La buona sanità: il dottor Porziotta salva per strada un infartuato
Una storia che sarebbe passata in sordina, ma che è stata resa nota da Nino Marmo
giovedì 14 dicembre 2017
17.41
Sapere che Stefano Porziotta fosse intervenuto per aiutare una persona era notizia già nota e non solo nella sua cerchia di amici o conoscenti.
Ma che di ritorno da un congresso medico svoltosi all'Ottagono di Andria, si fosse fermato per assistere e salvare la vita ad un uomo, colto da infarto, genitore di un sacerdote di Andria -che Porziotta non conosceva-, era una cosa che proprio ci mancava.
A far conoscere questa vicenda ci ha pensato un politico andriese, consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia alla Regione, Nino Marmo.
"Ci sono anche le storie belle da raccontare perché ci fanno inorgoglire e gioire allo stesso tempo. È il caso del cittadino colto da un attacco cardiaco in un'attività commerciale mercoledì mattina in viale Virgilio, salvato dal pronto intervento del direttore sanitario dell'Ospedale Bonomo di Andria, il dottor Porziotta, che si trovava casualmente lì. È una storia bella e a lieto fine, ma anche di buona sanità: oltre al soccorso decisivo del direttore sanitario, che di fatto ha salvato la vita dell'uomo, il 118 è arrivato entro gli 8 minuti stabiliti dai protocolli per le crisi cardiache e i soccorritori hanno completato il lavoro con perizia e umanità. Posso dirlo perché ho assistito personalmente all'evento. Il paziente è salvo e la sanità andriese può esserne orgogliosa. Un ringraziamento a tutti loro e a quanti garantiscono ogni giorno un 118 con servizi così eccellenti pur in un contesto critico. La buona sanità in Puglia la fanno i pugliesi".
Questo il racconto. Per chi come noi conosce bene Stefano Porziotta, possiamo aggiungere che di storie come queste, non di questa gravità, ne potremmo raccontare altre. Una cosa invece diciamo in questo articolo. Abbiamo dovuto contrattarlo per avere il suo assenso a fare uscire questa notizia. Lui però ci ha vietato di far uscire la sua foto. Possiamo utilizzare solo quella dell'ospedale di Andria.
"Sono solo un medico e come me si sarebbe comportato chiunque. In quelle fasi drammatiche sono stato aiutato da una collega che si chiama Mariangela Lombardi e che lavora al "Bufalini" di Cesena. Sono io che vedo tante di queste storie al "Lorenzo Bonomo", dove protagonisti silenziosi sono i miei colleghi e tutto il personale sanitario. Credo che più di ogni altra cosa è necessario parlare della sanità, in special modo del buon livello di quella andriese", si schermisce Stefano Porziotta.
Ma che di ritorno da un congresso medico svoltosi all'Ottagono di Andria, si fosse fermato per assistere e salvare la vita ad un uomo, colto da infarto, genitore di un sacerdote di Andria -che Porziotta non conosceva-, era una cosa che proprio ci mancava.
A far conoscere questa vicenda ci ha pensato un politico andriese, consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia alla Regione, Nino Marmo.
"Ci sono anche le storie belle da raccontare perché ci fanno inorgoglire e gioire allo stesso tempo. È il caso del cittadino colto da un attacco cardiaco in un'attività commerciale mercoledì mattina in viale Virgilio, salvato dal pronto intervento del direttore sanitario dell'Ospedale Bonomo di Andria, il dottor Porziotta, che si trovava casualmente lì. È una storia bella e a lieto fine, ma anche di buona sanità: oltre al soccorso decisivo del direttore sanitario, che di fatto ha salvato la vita dell'uomo, il 118 è arrivato entro gli 8 minuti stabiliti dai protocolli per le crisi cardiache e i soccorritori hanno completato il lavoro con perizia e umanità. Posso dirlo perché ho assistito personalmente all'evento. Il paziente è salvo e la sanità andriese può esserne orgogliosa. Un ringraziamento a tutti loro e a quanti garantiscono ogni giorno un 118 con servizi così eccellenti pur in un contesto critico. La buona sanità in Puglia la fanno i pugliesi".
Questo il racconto. Per chi come noi conosce bene Stefano Porziotta, possiamo aggiungere che di storie come queste, non di questa gravità, ne potremmo raccontare altre. Una cosa invece diciamo in questo articolo. Abbiamo dovuto contrattarlo per avere il suo assenso a fare uscire questa notizia. Lui però ci ha vietato di far uscire la sua foto. Possiamo utilizzare solo quella dell'ospedale di Andria.
"Sono solo un medico e come me si sarebbe comportato chiunque. In quelle fasi drammatiche sono stato aiutato da una collega che si chiama Mariangela Lombardi e che lavora al "Bufalini" di Cesena. Sono io che vedo tante di queste storie al "Lorenzo Bonomo", dove protagonisti silenziosi sono i miei colleghi e tutto il personale sanitario. Credo che più di ogni altra cosa è necessario parlare della sanità, in special modo del buon livello di quella andriese", si schermisce Stefano Porziotta.