliva: Coldiretti Puglia, +25% EVO sfuso nei frantoi, necessario stringere maglie controlli Olio d'oliva: Coldiretti Puglia, +25% EVO sfuso nei frantoi, necessario stringere maglie controlli Azione di contrasto è importante in una situazione in cui sono straniere 3 bottiglie su 4 consumate in Italia
© 2001-2024 AndriaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
AndriaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.