Fidelis Andria - Manfredonia 2-0: continua il cammino degli azzurri

Vittoria importante della Fidelis Andria che al "Degli Ulivi" batte il Manfredonia 2-0. Mister Giancarlo Favarin, come preannunciato, deve fare a meno di Olcese per una contrattura, oltre a Lorusso, squalificato. Fuori anche Lattanzio. La squadra scende in campo con il 4-3-3: Volpicelli, Moscelli e Oliveira formano il tridente. Dall'altra parte mister Vadacca, ex di turno, opta per il solito 3-4-3 con De Vita, Bocci e Coccia in avanti.

La sfida inizia con le due compagini che nei primi minuti di gioco si studiano senza creare pericoli. Al 10' il Manfredonia ci prova con Gentile ma la sfera si spegne fuori. Passa un minuto e i sipontini si fanno pericolosi con Coccia che si incunea in area e prova a servire un compagno: Cilli, tuttavia, fa sua la sfera. Al 23' sugli sviluppi di un calcio d'angolo, battuto da Di Ronza, Giraldi lascia partire un bolide da fuori area che si spegne alto sopra la traversa. Al 31' Oliveira, di testa, manda di poco fuori la palla. Quattro minuti più tardi la Fidelis va vicina al vantaggio con Moscelli che a due passi dalla porta spedisce la sfera fuori. L'arbitro, tuttavia, ferma il gioco per offside. L'ultima azione pericolosa del primo tempo è dei federiciani: Moscelli appoggia la sfera a Matera, il quale da fuori area lascia partire un rasoterra che De Gennaro devia in angolo. Termina così il primo tempo.

Ad inizio ripresa i federiciani passano subito in vantaggio: calcio di punizione dal limite dell'area per la Fidelis a causa dell'atterramento di Volpicelli. Alla battuta si presenta Moscelli che porta in vantaggio i suoi. Poco dopo il Manfredonia si fa vedere dalle parti di Cilli con il tiro dai 25 metri di Vergori che termina di poco sul fondo. Al 61' arriva il raddoppio della Fidelis Andria: tiro di Moscelli da fuori area che si insacca in rete. Al 72' il Manfredonia va vicino al gol 2-1 con Antonio Gentile: il suo tiro, però, viene deviato in angolo da un attento Cilli. Nei minuti finali gli azzurri controllano il match, chiudendo ogni spazio. Dopo quattro minuti di recupero l'arbitro fischia la fine delle ostilità.