Stelle di Natale: Coldiretti Puglia, le ‘bellissime’ protagoniste in 7 case su 10 per festività 2025

A forma di cometa, non a caso il nome latino Euphorbia pulcherrima significa “bellissima”

domenica 7 dicembre 2025
In Puglia è corsa alla stella di Natale per le festività 2025, la pianta iconica che sarà presente in 7 case su 10, con un incremento rispetto agli anni precedenti grazie all'alta qualità delle piante e ai prezzi equilibrati. Lo rileva l'analisi di Coldiretti Puglia , sulla base delle rilevazioni nei mercati di Campagna Amica, sulla regina delle decorazioni natalizie, con i cittadini che quest'anno scelgono esemplari colorati per adornare le loro abitazioni, acquistandoli direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscono l'origine, sostenendo così imprese, lavoro e territorio.
Per le stelle di Natale – spiega Coldiretti Puglia – servono temperature fra i 15 e i 20 gradi all'interno delle serre. Con l'arrivo del freddo, i vivaisti sono costretti a far lavorare a pieno regime le caldaie, con costi energetici pesanti. I prezzi variano in base alla dimensione del vaso: si va dai 5 ai 10 euro, fino ai 50 euro per le varietà più grandi o strutturate, comprese quelle ad alberello. Le stelle di Natale devono la loro fama al rosso intenso delle brattee, che ricorda una cometa, e al fascino della loro forma, non a caso il nome latino Euphorbia pulcherrima significa "bellissima".

In Puglia il florovivaismo ruota intorno a due grandi poli: il distretto salentino di Taviano e Leverano, che coinvolge anche Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento, e quello barese che ha il cuore produttivo e commerciale a Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, con altre realtà presenti nel resto della regione. In provincia di Lecce il florovivaismo rappresenta il 12,4% della produzione agricola, mentre nel barese incide per il 5,8%. Le aziende pugliesi, inoltre, risultano mediamente più grandi della media nazionale: delle 853 imprese floricole regionali, il 65% rientra nella fascia 1-5 ettari, mentre in Italia la quota prevalente (58,2%) non raggiunge l'ettaro.
Non tutti sanno – ricorda Coldiretti – che i veri fiori della stella di Natale, originaria del Messico, sono quelli gialli al centro della pianta, mentre le parti rosse sono foglie che assumono quella colorazione solo in determinati periodi dell'anno. Le brattee, solitamente rosse ma anche rosa o bianche, tendono a cadere dopo le festività, verso la primavera. La pianta, però, resta viva: durante la fase di riposo è importante tenerla all'ombra e lontana da fonti di luce artificiale, essendo una specie "brevidiurna", che fiorisce solo dopo un periodo con poche ore di luce.
In primavera – spiega ancora Coldiretti – è il momento di una potatura vigorosa e del trasferimento all'esterno. Andrà poi riportata in casa tra ottobre e novembre, in un ambiente poco luminoso (massimo 8 ore di luce al giorno), per favorire lo sviluppo delle nuove foglie che torneranno rosse. Ultimo accorgimento: la concimazione, preferibilmente con prodotti ricchi di potassio e fosforo, soprattutto tra autunno e inverno, indispensabile per farla rifiorire.