Attualità
Banca Popolare di Bari, la rabbia per gli azionisti truffati: «Vogliamo i nostri soldi»
Anche dalla Bat al corteo di questa mattina a Bari, terminato con sit-in davanti alla Banca d'Italia. Il grido disperato di chi ha perso tutto
Puglia - giovedì 28 maggio 2020
21.55
Sono giunti a Bari anche dalla città della Bat, come Andria, Barletta o Trani i tanti azionisti truffati dalla Banca Popolare di Bari. «Ho solo la quinta elementare, non ho studiato come loro, mi sono fidata e mi hanno portato via tutto. Rivoglio i miei risparmi».
E' una delle tante grida di dolore e sgomento che sono levati dai tanti azionisti-risparmiatori traditi di Banca Popolare di Bari, riunitisi stamattina su corso Cavour a Bari per un corteo, terminato con un sit-in davanti alla Banca d'Italia. Pretendono di essere ascoltati, e che la loro voce non si affievolisca con il passare del tempo e con la minore attenzione sulle vicende della maggiore banca privata del Mezzogiorno, con i suoi oltre 60 mila soci.
Hanno sfilato composti anche se arrabbiati, gridando la loro disperazione. E non si fidano più nemmeno della stampa, rea di non dare loro abbastanza spazio, al punto che arrivano ad urlare di dover riprendere tutto con i propri telefonini per far sì che di questa manifestazione resti traccia. Nei loro volti si legge la disperazione, e la voglia di vedere riconosciuti i loro diritti. «Non conta quanto abbiamo perso, ma quel che abbiamo perso per ognuno di noi erano i risparmi di una vita».
Sono pronti a continuare la loro battaglia che sono sicuri porterà alla verità dei fatti, per le strade o nelle aule dei tribunali, costituendosi parte civile nei confronti di coloro che adesso dovranno rispondere davanti alla giustizia delle illegali condotte che hanno ingannato tante e tante persone, presentando bilanci societari non veritieri, così da celare il grave stato di salute dell'istituto di credito.
E' una delle tante grida di dolore e sgomento che sono levati dai tanti azionisti-risparmiatori traditi di Banca Popolare di Bari, riunitisi stamattina su corso Cavour a Bari per un corteo, terminato con un sit-in davanti alla Banca d'Italia. Pretendono di essere ascoltati, e che la loro voce non si affievolisca con il passare del tempo e con la minore attenzione sulle vicende della maggiore banca privata del Mezzogiorno, con i suoi oltre 60 mila soci.
Hanno sfilato composti anche se arrabbiati, gridando la loro disperazione. E non si fidano più nemmeno della stampa, rea di non dare loro abbastanza spazio, al punto che arrivano ad urlare di dover riprendere tutto con i propri telefonini per far sì che di questa manifestazione resti traccia. Nei loro volti si legge la disperazione, e la voglia di vedere riconosciuti i loro diritti. «Non conta quanto abbiamo perso, ma quel che abbiamo perso per ognuno di noi erano i risparmi di una vita».
Sono pronti a continuare la loro battaglia che sono sicuri porterà alla verità dei fatti, per le strade o nelle aule dei tribunali, costituendosi parte civile nei confronti di coloro che adesso dovranno rispondere davanti alla giustizia delle illegali condotte che hanno ingannato tante e tante persone, presentando bilanci societari non veritieri, così da celare il grave stato di salute dell'istituto di credito.