
Cronaca
«Da quei ricchioni non vado»: la denuncia dell'Arcigay BAT
Episodio di omofobia all'interno di un negozio di scarpe di Andria
Andria - lunedì 4 maggio 2015
15.00
«No da quei ricchioni non vado». Sono queste le parole che, secondo la denuncia di uno dei ragazzi coinvolti, sarebbero state pronunciate da due commessi di un punto vendita di scarpe nella Città di Andria. L'episodio è stato immediatamente denunciato dai giovani coinvolti e ripreso dall'Arcigay BAT che ha condannato fermamente l'episodio ed ha anche chiesto le scuse ufficiali al brand "Tata Italia" oltre a dirsi disponibili a realizzare gratuitamente un corso di formazione e sensibilizzazione alle tematiche Lgbtqi per il personale.
Nel dettaglio, nel pomeriggio del 30 aprile alle ore 17 circa, due giovani, allettati da un'offerta sulle scarpe con il tacco, sono entrati all'interno del punto vendita andriese della catena di distribuzione di calzature per chiedere informazioni a riguardo. I due commessi «si sarebbero rifiutati di assistere un gruppo di "ricchioni", continuando poi a deriderli», secondo la ricostruzione dei diretti interessati e dell'Arcigay Bat. La stessa azienda, dopo la lettera di protesta di uno dei giovani coinvolti, ha immediatamente risposto sul proprio profilo facebook «prendendo le distanze dall'episodio ed assicurando che contesterà disciplinarmente l'accaduto». Tuttavia, la stessa Arcigay Bat rilancia la necessità di «scuse ufficiali visto anche che la stessa azienda si è dichiarata sorprendentemente non "offesa e responsabile della vicenda"». E' per questa ragione che la stessa associazione della BAT «desidera un impegno di Tata Italia a predisporre per i dipendenti un corso di formazione e sensibilizzazione alle tematiche lgbtqi curato gratuitamente dai nostri volontari - ha scritto ancora l'Arcigay - Riteniamo infatti che simili comportamenti – del tutto inaccettabili nel 2015 – si possano contrastare solo con un'adeguata opera di in-formazione, alla quale il personale lavorativo delle aziende italiane non viene normalmente sottoposto».
Nel dettaglio, nel pomeriggio del 30 aprile alle ore 17 circa, due giovani, allettati da un'offerta sulle scarpe con il tacco, sono entrati all'interno del punto vendita andriese della catena di distribuzione di calzature per chiedere informazioni a riguardo. I due commessi «si sarebbero rifiutati di assistere un gruppo di "ricchioni", continuando poi a deriderli», secondo la ricostruzione dei diretti interessati e dell'Arcigay Bat. La stessa azienda, dopo la lettera di protesta di uno dei giovani coinvolti, ha immediatamente risposto sul proprio profilo facebook «prendendo le distanze dall'episodio ed assicurando che contesterà disciplinarmente l'accaduto». Tuttavia, la stessa Arcigay Bat rilancia la necessità di «scuse ufficiali visto anche che la stessa azienda si è dichiarata sorprendentemente non "offesa e responsabile della vicenda"». E' per questa ragione che la stessa associazione della BAT «desidera un impegno di Tata Italia a predisporre per i dipendenti un corso di formazione e sensibilizzazione alle tematiche lgbtqi curato gratuitamente dai nostri volontari - ha scritto ancora l'Arcigay - Riteniamo infatti che simili comportamenti – del tutto inaccettabili nel 2015 – si possano contrastare solo con un'adeguata opera di in-formazione, alla quale il personale lavorativo delle aziende italiane non viene normalmente sottoposto».