
Vita di città
La piscina comunale di Andria riaprirà. Il Consiglio Comunale approva la proroga dell’affidamento
Urgente la pubblicazione del nuovo bando di gara. Marmo: «Non si può rischiare il degrado della struttura»
Andria - martedì 11 settembre 2018
13.00
Oltre due ore di discussione sono state necessarie ieri, in sede di Consiglio Comunale, per determinare le sorti della piscina comunale di Andria, situata in via delle Querce, al quartiere Cisternone, in un ping-pong di responsabilità tra maggioranza e opposizione che discutevano ora la possibilità di una gestione interna della struttura, ora le attribuzioni di colpa della chiusura della stessa. Un dibattito avvenuto sotto gli occhi e le orecchie dei piccoli fruitori del servizio, giunti a rivendicare la loro passione per il nuoto, oltre che dei dipendenti dell'attuale gestore della piscina, la Società Planet Andria s.s.d.
Il Consiglio, protrattosi sino alle 00.35, ha determinato l'approvazione, con 18 voti favorevoli e 8 astenuti, di una deliberazione emendata che affida nuovamente ad un ente esterno la gestione della struttura e, su proposta della IV Commissione Consiliare con il parere favorevole della dirigente Rosalba Vario, prevede "report e relazioni semestrali con dichiarazione sostitutiva di atto notorio di coerenza dell'attività svolta con quella prevista nell'offerta e negli atti di gara"; altresì, è stato approvato un emendamento soppressivo del riferimento al Piano Economico Gestionale, limitando la responsabilità comunale ad un parere di esternalizzazione della gestione della piscina. È stata inoltre votata a maggioranza una mozione urgente per dar seguito alla proroga tecnica della gestione "sino all'assegnazione e consegna dell'impianto a seguito della gara pubblica e procedere alla verifica urgente della situazione creditoria e debitoria tra gestore e amministrazione comunale", tutti questi emendamenti sono stati votati dalla maggioranza di centro destra.
Tra gli astenuti il consigliere del PD, Giovanni Vurchio, promotore di una internalizzazione della gestione di una piscina che possa dirsi davvero "comunale", e altri consiglieri dell'opposizione contrariati da un «disordine amministrativo, carenza di dialogo tra i settori e immobilismo», per citare la consigliera Daniela Di Bari.
Infatti, la gestione del centro sportivo in via delle Querce era stata concessa all'ente per 9 anni, a partire dall'agosto del 2007, con una proroga di 2 anni funzionale alla predisposizione di un nuovo bando di gara che, non essendoci stato, ha portato alla chiusa della struttura.
La questione è maggiormente complicata dalla presenza del succitato contenzioso tra Comune e ditta, la quale ritiene di non dover versare le quote di concessione in quanto si è già fatta carico di somme per le manutenzioni ordinarie che, ritiene, sarebbero state in capo al Comune.
Contenziosi a parte, obiettivo della maggioranza è stato assicurarsi che le porte della struttura riaprano al più presto, «per non rischiare che l'inutilizzo del bene causi un danneggiamento degli impianti determinando la necessità di una costosa manutenzione che porterebbe alla chiusura definitiva della struttura», come ha sostenuto il consigliere Nino Marmo.
"La proroga tecnica –aggiunge- non è stata concessa dagli uffici e, quindi, la struttura è stata chiusa per qualche giorno. Una situazione che non poteva durare, non solo per non interrompere la fruizione del servizio da parte dei cittadini: infatti, oltre ai circa trenta dipendenti il cui posto di lavoro va tutelato prioritariamente, c'è anche la questione dei costi per la struttura. Chiudere la piscina per settimane significa, per la pubblica amministrazione, dover affrontare spese maggiorate per la manutenzione prima della riapertura. Così, -conclude Marmo- riteniamo di aver risolto la questione. Siamo soddisfatti a condizione che ora l'amministrazione faccia presto".
Il Consiglio, protrattosi sino alle 00.35, ha determinato l'approvazione, con 18 voti favorevoli e 8 astenuti, di una deliberazione emendata che affida nuovamente ad un ente esterno la gestione della struttura e, su proposta della IV Commissione Consiliare con il parere favorevole della dirigente Rosalba Vario, prevede "report e relazioni semestrali con dichiarazione sostitutiva di atto notorio di coerenza dell'attività svolta con quella prevista nell'offerta e negli atti di gara"; altresì, è stato approvato un emendamento soppressivo del riferimento al Piano Economico Gestionale, limitando la responsabilità comunale ad un parere di esternalizzazione della gestione della piscina. È stata inoltre votata a maggioranza una mozione urgente per dar seguito alla proroga tecnica della gestione "sino all'assegnazione e consegna dell'impianto a seguito della gara pubblica e procedere alla verifica urgente della situazione creditoria e debitoria tra gestore e amministrazione comunale", tutti questi emendamenti sono stati votati dalla maggioranza di centro destra.
Tra gli astenuti il consigliere del PD, Giovanni Vurchio, promotore di una internalizzazione della gestione di una piscina che possa dirsi davvero "comunale", e altri consiglieri dell'opposizione contrariati da un «disordine amministrativo, carenza di dialogo tra i settori e immobilismo», per citare la consigliera Daniela Di Bari.
Infatti, la gestione del centro sportivo in via delle Querce era stata concessa all'ente per 9 anni, a partire dall'agosto del 2007, con una proroga di 2 anni funzionale alla predisposizione di un nuovo bando di gara che, non essendoci stato, ha portato alla chiusa della struttura.
La questione è maggiormente complicata dalla presenza del succitato contenzioso tra Comune e ditta, la quale ritiene di non dover versare le quote di concessione in quanto si è già fatta carico di somme per le manutenzioni ordinarie che, ritiene, sarebbero state in capo al Comune.
Contenziosi a parte, obiettivo della maggioranza è stato assicurarsi che le porte della struttura riaprano al più presto, «per non rischiare che l'inutilizzo del bene causi un danneggiamento degli impianti determinando la necessità di una costosa manutenzione che porterebbe alla chiusura definitiva della struttura», come ha sostenuto il consigliere Nino Marmo.
"La proroga tecnica –aggiunge- non è stata concessa dagli uffici e, quindi, la struttura è stata chiusa per qualche giorno. Una situazione che non poteva durare, non solo per non interrompere la fruizione del servizio da parte dei cittadini: infatti, oltre ai circa trenta dipendenti il cui posto di lavoro va tutelato prioritariamente, c'è anche la questione dei costi per la struttura. Chiudere la piscina per settimane significa, per la pubblica amministrazione, dover affrontare spese maggiorate per la manutenzione prima della riapertura. Così, -conclude Marmo- riteniamo di aver risolto la questione. Siamo soddisfatti a condizione che ora l'amministrazione faccia presto".