Ordine pubblico, Tiani (SIAP): «No alla banalizzazione dei livelli di sicurezza nel nostro Paese»

«Le forze politiche improvvisano ogni volta che si pone l'emergenza non avendo le stesse un'agenda ben definita sull'argomento»

martedì 18 gennaio 2022 19.24
«L'ipocrisia politica italiana trasversalmente intesa è nota a tutti il tema è oggetto di conflitto tra i partiti solo quando esplode il problema ma gli stessi guardano solo agli aspetti più banali e del consenso che produce la complessa tematica tanto da ridurre il malsano dibattito a chi sta con i poliziotti e chi sta contro; una sciocchezza immensa perché tranne chi vive di malaffare o ha obiettivi eversivi tutti stanno dalla parte dello Stato e quindi dei poliziotti. Così come declinare la sicurezza e le libertà come principi con funzioni antitetiche fa perdere di vista la complessità delle società contemporanee caratterizzate non solo dalla globalizzazione e dall'immigrazione ma anche dal multiculturalismo e dai diversi tipi di credo religioso». Lo sottolinea il Segretario Generale del Sindacato di Polizia Siap, Giuseppe Tiani. «Se perdiamo o comprimiamo in dati momenti e per lunghi periodi le nostre libertà il processo di evoluzione civile della nostra giovane democrazia sarebbe ferito ma può dirsi altrettanto se perdiamo i diritti connessi alla nostra sicurezza personale o dei nostri beni materiali oltre che quelli collettivi. O forse –continua Giuseppe Tiani- ci sono diritti di libertà che riteniamo più importanti di altri in queste ore e dopo i tanti episodi raccontati dalla cronaca giornalistica tutti chiedono più sicurezza che certamente non può significare rinunciare alle proprie libertà ma vanno comunque salvaguardate quelle che riteniamo imprescindibili specie nelle fasi in cui gli estremismi sociali e politici ipotizzano il rischio di perdita delle libertà conquistate».
«Il dibattito sui livelli di sicurezza non può essere banalizzato ma puntualmente lo è –prosegue Tiani- proprio perché le forze politiche improvvisano ogni volta che si pone l'emergenza non avendo le stesse un'agenda ben definita sull'argomento. A sinistra tranne casi isolati il tema non è sentito come proprio e viene guardato con sospetto neanche ci fosse ancora la polizia oscura e autoritaria di Scelba. A destra viene banalizzato con la frase "io sto con i poliziotti" che sono utilizzati come una sorta di santuario ideologico del neo autoritarismo legato all'immagine collettiva dell'uniforme ma poi i poliziotti da entrambe le parti sono comunque tenuti fuori dalla dialettica del Paese sui diversi temi che fanno da corollario alla sicurezza tra cui quello sociali».

Lo denuncia il Segretario Generale del Sindacato di polizia Siap, Giuseppe Tiani. Tiani invita ad affrontare il tema sicurezza e libertà e le condizioni professionali e di lavoro dei poliziotti, evitando di improvvisare ragione «per cui sento di ringraziare quanto sta facendo tra mille difficoltà e con serietà i colleghi delle forze di polizia ed il Ministro dell'interno Lamorgese».