il dr. Speranza (a sx) con agenti della Polstrada
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Cronaca

Giro di vite per le biciclette elettriche non regolamentari: sono un pericolo per la circolazione stradale

Multe salate e sequestro finalizzato alla confisca del mezzo i rischi che si corrono

Multe salate e sequestro finalizzato alla confisca del mezzo. Per i ciclomotori sotto sembianze di bici elettriche si preannuncia un giro di vite da parte delle Forze dell'ordine.

In particolare la Polizia Stradale, il Compartimento della Puglia, di cui è Dirigente superiore il dottor Luca Speranza, ha impartito precise disposizioni in tal senso, attesa la loro diffusione e tenuto conto che si tratta di mezzi che con la pedalata assistita non hanno nulla in comune (per tali ultimi mezzi, rimangono infatti invariate le disposizioni di libera circolazione e della relativa vendita). In quest'ultimo periodo si stanno intensificando le operazioni di controllo e di verifica su tutto il territorio regionale.

Sempre più spesso, infatti assistiamo in città allo sfrecciare di mezzi a due ruote, dei veri e propri ciclomotori, camuffati da biciclette elettriche (sia pure con la presenza di pedali), che raggiungono velocità di molto superiori ai 25 km, ovvero il limite consentito per le biciclette in cui è d'ausilio il motore elettrico.
Ebbene, questi mezzi, in molti casi dotati di vere e proprie carene, con impianti elettrici muniti di frecce e di tachimetro, vengono utilizzati da minorenni che di articoli del Codice della Strada sono assolutamente all' oscuro e che compiono manovre spericolate in spregio alle più elementari norme di regolamentazione stradale, come quello di accedere controsenso, passare con il rosso o utilizzare tali mezzi sui marciapiedi. Altro particolare di non poco conto e che tali mezzi vengono adoperati sempre più ed in maniera continua, da soggetti a cui è stata sequestrata la patente di guida. In pratica il divieto di utilizzare mezzi di circolazione verso soggetti che hanno compiuto dei reati proprio con l'utilizzo di mezzi di circolazione, viene eluso dall'uso di questo genere di biciclette elettriche che arrivano a raggiungere anche i 45 km orari.

E' ormai da tempo che in commercio ci sono due tipologie differenti di bici elettrica: la Pedelec e la S-Pedelec. Nel primo caso si tratta di una bici elettrica che funziona in modo che sia la forza muscolare del conducente a muovere i pedali e di conseguenza le ruote; il motore elettrico, in questo caso, serve solo da supporto e aiuta semplicemente a fare meno fatica. La locomozione avviene con l'aiuto del motore elettrico fino ad una velocità di 25 km/h, non di più, norma valida in tutta Europa. Per questo tipo di bici elettrica non servono nè assicurazione nè patente.
La S di S-Pedelec invece indica il termine Speed. Infatti in questi veicoli il motore può rimanere in funzione fino a che la bici raggiunge la velocità di 45 km/h. Per questo motivo, infatti, da gennaio 2017 la normativa inquadra questa tipologia di eBike come i ciclomotori con tutte le disposizioni del caso.

Ad onor del vero, un giro di vite era stato compiuto negli anni scorsi ad Andria da parte della Compagnia Carabinieri, che aveva posto sotto sequestro molti di questi ultimi mezzi, anche a soggetti già noti alle forze dell'ordine, ma le decisioni del Giudice di Pace avevano vanificato l'attività svolta. Adesso, con la recente normativa in vigore e la giurisprudenza consolidata che restringono l'utilizzo di questi mezzi, senza le necessarie prescrizioni, sicuramente anche ad Andria si avranno effetti benefici verso una più efficace regolamentazione di questo ambito della circolazione stradale.
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