Mister Favarin
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Favarin, buon pareggio: "Contento della prestazione, nostre le migliori chance"

Lecce, mister Padalino: "Potevamo fare di più, ma positiva prestazione caratteriale"

Un tabù derby non ancora sfatato, ma ancora una volta il Degli Ulivi ha confermato di essere un campo tosto per tutti. Il pareggio a reti bianche della Fidelis Andria contro la capolista Lecce è senz'altro positivo per l'ennesima diligente prestazione che i biancazzurri hanno fornito, concedendo ai salentini solo le briciole. Il punto ha però un sapore di mezzo rammarico, perchè proprio i federiciani hanno creato le migliori opportunità di infilare la rete, ma mister Favarin mostra una generale soddisfazione con, appunto, quel leggero amaro in bocca: «Sono contento della prestazione perchè anzitutto abbiamo fermato la capolista. Ma soprattutto abbiamo creato più occasioni, e se nel secondo tempo c'era una squadra che poteva vincerla eravamo noi. Conquistare i tre punti in un derby così importante sarebbe stato perfetto, ma accettiamo comunque il risultato perchè ci dà fiducia e consapevolezza». Un pareggio che va considerato positivamente soprattutto in considerazione dell'emergenza difensiva che ha caratterizzato la viglia della sfida con infortuni di troppo: «Non è semplice giocare contro di noi a casa nostra, e oggi devo particolarmente sottolineare la prova di Curcio come centrale difensivo, lui che è un esterno: ha giocato come se fosse un veterano in quella posizione». Circa a metà della seconda frazione, un fallo di Giosa su Cruz che si stava involando verso Gomis ha scatenato le proteste andriesi, poichè il direttore di gara ha semplicemente estratto il cartellino giallo ai danni del difensore salentino invece di mandarlo negli spogliatoi, come tutti chiedevano a gran voce: «Probabilmente l'arbitro ha valutato che lo stop di Cruz non gli avrebbe consentito di giocare il pallone con evidente opportunità di andare a rete; ma l'atterramento da dietro è stato netto». Tracciando un bilancio conclusivo del girone d'andata, il tecnico Favarin esprime un giudizio lodevole sulla squadra: «A parte le prime gare della stagione, direi che in generale abbiamo fatto molto bene, come dimostrano soprattutto gli undici risultati utili consecutivi. Bisogna proseguire su questa scia, e giovedì contro il Foggia tenteremo di ottenere un risultato migliore rispetto al derby appena giocato».

In casa giallorossa, mister Padalino conferma quanto la sua squadra avesse potuto osare di più, ma ammette anche i meriti della Fidelis che già alla vigilia lo avevano messo in guardia: «Più che avere sofferto, è stata una partita combattuta. Loro hanno messo in campo le armi migliori, ma ciò non è una novità perchè sapevamo che sarebbe stata dura qui, come avevo già detto ai ragazzi. Sono partite che consolidano anche il carattere e credo che oggi la squadra abbia risposto benissimo. Loro venivano da dieci risultati utili quindi non ci aspettavamo nessun tipo di regalo, anzi gli avversari sono soliti mettere in campo questi atteggiamenti contro di noi. D'altra parte, dopo un girone d'andata ne siamo ben consci e abituati». In generale, però, per la forza che sinora il Lecce ha mostrato arrivando con merito alla testa della classifica, era lecito attendersi di più dai salentini: «E' inutile negare che possiamo fare qualcosa in più, però è stata una prestazione maschia e di carattere dove noi ci siamo adattati a quello che era il tema della gara e penso che da questo punto di vista abbiamo fatto bene. Poi è chiaro che nei dettagli bisogna sempre migliorare, ma questo ci sta anche se fosse arrivata una vittoria». Molte proteste da parte leccese per un presunto fallo da penalty a pochi istanti dal termine, ma Padalino non ne fa un dramma: «Non parlo mai degli episodi sia che siano contro che a favore, perchè il calcio è fatto di episodi che a volte vengono visti e a volte no, come oggi. Mi hanno riferito che era un calcio di rigore netto ed evidente, ma l'arbitro non l'ha fischiato e ormai c'è poco da recriminare. Bisogna guardare avanti e cercare di creare quelle situazioni che ti fanno vincere le partite». Conclusosi il girone d'andata, il bilancio per il Lecce è senz'altro «positivo, per una squadra che ha fatto 39 punti e potenzialmente ne potrebbe fare 78 in tutto. Dobbiamo sicuramente migliorare, e spero che la conoscenza di queste prime diciannove partite serva per le altre del girone di ritorno, quindi mi auguro una miglioria verso l'alto».

Ritornando al derby, la compattezza della Fidelis ha certamente creato difficoltà al team salentino: «Sapevamo che l'Andria è una squadra ermetica, soprattutto nella distribuzione degli uomini e dell'assetto e nella convinzione. Non era semplice trovare spazi, bisognava che ci fosse un episodio a favorirci. Ci abbiamo provato poco o forse non potevamo fare di più, ma a volte abbiamo anche snaturato le nostre idee con qualche lancio lungo per uscire da una forte pressione. Quindi siamo andati oltre la nostra identità e capacità». Il cambio di modulo nella ripresa è sembrato conservativo ai più, ma il mister aveva altre idee: «L'ho interpretata in un'altra maniera: ho inserito Persano per dare una mano a Caturano che in quel momento era rimasto troppo solo e poco appoggiato dai centrocampisti; e visto che si lavorava sulle palle lunghe e sui cross ho pensato che ci potesse aiutare, ma non è stato così, seppur la modifica sia stata di pochi minuti». Un particolare elogio va attribuito all'estremo difensore Gomis, che nel secondo tempo ha compiuto un autentico miracolo con un colpo di reni sulla zuccata di Aya: «E' il suo lavoro ed è stato bravo perchè non ha fatto tante parate. Dal mio punto di vista il bravo portiere si fa apprezzare di più quando nei novanta minuti si fa trovare pronto in quell'unica occasione o in poche altre. Gomis è stato bravo, merito a lui e a chi ha contribuito a non fargli sporcare più di tanto la maglietta».
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