In Puglia è sempre più critica la situazione dei Pronto soccorso
La carenza strutturale di medici e la necessità di porre in essere azioni specifiche, alla base di questa grave condizione
martedì 7 febbraio 2023
5.02
"Sempre più critica la situazione dei Pronto soccorso pugliesi a causa della carenza di medici". Di questo si è parlato ieri, lunedì 6 febbraio, nella III Commissione regionale, presieduta da Enzo Di Gregorio, su sollecitazione del consigliere regionale del gruppo di Forza Italia, Paride Mazzotta.
Un racconto capillare fatto dai direttori sanitari delle Asl delle province pugliesi e dai responsabili dei Pronto soccorso. Le questioni sono note ormai da tempo, la carenza strutturale di medici e la necessità di porre in essere azioni specifiche.
Dal racconto emergono situazioni di bandi, avvisi pubblici e concorsi che purtroppo rimangono deserti. L'impossibilità di precettare medici da altri reparti perché questi ultimi manifestano l'indisponibilità al trasferimento, seppure temporaneo, soprattutto in funzione delle turnazioni notturne, anche invocando sindacati ed eventuali vertenze.
Alcune Regioni hanno accorpato i Pronto soccorso all'emergenza urgenza 118 attivando una sorta di mutuo soccorso fra reparti che hanno una affinità di competenze.
Un altro problema che si rileva è quello degli accessi inappropriati. Ma d'altra parte quale medico si potrebbe assumere la responsabilità di rimandare a casa un paziente senza aver accertato in maniera accurata la inesistenza di gravi patologie?
"Il lavoro nei pronto soccorso, ormai è noto, non ha un grande appeal perché è particolarmente usurante e si dovrebbe pensare a delle forme premiali per i medici che si rendono disponibili. Il problema del reclutamento, infatti, è stato stigmatizzato da tutti i direttori generali. Se i cittadini sono costretti spesso a dieci, dodici ore di attesa, non di rado i medici e gli infermieri sono vittime di violenza da parte degli utenti in un clima di generale esasperazione. I numeri sono eloquenti: gli accessi nel 2022 nei pronto soccorso della Asl Lecce, per esempio, sono stati 155 mila, di cui oltre il 90 % codici verdi e la maggior parte si sono verificati nei weekend o nei periodi festivi: ovvero, quando la medicina di base non è operativa. Perché è chiaro che i medici di base e i pronto soccorso siano i primi riferimenti sanitari per i cittadini, in assenza della rete di medicina territoriale, e molti li preferiscono anche per non pagare esosi ticket per prestazioni di bassa entità. A questo proposito, non si può restare sordi al grido di dolore che proviene dai medici di base in questi giorni, che pagano anche loro una pesante carenza di unità e chiederemo alla Giunta se e quante risorse ci sono per potenziare il servizio. Inoltre, alcune Asl hanno avviato l'integrazione tra 118 e pronto soccorso con risultati positivi: molti medici hanno accettato di lavorare anche nel reparto in questione in aggiunta all'occupazione principale, integrando quindi il personale. E ancora: un altro problema grave che ci è stato sottoposto è quello della carenza di posti letto. Spesso, poiché i reparti di destinazione sono pieni, i pazienti restano "parcheggiati" in corsia e si tratta di una criticità enorme: la Regione, su questo, può fare uno sforzo e ci confronteremo sul punto con la Giunta", ha sottolineato Mazzotta.
Il consigliere Mazzotta ha sottolineato la necessità di un tavolo permanente di concertazione per monitorare costantemente la situazione anche in vista dell'arrivo della stagione turistica.
Un racconto capillare fatto dai direttori sanitari delle Asl delle province pugliesi e dai responsabili dei Pronto soccorso. Le questioni sono note ormai da tempo, la carenza strutturale di medici e la necessità di porre in essere azioni specifiche.
Dal racconto emergono situazioni di bandi, avvisi pubblici e concorsi che purtroppo rimangono deserti. L'impossibilità di precettare medici da altri reparti perché questi ultimi manifestano l'indisponibilità al trasferimento, seppure temporaneo, soprattutto in funzione delle turnazioni notturne, anche invocando sindacati ed eventuali vertenze.
Alcune Regioni hanno accorpato i Pronto soccorso all'emergenza urgenza 118 attivando una sorta di mutuo soccorso fra reparti che hanno una affinità di competenze.
Un altro problema che si rileva è quello degli accessi inappropriati. Ma d'altra parte quale medico si potrebbe assumere la responsabilità di rimandare a casa un paziente senza aver accertato in maniera accurata la inesistenza di gravi patologie?
"Il lavoro nei pronto soccorso, ormai è noto, non ha un grande appeal perché è particolarmente usurante e si dovrebbe pensare a delle forme premiali per i medici che si rendono disponibili. Il problema del reclutamento, infatti, è stato stigmatizzato da tutti i direttori generali. Se i cittadini sono costretti spesso a dieci, dodici ore di attesa, non di rado i medici e gli infermieri sono vittime di violenza da parte degli utenti in un clima di generale esasperazione. I numeri sono eloquenti: gli accessi nel 2022 nei pronto soccorso della Asl Lecce, per esempio, sono stati 155 mila, di cui oltre il 90 % codici verdi e la maggior parte si sono verificati nei weekend o nei periodi festivi: ovvero, quando la medicina di base non è operativa. Perché è chiaro che i medici di base e i pronto soccorso siano i primi riferimenti sanitari per i cittadini, in assenza della rete di medicina territoriale, e molti li preferiscono anche per non pagare esosi ticket per prestazioni di bassa entità. A questo proposito, non si può restare sordi al grido di dolore che proviene dai medici di base in questi giorni, che pagano anche loro una pesante carenza di unità e chiederemo alla Giunta se e quante risorse ci sono per potenziare il servizio. Inoltre, alcune Asl hanno avviato l'integrazione tra 118 e pronto soccorso con risultati positivi: molti medici hanno accettato di lavorare anche nel reparto in questione in aggiunta all'occupazione principale, integrando quindi il personale. E ancora: un altro problema grave che ci è stato sottoposto è quello della carenza di posti letto. Spesso, poiché i reparti di destinazione sono pieni, i pazienti restano "parcheggiati" in corsia e si tratta di una criticità enorme: la Regione, su questo, può fare uno sforzo e ci confronteremo sul punto con la Giunta", ha sottolineato Mazzotta.
Il consigliere Mazzotta ha sottolineato la necessità di un tavolo permanente di concertazione per monitorare costantemente la situazione anche in vista dell'arrivo della stagione turistica.