
Commento
Nuovo ospedale di Andria, il comitato civico lancia un allert
«Cosa si aspetta a firmare il nuovo Accordo di Programma Ministero/Regione dopo quello scaduto a novembre 2023?»
Andria - venerdì 25 luglio 2025
2.20 Comunicato Stampa
«Basta con le chiacchiere. Sul nuovo ospedale é tempo di sottoscrivere gli accordi di programma Stato/Regione - Comune di Andria/Regione» Torna a manifestare la propria delusione il Comitato per il nuovo Ospedale di Andria, sulla situazione di stallo in cui versa questa procedura.
«La fine della legislatura regionale (e la conseguente campagna elettorale) coincide con la fase conclusiva del procedimento relativo al Nuovo Ospedale di Andria ma coincide anche, e soprattutto, con la conclusione dell'intero Programma ventennale Governo/Regione per l'edilizia sanitaria di cui all'art. 20 della legge 67/1988, che scade anch'esso a novembre prossimo.
Questa confluenza di scadenze non può lasciare tranquillo alcuno né tantomeno il Comitato ed i cittadini che ad esso fanno riferimento. Infatti l'evolversi della situazione, con riunioni di commissione che si ripetono periodicamente, con il periodico variare del cosiddetto "crono-programma" per la realizzazione del nuovo ospedale di Andria, fa sorgere preoccupazioni. Ciò ci induce a lanciare un allert.
Al netto delle pur giustificate attività auto promozionali della politica, che ci saranno comunque in virtù della campagna elettorale, ci preoccupa la sostanza dei fatti e cioè la conclusione del procedimento per assicurarsi la provvista finanziaria alla realizzazione dell'opera. Si rammenta che le schede progettuali dell'intervento hanno già superato il vaglio del "Nucleo di Valutazione degli investimenti pubblici" del Ministero della Salute.
Tutto ciò detto, stiamo parlando del provvedimento "principe" ovvero l'"Accordo di Programma stralcio Ministero/Regione" che autorizza la spesa e che a sua volta pone il termine di tre anni dalla firma per l'indizione della gara e l'avvio dei lavori.
Assistiamo invece ad Asset che da tre anni esamina e riesamina il progetto, prima contro ed ora con i progettisti. Ad oggi, nonostante le assicurate sinergie e collaborazioni, tale valutazione non è ancora terminata, mentre leggiamo mirabolanti comunicati che annunciano una volta "Entro fine luglio la stipula del contratto per la realizzazione del progetto per la piastra oncoematologica dell'Ospedale di Barletta" e un'altra volta "Conclusa positivamente la conferenza di servizi per l'Ospedale di Bisceglie e si preannuncia la gara entro il mese di settembre".
Sia chiaro, non si tratta di rigurgiti campanilistici, perché tutto ciò che viene realizzato in una logica coerente di programmazione va benissimo. Non possiamo sottolineare, però, che nel piano regionale dei nuovi ospedali -da tempo- vi erano, nell'ordine di priorità, gli Ospedali di Taranto, Andria, Monopoli-Fasano (inaugurazione prevista il 26 luglio) e, infine, Bisceglie e tale ordine dobbiamo far rispettare.
Ora si parla, ancora ed inopinatamente, di variazioni dei prezzi, per cui sarebbe da aggiornare il quadro economico del progetto, quando tutti gli addetti ai lavori sanno che il listino regionale dei prezzi per le opere edili viene aggiornato periodicamente ogni sei mesi e, comunque, il quadro economico del nuovo ospedale già contiene la riserva per eventuali oscillazioni di prezzi.
A questo punto le domanda sono semplici e dirette: cosa si aspetta a firmare il nuovo Accordo di Programma Ministero/Regione dopo quello scaduto a novembre 2023? Si rammenti che all'epoca venne varato senza che ci fosse nemmeno un progetto: fu firmato nel 2020 solo sulla base di schede progettuali e programmatiche degli interventi regionali. Oggi abbiamo un progetto ed anche un parere positivo del Nucleo Ministeriale degli investimenti. Pertanto : cosa si aspetta a firmare il nuovo Accordo di Programma Ministero/Regione, dal quale decorerranno i tre anni per svolgere la gara e avviare i lavori?
E ancora, cosa si aspetta a sottoscrivere l'altro Accordo di Programma, quello Regione/Comune per la variante urbanistica che verrebbe votata dal Consiglio Comunale?
Sono domande che meritano non solo risposte celeri, ma anche, e soprattutto, atti amministrativi concludenti, prima che parta la bagarre elettorale. A tal proposito, a nostro parere, utile sarebbe il silenzio sia di tutti coloro che dovevano operare a tempo debito e non lo hanno fatto, sia di tutti quelli che avrebbero dovuto controllare e…non lo hanno fatto.
Che parlino le carte, gli atti amministrativi concludenti e non il chiasso delle dichiarazioni.
Rivolgiamo, da ultimo ma non certo per ultimo, un appello al Consiglio Comunale di Andria affinché assicuri -senza indugio- il voto di tutti, senza distinzione di schieramenti, per la variante urbanistica. L'interesse superiore della Comunità lo merita ed, anzi, lo esige».
«La fine della legislatura regionale (e la conseguente campagna elettorale) coincide con la fase conclusiva del procedimento relativo al Nuovo Ospedale di Andria ma coincide anche, e soprattutto, con la conclusione dell'intero Programma ventennale Governo/Regione per l'edilizia sanitaria di cui all'art. 20 della legge 67/1988, che scade anch'esso a novembre prossimo.
Questa confluenza di scadenze non può lasciare tranquillo alcuno né tantomeno il Comitato ed i cittadini che ad esso fanno riferimento. Infatti l'evolversi della situazione, con riunioni di commissione che si ripetono periodicamente, con il periodico variare del cosiddetto "crono-programma" per la realizzazione del nuovo ospedale di Andria, fa sorgere preoccupazioni. Ciò ci induce a lanciare un allert.
Al netto delle pur giustificate attività auto promozionali della politica, che ci saranno comunque in virtù della campagna elettorale, ci preoccupa la sostanza dei fatti e cioè la conclusione del procedimento per assicurarsi la provvista finanziaria alla realizzazione dell'opera. Si rammenta che le schede progettuali dell'intervento hanno già superato il vaglio del "Nucleo di Valutazione degli investimenti pubblici" del Ministero della Salute.
Tutto ciò detto, stiamo parlando del provvedimento "principe" ovvero l'"Accordo di Programma stralcio Ministero/Regione" che autorizza la spesa e che a sua volta pone il termine di tre anni dalla firma per l'indizione della gara e l'avvio dei lavori.
Assistiamo invece ad Asset che da tre anni esamina e riesamina il progetto, prima contro ed ora con i progettisti. Ad oggi, nonostante le assicurate sinergie e collaborazioni, tale valutazione non è ancora terminata, mentre leggiamo mirabolanti comunicati che annunciano una volta "Entro fine luglio la stipula del contratto per la realizzazione del progetto per la piastra oncoematologica dell'Ospedale di Barletta" e un'altra volta "Conclusa positivamente la conferenza di servizi per l'Ospedale di Bisceglie e si preannuncia la gara entro il mese di settembre".
Sia chiaro, non si tratta di rigurgiti campanilistici, perché tutto ciò che viene realizzato in una logica coerente di programmazione va benissimo. Non possiamo sottolineare, però, che nel piano regionale dei nuovi ospedali -da tempo- vi erano, nell'ordine di priorità, gli Ospedali di Taranto, Andria, Monopoli-Fasano (inaugurazione prevista il 26 luglio) e, infine, Bisceglie e tale ordine dobbiamo far rispettare.
Ora si parla, ancora ed inopinatamente, di variazioni dei prezzi, per cui sarebbe da aggiornare il quadro economico del progetto, quando tutti gli addetti ai lavori sanno che il listino regionale dei prezzi per le opere edili viene aggiornato periodicamente ogni sei mesi e, comunque, il quadro economico del nuovo ospedale già contiene la riserva per eventuali oscillazioni di prezzi.
A questo punto le domanda sono semplici e dirette: cosa si aspetta a firmare il nuovo Accordo di Programma Ministero/Regione dopo quello scaduto a novembre 2023? Si rammenti che all'epoca venne varato senza che ci fosse nemmeno un progetto: fu firmato nel 2020 solo sulla base di schede progettuali e programmatiche degli interventi regionali. Oggi abbiamo un progetto ed anche un parere positivo del Nucleo Ministeriale degli investimenti. Pertanto : cosa si aspetta a firmare il nuovo Accordo di Programma Ministero/Regione, dal quale decorerranno i tre anni per svolgere la gara e avviare i lavori?
E ancora, cosa si aspetta a sottoscrivere l'altro Accordo di Programma, quello Regione/Comune per la variante urbanistica che verrebbe votata dal Consiglio Comunale?
Sono domande che meritano non solo risposte celeri, ma anche, e soprattutto, atti amministrativi concludenti, prima che parta la bagarre elettorale. A tal proposito, a nostro parere, utile sarebbe il silenzio sia di tutti coloro che dovevano operare a tempo debito e non lo hanno fatto, sia di tutti quelli che avrebbero dovuto controllare e…non lo hanno fatto.
Che parlino le carte, gli atti amministrativi concludenti e non il chiasso delle dichiarazioni.
Rivolgiamo, da ultimo ma non certo per ultimo, un appello al Consiglio Comunale di Andria affinché assicuri -senza indugio- il voto di tutti, senza distinzione di schieramenti, per la variante urbanistica. L'interesse superiore della Comunità lo merita ed, anzi, lo esige».