
Vita di città
“Giorno del Ricordo”: Fratelli d'Italia commemora i martiri delle Foibe
La nota a firma dei coordinatori Antonio Mastrodonato e Giuseppe Pistillo
Andria - mercoledì 10 febbraio 2021
In occasione della "Giornata del Ricordo", istituita per commemorare le vittime delle foibe, la segreteria cittadina di Fratelli d'Italia di Andria ha diffuso la seguente nota a firma dei coordinatori Antonio Mastrodonato e Giuseppe Pistillo.
«Come ogni anno, il 10 febbraio avvertiamo, come partito e come cittadini italiani, l'importanza di onorare la memoria dei martiri delle foibe, nella data istituita per legge con lo scopo di "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".
Secondo i più recenti studi – sottolineano Mastrodonato e Pistillo – più di 15.000 persone furono gettate nelle foibe, spesso ancora vive, mentre più di 350.000 cittadini italiani furono costretti a lasciare le proprie case e la propria terra natia, per sfuggire all'odio politico e alla pulizia etnica di un regime totalitario. Pertanto – concludono i coordinatori cittadini di FdI – occorre impegnarsi a tenere vivo il ricordo di eventi tragici passati, affinché mai più si ripetano. Non può esservi riconciliazione senza memoria, dunque, e perciò facciamo nostro l'ammonimento del Presidente Mattarella: "Il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell'indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi".
«Come ogni anno, il 10 febbraio avvertiamo, come partito e come cittadini italiani, l'importanza di onorare la memoria dei martiri delle foibe, nella data istituita per legge con lo scopo di "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".
Secondo i più recenti studi – sottolineano Mastrodonato e Pistillo – più di 15.000 persone furono gettate nelle foibe, spesso ancora vive, mentre più di 350.000 cittadini italiani furono costretti a lasciare le proprie case e la propria terra natia, per sfuggire all'odio politico e alla pulizia etnica di un regime totalitario. Pertanto – concludono i coordinatori cittadini di FdI – occorre impegnarsi a tenere vivo il ricordo di eventi tragici passati, affinché mai più si ripetano. Non può esservi riconciliazione senza memoria, dunque, e perciò facciamo nostro l'ammonimento del Presidente Mattarella: "Il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell'indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi".