
Vita di città
Potenziato impianto di telefonia in via Bruno Buozzi
La denuncia di Fareambiente Andria: "Il troppo storpia"
Andria - martedì 7 ottobre 2025
5.54 Comunicato Stampa
"Nella città di Andria si predica bene e si razzola male; ma a volte il troppo storpia. Ci riferiamo a quanto successo in via Bruno Buozzi angolo Via Berna -sottolinea in una nota Benedetto Miscioscia, responsabile di Fareambiente Andria-, dove su una palazzina privata di appena tre piani (altezza complessiva di circa venti metri), da tre anni è stato realizzato un impianto di telefonia mobile delle società TIM e Vodafone. La struttura in questi giorni è stata ampliata ospitando elementi di trasmissione di un terzo gestore di telefonia mobile. Un potenziamento che non può essere né tollerato e né giustificato "trincerandosi" dietro il solito "silenzio assenso" così come permetterebbe la normativa vigente. Tutto questo accade nonostante la Città di Andria sia già dotata di un Piano di zonizzazione elettromagnetica e di Regolamento sul corretto insediamento degli impianti di trasmissione dati, tutt'ora vigenti, nonostante si tenti di definirli "passati e necessari di aggiornamento", solo perché approvati dall'amministrazione Giorgino nel 2016. Il Piano, redatto appositamente una decina di anni fa, già individuava tutti gli impianti allora esistenti e le aree comunali che si sarebbero potute utilizzare per favorire una più razionale allocazione di detti impianti privilegiando appunto le aree pubbliche. In tal caso, si sarebbe potuto utilizzare una delle torri faro dello stadio comunale, molto più alte della palazzina a tre piani, o sfruttare un'area dello stesso stadio comunale per l'installazione di una struttura più alta, che avrebbe apportato innanzi tutto un vantaggio economico per le casse comunali con la riscossione del canone di concessione, ma avrebbe in più consentito di posizionare l'impianto di telefonia mobile ad una altezza più alta tale da permettere una maggiore minimizzazione dell'impatto a livello di emissioni elettromagnetiche. La cosa più scandalosa di tutta questa vicenda è dover apprendere che il gestore in questione aveva provato negli ultimi anni a chiudere un accordo con la stessa amministrazione per l'utilizzo di un'area comunale, non ricevendo dalla stessa alcuna conferma a proseguire, spingendolo cosi a rivolgersi ai privati.
A questo punto la domanda che ci poniamo è più che doverosa: chi e perché nell'amministrazione ha impedito di chiudere tale accordo consentendo la realizzazione di tale impianto su una palazzina privata nonostante esista un Regolamento tutt'ora vigente? Chi e perché dell'Amministrazione Comunale non è intervenuto per dirottare tale impianto su un'area pubblica anziché farlo realizzare su un fabbricato privato peraltro di altezza limitata?"
"Chi e perché ha autorizzato il potenziamento di tale impianto di telefonia mobile consentendo l'installazione di un altro gestore diverso da quelli già presenti passando da 6 a 9 antenne principali oltre quelle del 5G? -chiede Miscioscia- Una riflessione ulteriore, al riguardo, è opportuna: in questo caso l'amministrazione comunale, che si dice sempre vicina agli interessi dei cittadini andriesi per la tutela e la salvaguardia della salute pubblica per preservarla dalle diverse forme di inquinamento ambientale, si è preoccupata del livello complessivo di emissioni elettromagnetiche del nuovo "impianto ampliato"? Tutto questo avviene, paradossalmente, nel silenzio assordante di quelle associazioni che in altri casi hanno sollevato clamori e polveroni per chiedere addirittura che in città non venissero realizzati altri impianti o pretenderne la delocalizzazione rispetto all'area individuata e/o autorizzata. Nel frattempo, giunge quanto mai in maniera opportuna la convocazione della cittadinanza all'evento per la presentazione della bozza di aggiornamento e implementazione del Regolamento per l'insediamento degli impianti di telecomunicazione e la minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici predisposta dalla Società POLAB Srl, affidataria del servizio, agli inizi di gennaio 2025, per una spesa di oltre 80 mila euro. Un affidamento che prevedeva, tra le altre attività, proprio "l'assistenza triennale agli Uffici nella gestione amministrativa del Regolamento e nella analisi preliminare di istanze o pratiche" e per la quale chiediamo all'amministrazione di chiarirci se tale attività è stata espletata e con quale modalità. Inoltre, fa riflettere la dichiarazione dell'assessore all'Ambiente Losappio che con riferimento all'affidamento del servizio chiarisce che lo stesso sarebbe stato determinato per evitare una indiscriminata e confusa collocazione degli impianti che sovente si rileva in diverse aree del territorio nazionale… forse dimenticando, e la cosa sarebbe particolarmente preoccupante, che il Comune di Andria già dieci anni fa si era già dotato di un piano di zonizzazione con tanto di regolamento con il quale si sarebbe potuto evitare tale ulteriore scempio. Dunque, per l'amministrazione Bruno era necessario aggiornare e revisionare il PZE per il corretto insediamento urbanistico sul territorio comunale degli impianti per la telefonia mobile, con un apposito regolamento che contenga criteri per la minimizzazione dei campi elettromagnetici e per l'inserimento dei manufatti nel contesto urbanistico, architettonico, paesaggistico e ambientale. Come se in Andria un regolamento non esistesse già. Tutto questo mentre siamo costretti ad assistere passivamente al potenziamento degli impianti esistenti come quello "scandaloso" di via B.Buozzi ang. via Berna, e magari, autorizzato con la solita procedura del silenzio assenso..."
A questo punto la domanda che ci poniamo è più che doverosa: chi e perché nell'amministrazione ha impedito di chiudere tale accordo consentendo la realizzazione di tale impianto su una palazzina privata nonostante esista un Regolamento tutt'ora vigente? Chi e perché dell'Amministrazione Comunale non è intervenuto per dirottare tale impianto su un'area pubblica anziché farlo realizzare su un fabbricato privato peraltro di altezza limitata?"
"Chi e perché ha autorizzato il potenziamento di tale impianto di telefonia mobile consentendo l'installazione di un altro gestore diverso da quelli già presenti passando da 6 a 9 antenne principali oltre quelle del 5G? -chiede Miscioscia- Una riflessione ulteriore, al riguardo, è opportuna: in questo caso l'amministrazione comunale, che si dice sempre vicina agli interessi dei cittadini andriesi per la tutela e la salvaguardia della salute pubblica per preservarla dalle diverse forme di inquinamento ambientale, si è preoccupata del livello complessivo di emissioni elettromagnetiche del nuovo "impianto ampliato"? Tutto questo avviene, paradossalmente, nel silenzio assordante di quelle associazioni che in altri casi hanno sollevato clamori e polveroni per chiedere addirittura che in città non venissero realizzati altri impianti o pretenderne la delocalizzazione rispetto all'area individuata e/o autorizzata. Nel frattempo, giunge quanto mai in maniera opportuna la convocazione della cittadinanza all'evento per la presentazione della bozza di aggiornamento e implementazione del Regolamento per l'insediamento degli impianti di telecomunicazione e la minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici predisposta dalla Società POLAB Srl, affidataria del servizio, agli inizi di gennaio 2025, per una spesa di oltre 80 mila euro. Un affidamento che prevedeva, tra le altre attività, proprio "l'assistenza triennale agli Uffici nella gestione amministrativa del Regolamento e nella analisi preliminare di istanze o pratiche" e per la quale chiediamo all'amministrazione di chiarirci se tale attività è stata espletata e con quale modalità. Inoltre, fa riflettere la dichiarazione dell'assessore all'Ambiente Losappio che con riferimento all'affidamento del servizio chiarisce che lo stesso sarebbe stato determinato per evitare una indiscriminata e confusa collocazione degli impianti che sovente si rileva in diverse aree del territorio nazionale… forse dimenticando, e la cosa sarebbe particolarmente preoccupante, che il Comune di Andria già dieci anni fa si era già dotato di un piano di zonizzazione con tanto di regolamento con il quale si sarebbe potuto evitare tale ulteriore scempio. Dunque, per l'amministrazione Bruno era necessario aggiornare e revisionare il PZE per il corretto insediamento urbanistico sul territorio comunale degli impianti per la telefonia mobile, con un apposito regolamento che contenga criteri per la minimizzazione dei campi elettromagnetici e per l'inserimento dei manufatti nel contesto urbanistico, architettonico, paesaggistico e ambientale. Come se in Andria un regolamento non esistesse già. Tutto questo mentre siamo costretti ad assistere passivamente al potenziamento degli impianti esistenti come quello "scandaloso" di via B.Buozzi ang. via Berna, e magari, autorizzato con la solita procedura del silenzio assenso..."