cibo
cibo
Territorio

Allarme alimentare per cibo straniero: La denuncia di Coldiretti

Continua la raccolta di firme nei mercati contadini per l’etichetta d’origine ed il principio di reciprocità per tutelare consumatori e agricoltori

Nel 2025 è scoppiato quasi un allarme alimentare al giorno a causa delle importazioni di cibo straniero, dalle arachidi cinesi con aflatossine cancerogene oltre i limiti alle arance egiziane con residui di Chlorpropham, un pesticida vietato nella Ue dal 2020, oltre a pistacchi, pollo, pesce e altri prodotti consumati abitualmente sulle tavole. A denunciarlo è la Coldiretti, sulla base di dati Rasff, in occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare che si è celebrata ieri, sabato 7 giugno, promossa dall'Organizzazione mondiale della sanità che quest'anno mette in luce il ruolo cruciale della scienza nel garantire la salubrità dei cibi. Secondo l'Oms circa 600 milioni di persone ogni anno si ammalano a causa di alimenti contaminati.

Nei vari passaggi dal campo alla tavola si annidano speculazioni che vanno stanate anche dai Vigili dell'Annona, per cui serve una vigilanza serrata sull'origine dei prodotti ortofrutticoli sui banchi che arrivano dai Paesi Nord Africani, come Egitto, Tunisia e Marocco. Una situazione intollerabile dinanzi alla quale occorre affermare – rileva Coldiretti Puglia - il principio di reciprocità delle regole, vietando l'ingresso in Europa ai prodotti coltivati con sostanze vietate ma anche ottenuti dallo sfruttamento dei lavoratori. E serve anche garantire una etichettatura trasparente su tutti gli alimenti in commercio.

L'elenco dei prodotti più pericolosi – rileva la Coldiretti – vede la presenza di aflatossine nel burro d'arachidi indiano, nei pistacchi turchi, americani e iraniani, oltre che nei fichi secchi anch'essi provenienti dalla Turchia, che guida la classifica dei Paesi con il maggior numero di cibi bloccati alla frontiera, davanti a Polonia e Spagna. Nel riso pakistano sono stati trovati residui oltre i limiti di un altro pesticida proibito nell'Unione Europea, il Clorpyrifos, presente anche nel pepe peruviano assieme ad altre sostanze, mentre il tonno spagnolo presenta elevate tracce di mercurio. Ma non mancano neppure – continua Coldiretti – i cibi contaminati da batteri e virus, dal pollo polacco con la salmonella alle ostriche francesi e olandesi al norovirus.

Non è un caso se i cibi e le bevande straniere sono otto volte più pericolosi di quelli Made in Italy con il numero di prodotti agroalimentari provenienti dall'estero con residui chimici irregolari che è stato pari al 5,6% rispetto ad appena lo 0,7% di quelli di provenienza nazionale, secondo l'ultimo rapporto Efsa. Da qui la richiesta di Coldiretti di applicare il principio di reciprocità rispetto alle importazioni di prodotti agroalimentari da quei Paesi dove non vigono le stesse regole in materia di sicurezza alimentare, tutela dell'ambiente e rispetto dei diritti dei lavoratori.

Ma è altrettanto importante garantire anche la piena trasparenza su quanto si mette nel piatto, attraverso l'obbligo di indicare l'origine in etichetta su tutti gli alimenti in commercio. Coldiretti ha lanciato in Europa una proposta di legge di iniziativa popolare con l'obiettivo di raggiungere un milione di firme per dire basta ai cibi importati e camuffati come italiani e difendere la salute dei cittadini e il reddito degli agricoltori.

La misura renderebbe obbligatoria l'origine degli ingredienti su tutti i prodotti alimentari venduti nell'Unione Europea. Solo così sarà possibile porre fine all'inganno dei prodotti stranieri spacciati per tricolori permesso dall'attuale norma del codice doganale sull'origine dei cibi che consente l'italianizzazione grazie ad ultime trasformazioni anche minime, come avviene nel caso anche dei semilavorati cinesi. E' possibile sottoscrivere la proposta di legge in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e in tutte le sedi territoriali ma anche sul web. Basta collegarsi al sitohttps://eci.ec.europa.eu/049/public/#/screen/home.
  • Sanità
  • coldiretti
  • agroalimentare
Altri contenuti a tema
Violenza contro il personale sanitario pugliese: studio della regione pubblicato su prestigiosa rivista scientifica Violenza contro il personale sanitario pugliese: studio della regione pubblicato su prestigiosa rivista scientifica L'indagine è stata resa possibile grazie allo strumento del Sistema Regionale di Gestione Integrata della Sicurezza sul Lavoro (SiRGISL)
I piccoli agricoltori sono lo zoccolo duro dell’agricoltura pugliese I piccoli agricoltori sono lo zoccolo duro dell’agricoltura pugliese Sono il 78% del peso totale nel settore primario, che sviluppa il 35% delle giornate di lavoro
Vacanze: ben 23 i percorsi del turismo Dop in Puglia Vacanze: ben 23 i percorsi del turismo Dop in Puglia Coldiretti: "Attirano 18mila turisti italiani e stranieri"
Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco, necessari fino a 15 anni Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco, necessari fino a 15 anni Danni all’ambiente, all’economia, al lavoro ed al turismo
In Puglia, il caldo fa volare i consumi di gelato del 4% In Puglia, il caldo fa volare i consumi di gelato del 4% Ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici
Aggregazioni Funzionali territoriali della medicina di famiglia: due attive ad Andria Aggregazioni Funzionali territoriali della medicina di famiglia: due attive ad Andria Dimatteo: "Viene in questa maniera potenziata l'assistenza della medicina di famiglia su tutto il territorio"
Coldiretti Puglia: via da scaffali GDO olio extravergine come ‘prodotto civetta’ Coldiretti Puglia: via da scaffali GDO olio extravergine come ‘prodotto civetta’ “Forte preoccupazione” perché il prodotto viene proposto a un prezzo al consumo sorprendentemente basso, meno di 6 euro a litro
Caldo e mare: ecco la top ten dei cibi che abbronzano Caldo e mare: ecco la top ten dei cibi che abbronzano La dieta che aiuta a "catturare" i raggi del sole ed è anche in grado di difendere l'organismo dalle elevate temperature e dalle scottature
© 2001-2025 AndriaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
AndriaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.