Dimensionamento scolastico: critiche da parte della UIL Scuola

«L'Amministrazione comunale non ha ben chiara la geografia del territorio dal momento che accorpa plessi scolastici distanti tra loro»

sabato 16 ottobre 2021 15.08
La proposta sul nuovo dimensionamento scolastico per l'anno 2022/2023 per il Comune di Andria e la programmazione dell'offerta formativa per il triennio 2022/2023, 2023/2024 e 2024 e 2025, continua a far discutere.

Con la deliberazione di giunta comunale n. 161 del 14 ottobre scorso, l'Amministrazione comunale, aderendo ad una serie di rilievi da parte della Regione circa la notevole espansione urbanistica del Comune che aveva comportato l'addensarsi della popolazione scolastica in alcune aree e il depauperamento in altre, ha formulato una proposta, dopo aver avuto un confronto con le varie realtà scolastiche del territorio, contrarie a qualsivoglia modifica sull'attuale dimensionamento scolastico. Nella proposta dell'Amministrazione comunale, che rivedeva l'assetto scolastico attuale, veniva contestualmente chiesto alla Regione di soprassedere nell'immediato al nuovo dimensionamento, "perché la scuola viene fuori da un anno di chiusura e da questo nuovo anno ancora incerto". Adempiendo quindi alle indicazioni regionali, a fronte delle osservazioni proposte dalle scuole, l'amministrazione ha quindi proposto tale modifiche a cui adesso la Regione sarà chiamata ad esprimersi.

Sul punto è intervenuto Raffaele Delvecchio responsabile territoriale della UIL Scuola Bat: «Abbiamo più volte criticato l' ostinazione dell' Amministrazione comunale andriese che per il dimensionamento della rete scolastica si è affidata ad un dequalificante criterio di suddivisione e bilanciamento del numero di alunni di ciascuna scuola a una sterile media aritmetica considerando l' intera popolazione scolastica andriese di 9.610 unità. Lo sosteniamo da anni le comunità scolastiche sono costituite di persone e non di numeri che da un giorno all'altro, solo per far quadrare i conti, non devono essere sballottate da una scuola all' altra».
«In questo modo -aggiunge Delvecchio-, verrebbe a determinarsi un vulnus per l' organico del personale docente ed Ata delle scuole coinvolte, con possibilità di contrazione del numero di unità oltre che una inutile mobilità. Aggiungiamo che l' Amministrazione comunale non ha ben chiara la geografia del territorio dal momento che accorpa plessi scolastici distanti tra loro, nonché istituti al di sotto della media stabilita dalla Regione Puglia per il normo dimensionamento di 900 alunni. La delibera, altresì, non tiene conto della logica della verticalizzazione e svuota l' offerta formativa del circolo didattico Rosmini, isolandolo dall' intero piano di dimensionamento. Si ritiri il provvedimento di Giunta per mantenere lo status quo ancora per un anno e si cominci già da ora ad aprire un tavolo di vero dialogo e condivisione per l anno scolastico 2023/24. Non si può continuare -conclude Delvecchio-, sulla strada dei tagli indiscriminati nei confronti delle scuole che oggi rappresentano l' unico presidio di formazione delle nuove generazioni».