
Attualità
Spada di Damocle sul progetto della tangenziale ovest di Andria
La provincia Bat impugna la decisione del consiglio comunale. Adesso la parola al Tar
Andria - mercoledì 5 gennaio 2022
12.00
L'udienza presso il giudice amministrativo non è ancora stata fissata, quindi i tempi per sciogliere il rebus non sono certi. Ciò che è certo è che otto mesi fa la Provincia di Barletta Andria Trani ha deciso di impugnare davanti al Tribunale Amministrativo Regionale la delibera del consiglio comunale di Andria dell'aprile 2020, con la quale si metteva nero su bianco lo stop al progetto della nuova tangenziale ovest di Andria, un nastro di cemento e asfalto che doveva correre parallela all'attuale tracciato.
Per la provincia questa delibera sarebbe illegittima in quanto violerebbe il Testo Unico degli Enti Locali avendo profili di incompatibilità con il Piano Territoriale della BAT.
Inoltre, per l'ente provinciale se si desse attuazione alla delibera di consiglio comunale innanzitutto si perderebbe l'ingente finanziamento di soldi del Cipe, pari a 27 milioni di euro, che non sarebbero utilizzabili per altre finalità se non per quel progetto e poi va in contrasto con il Piano Territoriale della Bat che ha già ricevuto il via libera della Regione Puglia. Passaggi ai quali il Comune di Andria, in quanto fatti da Enti sovraordinati, dovrebbe attenersi.
Il progetto della nuova tangenziale di Andria non smette dunque di essere divisivo e di far discutere, già gli ambientalisti e movimenti civici come "Scossa civica", si erano battuti negli anni scorsi per evitare l'opera si cantierizzasse in quanto ritenuta "inutile e dannosa", superflua per via del tracciato parallelo all'attuale e lesiva delle campagne e degli ulivi che avrebbe attraversato.
Per la provincia questa delibera sarebbe illegittima in quanto violerebbe il Testo Unico degli Enti Locali avendo profili di incompatibilità con il Piano Territoriale della BAT.
Inoltre, per l'ente provinciale se si desse attuazione alla delibera di consiglio comunale innanzitutto si perderebbe l'ingente finanziamento di soldi del Cipe, pari a 27 milioni di euro, che non sarebbero utilizzabili per altre finalità se non per quel progetto e poi va in contrasto con il Piano Territoriale della Bat che ha già ricevuto il via libera della Regione Puglia. Passaggi ai quali il Comune di Andria, in quanto fatti da Enti sovraordinati, dovrebbe attenersi.
Il progetto della nuova tangenziale di Andria non smette dunque di essere divisivo e di far discutere, già gli ambientalisti e movimenti civici come "Scossa civica", si erano battuti negli anni scorsi per evitare l'opera si cantierizzasse in quanto ritenuta "inutile e dannosa", superflua per via del tracciato parallelo all'attuale e lesiva delle campagne e degli ulivi che avrebbe attraversato.