Convegni
Al Liceo Scientifico "R. Nuzzi" si parla di prevenzione dei tumori, nel ricordo di Annamaria Matera
"La dimensione umana della medicina" il titolo dell'incontro con il prof. Raspagliesi e il dott. Clara
Andria - sabato 7 dicembre 2019
12.25
Tanta commozione nel ricordo della giovane studentessa Annamaria Matera che un tumore ha strappato precocemente alla vita. Un'occasione per approfondire i temi della ricerca, della cura e della prevenzione. Si presenta ricco di spunti il primo workshop intitolato "La dimensione umana della medicina" svoltosi ieri pomeriggio nell'auditorium "Michele Palumbo" del Liceo Scientifico "R. Nuzzi" di Andria. Un'iniziativa fortemente voluta dalla famiglia di Annamaria e dai compagni di scuola per ricordarla nella speranza di vincere più frequentemente le malattie tumorali promuovendo la ricerca e la prevenzione. Famiglia, amici e conoscenti ricordano quel grande coraggio e quella determinazione che Annamaria ha mostrato nel corso della malattia, accettandola senza arrabbiarsi ma combattendo fino alla fine.
Due illustri relatori a presiedere la tavola rotonda: il prof. Francesco Raspagliesi, Direttore dell'Unità di Oncologia Ginecologica dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano; il dott. Alessandro Clara, Primario Anestetista della Clinica "La Madonnina" di Milano. Alla conferenza sono intervenuti anche la Dirigente del Liceo "Nuzzi", prof.ssa Nicoletta Ruggiero, il dott. Stefano Porziotta, Direttore Sanitario Presidi Ospedalieri Andria e Canosa, e il dott. Nicola Mariano, Medico di Medicina Generale e presidente del CALCIT di Andria. Essenziale è il ruolo della prevenzione nella lotta al tumore dell'utero, argomento trattato dal dott. Raspagliesi. Una patologia molto diffusa in Italia, risultando la quinta causa più comune di morte tra le donne soprattutto quelle che soffrono di ipertensione, diabete e obesità; risultano a rischio anche le donne che per svariati motivi hanno livelli di ormoni estrogeni più elevati nel corso della vita. La terapia preferita è l'intervento chirurgico, quando le dimensioni del tumore e le condizioni della paziente lo permettono, altrimenti si possono utilizzare alternative come chemioterapia, radioterapia e immunoterapia.
Notevoli sono i passi in avanti compiuti dalla ricerca e dal progresso scientifico: come spiegato dal prof. Raspagliesi, «oggi è possibile effettuare una prevenzione primaria del tumore al collo dell'utero, evitandone la causa tramite la vaccinazione per l'HPV, che si può effettuare già all'età di nove anni. E' la prima patologia della quale è stata identificata l'eziologia. La prevenzione primaria e secondaria sono armi essenziali nella cura dei tumori, noi scienziati lavoriamo quotidianamente per raggiungere una soluzione in più alla cura dei tumori». Una ragione in più per insistere da subito con attività di prevenzione nelle famiglie: in questo senso, è fondamentale «informare i cittadini e formare gli operatori sanitari con un'educazione continua e concreta in medicina. In merito ai tumori giovanili, - sottolinea il dott. Porziotta - oggi sono più accurate le diagnosi precoci, per questo motivo i casi risultano essere in aumento. Ciò non toglie che il compito preventivo affidato all'aspetto territoriale diventa ancor più fondamentale».
Due illustri relatori a presiedere la tavola rotonda: il prof. Francesco Raspagliesi, Direttore dell'Unità di Oncologia Ginecologica dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano; il dott. Alessandro Clara, Primario Anestetista della Clinica "La Madonnina" di Milano. Alla conferenza sono intervenuti anche la Dirigente del Liceo "Nuzzi", prof.ssa Nicoletta Ruggiero, il dott. Stefano Porziotta, Direttore Sanitario Presidi Ospedalieri Andria e Canosa, e il dott. Nicola Mariano, Medico di Medicina Generale e presidente del CALCIT di Andria. Essenziale è il ruolo della prevenzione nella lotta al tumore dell'utero, argomento trattato dal dott. Raspagliesi. Una patologia molto diffusa in Italia, risultando la quinta causa più comune di morte tra le donne soprattutto quelle che soffrono di ipertensione, diabete e obesità; risultano a rischio anche le donne che per svariati motivi hanno livelli di ormoni estrogeni più elevati nel corso della vita. La terapia preferita è l'intervento chirurgico, quando le dimensioni del tumore e le condizioni della paziente lo permettono, altrimenti si possono utilizzare alternative come chemioterapia, radioterapia e immunoterapia.
Notevoli sono i passi in avanti compiuti dalla ricerca e dal progresso scientifico: come spiegato dal prof. Raspagliesi, «oggi è possibile effettuare una prevenzione primaria del tumore al collo dell'utero, evitandone la causa tramite la vaccinazione per l'HPV, che si può effettuare già all'età di nove anni. E' la prima patologia della quale è stata identificata l'eziologia. La prevenzione primaria e secondaria sono armi essenziali nella cura dei tumori, noi scienziati lavoriamo quotidianamente per raggiungere una soluzione in più alla cura dei tumori». Una ragione in più per insistere da subito con attività di prevenzione nelle famiglie: in questo senso, è fondamentale «informare i cittadini e formare gli operatori sanitari con un'educazione continua e concreta in medicina. In merito ai tumori giovanili, - sottolinea il dott. Porziotta - oggi sono più accurate le diagnosi precoci, per questo motivo i casi risultano essere in aumento. Ciò non toglie che il compito preventivo affidato all'aspetto territoriale diventa ancor più fondamentale».