
Attualità
Gioventù Nazionale Andria: «Anniversario Strage via d'Amelio, nostra è mera e sentita commemorazione. No ad attacchi strumentali»
«Abbiamo presentato anche una mozione per dedicare a Borsellino una via in città. Assurde le dichiarazioni della ritrovata ANPI»
Andria - giovedì 23 luglio 2020
11.53
Con la nota di seguito riportata, i ragazzi di Gioventù Nazionale, intendono chiarire, col dirigente scolastico della scuola primaria Paolo Borsellino, Carlo Zingarelli, determinati aspetti riguardo iniziativa sull'anniversario della Strage di Via D'Amelio. In seguito, anche, al commento dell'ANPI Andria.
«Ricevuta la Sua "replica", sig. Dirigente, abbiamo riflettuto sull'accaduto. Abbiamo maturato la consapevolezza di quanto, probabilmente, l'aver affisso (anche se solo per poche ore, lo specifichiamo) uno striscione sulla cancellata dell'istituto di cui è dirigente, avrebbe dovuto prevedere una qualche forma di autorizzazione. Anche se, di fatto, l'apporre uno striscione su di un luogo non ne impone l'appartenenza. Lo si è fatto, però, in totale buona fede. Il drappo di riferimento al nostro movimento, infatti, è stato subito tolto, procedendo alla pulizia della cancellata e della zona antistante. E l'averlo posto è solo una consuetudine per indicare l'appartenenza del gesto.
Assolutamente legittima la Sua presa di posizione. E facciamo tutti un mea culpa per la 'svista'. Non tolleriamo però, che l'iniziativa possa passare per aver avuto "finalità propagandistiche e partitiche". Una dichiarazione che, con estremo rispetto per la sua persona e per la sua posizione in tale 'diatriba', consideriamo non in assonanza col nostro spirito di pensiero e azione. Noi, lontani dalla "politica" dei selfie o della mera visibilità, convinti di basarci sulla formazione e su valori come il rispetto, il dialogo e il confronto. E a dimostrazione di ciò che stiamo affermando, come accennato giorni fa, stiamo per presentare una mozione per dedicare a Borsellino una via nella nostra città. Anche queste sono "finalità propagandistiche e -per di più- partitiche"? In assenza di una via in memoria del giudice Borsellino, abbiamo pensato, in assoluta buona fede, di giungere in quel luogo per la mera e sentita commemorazione, come avvenuto a livello nazionale. Il tutto, come ribadito più volte, per sensibilizzare la politica e le giovani generazioni alla tematica della legalità. Come giovani, anzi giovanissimi, siamo noi ragazzi del gruppo.
Avremmo preferito, invece, non rispondere a chi, millantando libertà di pensiero e azione, si adoperi all'istante per la censura o per l'insulto gratuito. In un'epoca in cui denigrare e insultare all'istante pare essere così facile e immediato, alcuni esclusivamente per ragioni ideologiche, abbiamo anche notato, increduli, una presa di posizione addirittura dell'ANPI, la quale afferma (giustamente) che "la scuola, nei suoi vari ordini e gradi, deve mantenersi "pura", esente da ogni interessamento o simpatie partitiche".
Ci permettiamo di dire, di certo non intimoriti da questo attacco strumentale, di aver letto affermazioni che non danno onore all'intelletto. Veramente veniamo accusati di questo da chi perennemente è presente nelle scuole? Inoltre, viene confermata ancora una volta una certa spocchia, detentrice di una morale superiore che ha formato negli anni quel pensiero unico, tanto criticato, ma del quale si è diretti figliastri, diretti responsabili e protetti. Ricordiamo ancora la piazza in piena pandemia e in pieno assembramento non criticata da nessuno, invece guai se fosse (come poi è stato) successo il contrario. Scagli la prima pietra chi è senza peccato. E certe origini sono piene di peccati.
Ci auguriamo di concludere qui questa –per certi versi assurda- 'diatriba', riconoscendo 'la svista' e porgendo discolpa al dirigente Zingarelli, a cui volgiamo il nostro 'in bocca al lupo' per il suo prezioso lavoro di crescita e formazione dei più piccoli, a strenuo servizio della comunità».
«Ricevuta la Sua "replica", sig. Dirigente, abbiamo riflettuto sull'accaduto. Abbiamo maturato la consapevolezza di quanto, probabilmente, l'aver affisso (anche se solo per poche ore, lo specifichiamo) uno striscione sulla cancellata dell'istituto di cui è dirigente, avrebbe dovuto prevedere una qualche forma di autorizzazione. Anche se, di fatto, l'apporre uno striscione su di un luogo non ne impone l'appartenenza. Lo si è fatto, però, in totale buona fede. Il drappo di riferimento al nostro movimento, infatti, è stato subito tolto, procedendo alla pulizia della cancellata e della zona antistante. E l'averlo posto è solo una consuetudine per indicare l'appartenenza del gesto.
Assolutamente legittima la Sua presa di posizione. E facciamo tutti un mea culpa per la 'svista'. Non tolleriamo però, che l'iniziativa possa passare per aver avuto "finalità propagandistiche e partitiche". Una dichiarazione che, con estremo rispetto per la sua persona e per la sua posizione in tale 'diatriba', consideriamo non in assonanza col nostro spirito di pensiero e azione. Noi, lontani dalla "politica" dei selfie o della mera visibilità, convinti di basarci sulla formazione e su valori come il rispetto, il dialogo e il confronto. E a dimostrazione di ciò che stiamo affermando, come accennato giorni fa, stiamo per presentare una mozione per dedicare a Borsellino una via nella nostra città. Anche queste sono "finalità propagandistiche e -per di più- partitiche"? In assenza di una via in memoria del giudice Borsellino, abbiamo pensato, in assoluta buona fede, di giungere in quel luogo per la mera e sentita commemorazione, come avvenuto a livello nazionale. Il tutto, come ribadito più volte, per sensibilizzare la politica e le giovani generazioni alla tematica della legalità. Come giovani, anzi giovanissimi, siamo noi ragazzi del gruppo.
Avremmo preferito, invece, non rispondere a chi, millantando libertà di pensiero e azione, si adoperi all'istante per la censura o per l'insulto gratuito. In un'epoca in cui denigrare e insultare all'istante pare essere così facile e immediato, alcuni esclusivamente per ragioni ideologiche, abbiamo anche notato, increduli, una presa di posizione addirittura dell'ANPI, la quale afferma (giustamente) che "la scuola, nei suoi vari ordini e gradi, deve mantenersi "pura", esente da ogni interessamento o simpatie partitiche".
Ci permettiamo di dire, di certo non intimoriti da questo attacco strumentale, di aver letto affermazioni che non danno onore all'intelletto. Veramente veniamo accusati di questo da chi perennemente è presente nelle scuole? Inoltre, viene confermata ancora una volta una certa spocchia, detentrice di una morale superiore che ha formato negli anni quel pensiero unico, tanto criticato, ma del quale si è diretti figliastri, diretti responsabili e protetti. Ricordiamo ancora la piazza in piena pandemia e in pieno assembramento non criticata da nessuno, invece guai se fosse (come poi è stato) successo il contrario. Scagli la prima pietra chi è senza peccato. E certe origini sono piene di peccati.
Ci auguriamo di concludere qui questa –per certi versi assurda- 'diatriba', riconoscendo 'la svista' e porgendo discolpa al dirigente Zingarelli, a cui volgiamo il nostro 'in bocca al lupo' per il suo prezioso lavoro di crescita e formazione dei più piccoli, a strenuo servizio della comunità».