Mercato settimanale del lunedì: spunta l'ipotesi di uno sdoppiamento
L'incontro a Palazzo di città proseguirà venerdì 8 maggio. Resta da definire la questione dei dehors
martedì 5 maggio 2020
16.13
Il positivo esito del mercato settimanale di lunedì 4 maggio, il primo dopo il blocco da coronavirus, sia pure riservato ai soli mercatali del settore food and beverage, sembra adesso dare una spinta in più ad una possibile ripresa per gli altri settori merceologici, anche loro impazienti di poter tornar a lavorare.
L'incontro di questa mattina a Palazzo di Città, alla presenza del Commissario Gaetano Tufariello con i rappresentanti degli operatori mercatali, pur non non avendo portato ad una decisione (il consesso è stato rinviato a venerdì 8 maggio), potrebbe portare ad una svolta proprio grazie ad una diversa, parziale dislocazione del mercato settimanale del lunedì, in quanto è impossibile pensare di poterlo far svolgere con l'imponente afflusso di operatori che lo ha caratterizzato prima del lockdown dell'8 marzo scorso.
Una ipotesi che potrebbe permettere la ripresa delle operazioni mercatali, pur a fronte delle misure anti contagio decise in questa Fase 2 dal Governo, potrebbe essere quella dello sdoppiamento dello stesso, in due distinte e distanti aree mercelogiche: il food and beverage attorno allo stadio "degli Ulivi" e le altre categorie mercatali nella zona di via Martiri di Belfiore. Lo sdoppiamento permetterebbe quell'auspicato distanziamento tra le varie bancarelle e scoraggerebbe l'assembramento degli utenti.
Ma non è solo la questione del mercato settimanale del lunedì in testa alla lista delle problematiche della Fase 2 qui ad Andria. Bisogna anche capire come gestire l'apertura di pizzerie e ristoranti che, viste le restrizioni, non potranno utilizzare i propri originari spazi per il pubblico, causa il rischio di contagio, dunque l'ipotesi che sta prendendo forma è quella di chiedere di alloggiare all'estero, su suolo pubblico, buona parte delle attività di somministrazione di cibi e bevande, quando finalmente, dopo il 18 maggio, questa pratica commerciale potrà finalmente riprendere, pur con le dovute precauzioni.
Una idea di alcune associazioni di categoria è quella di destinare la parte sottratta all'interro degli esercizi commerciali dalle misure antipandemia, con una uguale parte ricavata all'esterno degli esercizi commerciali, sul suolo pubblico. Si potrebbe propendere anche al limitare il traffico cittadino su alcune vie -come ad esempio sta accadendo a Milano-, che essendo troppo strette limiterebbero il posizionamento di tavole e sedie sul suolo pubblico. Qualche operatore commerciale, vista anche il livello di salubrità dell'aria raggiunto nei giorni di blocco totale delle attività, potrebbe proporre per Andria la chiusura al traffico per alcune ore di moltissime vie cittadine. La città sarebbe così ripresa pienamente dai cittadini, si riscoprirebbe finalmente una misura più umana del vivere quotidiano e si manterrebbero bassi i livelli di inquinamento.
L'incontro di questa mattina a Palazzo di Città, alla presenza del Commissario Gaetano Tufariello con i rappresentanti degli operatori mercatali, pur non non avendo portato ad una decisione (il consesso è stato rinviato a venerdì 8 maggio), potrebbe portare ad una svolta proprio grazie ad una diversa, parziale dislocazione del mercato settimanale del lunedì, in quanto è impossibile pensare di poterlo far svolgere con l'imponente afflusso di operatori che lo ha caratterizzato prima del lockdown dell'8 marzo scorso.
Una ipotesi che potrebbe permettere la ripresa delle operazioni mercatali, pur a fronte delle misure anti contagio decise in questa Fase 2 dal Governo, potrebbe essere quella dello sdoppiamento dello stesso, in due distinte e distanti aree mercelogiche: il food and beverage attorno allo stadio "degli Ulivi" e le altre categorie mercatali nella zona di via Martiri di Belfiore. Lo sdoppiamento permetterebbe quell'auspicato distanziamento tra le varie bancarelle e scoraggerebbe l'assembramento degli utenti.
Ma non è solo la questione del mercato settimanale del lunedì in testa alla lista delle problematiche della Fase 2 qui ad Andria. Bisogna anche capire come gestire l'apertura di pizzerie e ristoranti che, viste le restrizioni, non potranno utilizzare i propri originari spazi per il pubblico, causa il rischio di contagio, dunque l'ipotesi che sta prendendo forma è quella di chiedere di alloggiare all'estero, su suolo pubblico, buona parte delle attività di somministrazione di cibi e bevande, quando finalmente, dopo il 18 maggio, questa pratica commerciale potrà finalmente riprendere, pur con le dovute precauzioni.
Una idea di alcune associazioni di categoria è quella di destinare la parte sottratta all'interro degli esercizi commerciali dalle misure antipandemia, con una uguale parte ricavata all'esterno degli esercizi commerciali, sul suolo pubblico. Si potrebbe propendere anche al limitare il traffico cittadino su alcune vie -come ad esempio sta accadendo a Milano-, che essendo troppo strette limiterebbero il posizionamento di tavole e sedie sul suolo pubblico. Qualche operatore commerciale, vista anche il livello di salubrità dell'aria raggiunto nei giorni di blocco totale delle attività, potrebbe proporre per Andria la chiusura al traffico per alcune ore di moltissime vie cittadine. La città sarebbe così ripresa pienamente dai cittadini, si riscoprirebbe finalmente una misura più umana del vivere quotidiano e si manterrebbero bassi i livelli di inquinamento.