Manutenzione caldaia
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Cronaca

Caos caldaie: i controlli dell'ASAX potrebbero esser illegittimi

Nella BAT si apre un caso: alcuni consiglieri chiedono rapidi chiarimenti. Quest'oggi la nuova discussione in aula: la maggioranza abbandona il consiglio

E' una matassa complicatissima da dirimere per la Provincia BAT che sembra avere un grosso problema in più da risolvere dopo la conferma del non accorpamento alla Provincia di Foggia. Parliamo di caldaie e delle tanto famose ispezioni per la manutenzione ed il rendimento di combustione degli impianti termoidraulici delle città comprese nel territorio della sesta provincia pugliese. Il problema è complesso e cerchiamo di riassumerlo dopo un'attenta ricerca tra le carte.

Il tutto parte da un ordine del giorno firmato da cinque consiglieri di maggioranza, presentato nel corso della seduta dell'assise provinciale di venerdì 14 dicembre: nell'odg si impegna, con urgenza, il Presidente del Consiglio Provinciale a farsi carico della questione caldaie ed a sollecitare il Dirigente, che si è occupato di tutta la trafila, nel provvedere a chiarire alcuni aspetti non ancora ben chiari della vicenda. Venerdì scorso, poi, il rinvio della discussione a quest'oggi dove la bagarre in aula non è mancata. Giunti all'ordine del giorno in esame, tutta la maggioranza è uscita dall'aula lasciando la parola al primo firmatario dell'odg, il consigliere Saverio Fucci, il Presidente Ventola e le opposizioni.

L'affidamento del servizio alla Soc. Cons. ASAX, infatti, è avvenuto tramite processo verbale in data 21 dicembre 2011 (come scritto nella premessa dell'ordine del giorno presentato), quindi senza nessun contratto scritto, successivamente firmato il 30 di ottobre 2012 alla presenza di un notaio. I controlli stessi sarebbero dovuti durare per 180 giorni consecutivi senza soluzione di continuità e dovevano terminare entro il mese di giugno dell'anno 2012. Ma gli stessi controlli sono proseguiti anche oltre questa data come ci riferiscono numerosissimi cittadini oltre che evidenziato dalla petizione popolare dei cittadini tranesi indirizzata al Presidente ed alla Giunta della BAT in data 2 novembre 2012. Nel mese di maggio, tuttavia, l'ufficio contratti della Provincia ha depositato il proprio parere negativo sullo stesso contratto, come ribadito in aula dal Consigliere di Opposizione Lodispoto, che ha anche chiesto un immediato insediamento di una commissione d'indagine sulla vicenda.

Si prevedevano circa 12.000 controlli a campione nelle città di Andria e Trani poichè, come da legiferazione attuale, i comuni possono scegliere in autonomia di effettuare i controlli e città come Barletta e Bisceglie hanno scelto di gestire in proprio la questione. Al termine dei controlli, invece, sono circa 25.000 le abitazioni visitate dalla società incaricata, per circa 1 milione di euro di introiti effettuati, per un'ipotesi di spesa per le famiglie di circa 10 milioni di euro (se si considerano le sanzioni e la messa a norma o il cambio delle caldaie). La delibera dirigenziale n° 239 del 27 settembre 2011 parlava di 12.000 interventi e qualsivoglia maggior numero di controlli non aveva previsto nessun esborso economico maggiore da parte della provincia stessa. Il Consigliere Fucci, nel suo intervento ha riferito: «Credo che la ditta possa aver esagerato nel numero di ispezioni anche perchè non vi sono stati adeguati controlli ed io sono qui in aula a parlarne e voglio capire cosa sia accaduto».

Fino qui già molte le questioni poco limpide, ma a dar ulteriore impulso alla vicenda giunge la presunta impossibilità nell'esperire il servizio attraverso un semplice rinnovo della convenzione già in essere tra la ditta appaltatrice e la Provincia di Bari. Infatti, non riuscendo a fare un bando specifico, la Provincia BAT ha prorogato il servizio con l'ASAX che già lo svolgeva per la Provincia madre. Ma con la costituzione di un nuovo ente sembrerebbe non esser possibile questa procedura poichè i territori sono differenti e, per esempio, vi sono comuni della provincia di Foggia quali Margherita, Trinitapoli e San Ferdinando nei quali non è stato possibile effettuare gli stessi controlli. In quelle città i controlli mancano da cinque anni. Moltissimi cittadini hanno pagato le multe o le tasse, hanno visto speculare sulle sistemazioni, hanno dovuto sostenere spese ben al di sopra di quanto immaginato. Ora tutto potrebbe esser rimesso in discussione poichè già la giunta provinciale ha previsto l'annullamento di una parte delle sanzioni e siamo sicuri che la vicenda non terminerà qui. AndriaViva vi terrà aggiornati.
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