
Cronaca
Bici elettriche: falsi scooter, a volte pericolose per la circolazione stradale
Sempre più spesso sfrecciano silenziose ed a velocità sostenuta
Andria - domenica 20 agosto 2017
11.36
Sfrecciano silenziose e ad elevate velocità, portando in alcuni casi oltre al conducente anche un passeggero, entrambi senza casco, a volte con il guidatore che mentre circola, parla tranquillamente al cellulare.
Stiamo parlando delle bici elettriche, sempre più diffuse anche nella nostra città, mezzo di locomozione che ormai in molti casi si presenta con il dispositivo di marcia manomesso, in quanto capace di raggiungere velocità ben superiori a quelle riportate dalla casa di fabbricazione.
In molte città del nostro territorio, le forze dell'ordine hanno voluto vederci chiaro su questo fenomeno, tanto da arrivare ad emettere provvedimenti di fermo amministrativo per questi mezzi così detti a pedalata assistita, che scorrazzano per le vie cittadine.
Molte persone, infatti, per non soggiacere alle precise regole che riguardano la guida di ciclomotori e motocicli, quali l' uso del casco e l'assicurazione obbligatoria, preferiscono acquistare questi mezzi che in teoria dovrebbero andare a velocità ridotta, in quanto il motore dovrebbe solo agevolare chi li guida nel pedalare con meno fatica.
Invece, molto spesso, è emerso che alcuni di questi conducenti, avevano fatto apportare delle modifiche alle bici elettriche per farne una specie di motorino, del quale finivano per avere tutte le caratteristiche e potenzialità.
Le forze dell'ordine, constatata questa situazione hanno cominciato ad emettere contravvenzioni e sequestri, contestando le violazioni al Codice della strada: dalla guida senza casco fino alla mancanza di assicurazione, alla carta di circolazione ed della targa identificativa. I mezzi sono stati quindi sottoposti al fermo amministrativo.
E' ormai da qualche anno che sulle biciclette elettriche si contrappongono varie teorie di pensiero, da parte degli operatori del diritto (giudici, avvocati e forze dell'ordine). Secondo alcuni, le bici elettriche vanno considerate alla stregue di ciclomotori e, pertanto, inseriti nella normativa che impone -a chi li guida- di indossare il casco, di provvedere alla copertura assicurativa e di ottenerne l'immatricolazione, e quindi di esporre la targhetta. Infatti, la possibilità per la bicicletta di muoversi autonomamente dalla pedalata è stata individuata come discrimine per l'individuazione della categoria di veicoli a cui associare i mezzi.
Secondo altri, invece, questi mezzi dovrebbero essere esenti dai prescritti obblighi del Codice della strada, in quanto aiuterebbero solo la marcia della bicicletta, consentendo di arrivare a raggiungere velocità non superiori ai 20 km all'ora pur nel rispetto delle altre disposizioni del Codice della Strada, ovvero al divieto dell'uso del cellulare quando si è alla guida, di attenersi ai segnali di stop e di non circolare sui marciapiedi, come ormai sempre più spesso avviene qui ad Andria.
Stiamo parlando delle bici elettriche, sempre più diffuse anche nella nostra città, mezzo di locomozione che ormai in molti casi si presenta con il dispositivo di marcia manomesso, in quanto capace di raggiungere velocità ben superiori a quelle riportate dalla casa di fabbricazione.
In molte città del nostro territorio, le forze dell'ordine hanno voluto vederci chiaro su questo fenomeno, tanto da arrivare ad emettere provvedimenti di fermo amministrativo per questi mezzi così detti a pedalata assistita, che scorrazzano per le vie cittadine.
Molte persone, infatti, per non soggiacere alle precise regole che riguardano la guida di ciclomotori e motocicli, quali l' uso del casco e l'assicurazione obbligatoria, preferiscono acquistare questi mezzi che in teoria dovrebbero andare a velocità ridotta, in quanto il motore dovrebbe solo agevolare chi li guida nel pedalare con meno fatica.
Invece, molto spesso, è emerso che alcuni di questi conducenti, avevano fatto apportare delle modifiche alle bici elettriche per farne una specie di motorino, del quale finivano per avere tutte le caratteristiche e potenzialità.
Le forze dell'ordine, constatata questa situazione hanno cominciato ad emettere contravvenzioni e sequestri, contestando le violazioni al Codice della strada: dalla guida senza casco fino alla mancanza di assicurazione, alla carta di circolazione ed della targa identificativa. I mezzi sono stati quindi sottoposti al fermo amministrativo.
E' ormai da qualche anno che sulle biciclette elettriche si contrappongono varie teorie di pensiero, da parte degli operatori del diritto (giudici, avvocati e forze dell'ordine). Secondo alcuni, le bici elettriche vanno considerate alla stregue di ciclomotori e, pertanto, inseriti nella normativa che impone -a chi li guida- di indossare il casco, di provvedere alla copertura assicurativa e di ottenerne l'immatricolazione, e quindi di esporre la targhetta. Infatti, la possibilità per la bicicletta di muoversi autonomamente dalla pedalata è stata individuata come discrimine per l'individuazione della categoria di veicoli a cui associare i mezzi.
Secondo altri, invece, questi mezzi dovrebbero essere esenti dai prescritti obblighi del Codice della strada, in quanto aiuterebbero solo la marcia della bicicletta, consentendo di arrivare a raggiungere velocità non superiori ai 20 km all'ora pur nel rispetto delle altre disposizioni del Codice della Strada, ovvero al divieto dell'uso del cellulare quando si è alla guida, di attenersi ai segnali di stop e di non circolare sui marciapiedi, come ormai sempre più spesso avviene qui ad Andria.