Comune di Andria
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Politica

Consiglio Comunale, M5S: "Basta con le intimidazioni, il Consiglio deve riprendere le sedute"

Chiesto l'intervento del Prefetto, dopo le accuse rivolte dal Primo cittadino

"Da mesi il Consiglio Comunale non si riunisce. Da tempo abbiamo sempre maggiori difficoltà nell'accesso agli atti utili alla nostra attività di consiglieri comunali. Ora è arrivata al culmine la tensione fra il Sindaco e la Presidente del Consiglio Comunale di Andria e questo rapporto conflittuale sta minando le convocazioni e il normale svolgimento della massima assise di Andria".

I cinque consiglieri del gruppo del M5S al Comune di Andria, sono preoccupati per la deriva che sta prendendo la situazione politico amministrativa a Palazzo San Francesco e con essa le sorti della città, tanto da chiedere l'intervento del Prefetto e lo spiegano a chiare lettere nel loro comunicato stampa.

"Abbiamo deciso di scrivere nuovamente al Prefetto, anche per via delle parole usate dal Sindaco nei nostri confronti, rivolte anche alla stampa e indirizzati anche alla sua rivale alla testa del Consiglio Comunale. Accuse di immoralità e sciacallaggio, usate per non rispondere nel merito dei numerosi quesiti che abbiamo rivolto all'amministrazione comunale. Temi e concetti pienamente raccolti nel solco della politica. Il sindaco ha bollato le nostre legittime richieste come "continue e sistematiche opere di sciacallaggio con l'aiuto, in alcuni casi, di alcuni media compiacenti", ci ha definiti "immorali, iene, indegni sciacalli". Ha voluto platealmente intimidire e censurare anche gli organi di informazione locale, o almeno quelli a lui non allineati e non graditi. Comportamenti intollerabile e - sia chiaro - destinato a fallire, perché noi non siamo e non saremo disponibili a tacere.

Abbiamo subito queste e altre offese.
Abbiamo subito addirittura "il segreto comunale", l'indisponibilità da parte di alcuni membri dell'amministrazione politica e tecnica a fornirci documenti, immotivatamente "secretati", invisibili ai nostri occhi. Il caso più emblematico, già segnalato all'ufficio del Prefetto, riguarda la richiesta di una relazione economico-finanziaria riguardante il cimitero comunale di Andria pervenuta all'ente nel novembre 2014 e mai consegnata al gruppo del Movimento 5 Stelle di Andria, che l'aveva espressamente richiesta.

Siamo davanti ad un modo di amministrare pericoloso, lesivo dei diritti delle opposizioni consiliari e anche offensivo delle nostre intelligenze. La conseguenza di questo clima astioso e provocatorio potrebbe avere gravi ripercussioni sulla serenità generale della cittadinanza.

Non faremo mancare né la nostra voce, né la nostra presenza al prossimo Consiglio Comunale del 26 marzo 2018. Alle ore 18:30 saremo fra i banchi dell'opposizione. Il Sindaco ha richiesto alla dottoressa Liddo, dirigente comunale, e al dottor Borgia, segretario generale, di non consentire l'accesso all'aula consiliare, per lo svolgimento del Consiglio Comunale. Un atto d'imperio inaccettabile che potrebbe avere profili di illegittimità. Politicamente, quella del Sindaco è un'invasione di campo intollerabile.

Non siamo più nell'ambito del confronto politico. Per questo abbiamo chiesto al Prefetto di vigilare sul ripristino del regolare svolgimento dei Consigli Comunale, nel rispetto delle prerogative delle opposizioni, al momento fortemente e formalmente frustrate da questi reiterati e deleteri atteggiamenti del Sindaco di Andria", conclude la nota del M5S di Andria.
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