Zona insediamenti produttivi: somme a conguaglio chieste a numerosi assegnatari

Una vicenda che sta vedendo coinvolti numerosi imprenditori ed artigiani che hanno realizzato i propri opifici in questa zona

venerdì 9 ottobre 2020 12.10
Sono numerosi gli imprenditori e gli artigiani di Andria operanti nella zona PIP, tra via Trani e via Barletta, che sul finire di settembre e questa prima decade di ottobre hanno ricevuto dal Comune di Andria richieste di pagamento di ingenti somme, a quanto sembra dovute a titolo di conguaglio del corrispettivo già versato per la cessione delle aree destinate ad insediamenti produttivi.

Questa vicenda scaturisce dal fatto che gli assegnatari dei suoli di tale zona PIP, dopo aver regolarmente pagato il corrispettivo per l'acquisto di tali aree, si vedono oggi richiedere un esoso conguaglio delle somme versate per il prezzo di esproprio definitivo, effettivamente dovuto dal Comune di Andria in favore dei proprietari espropriati.
Gli assegnatari dei suoli in zona PIP, quindi, si stanno interrogando sulla legittimità delle richieste di pagamento inoltrate dal Comune di Andria che, si badi bene, sta chiedendo alle aziende il pagamento di decine di migliaia di euro nel termine di 60 giorni.

Naturalmente tutto ciò sta destando non poca preoccupazione negli assegnatari, soprattutto se si considera che la pretesa creditoria del Comune di Andria, giunge in un momento storico in cui la capacità economica e produttiva delle aziende andriesi è stata già fortemente compromessa dai pesanti effetti determinati dalla nota pandemia.

A tal riguardo, abbiamo interpellato l'avv. Antonio Guantario, esperto di diritto amministrativo, il quale ritiene "che trattasi di richiesta poco chiara, in quanto non espone i presupposti del calcolo del c.d. conguaglio, vale a dire le singole voci di costo".

E l'avvocato Guantario, per essere ulteriormente chiaro, sottolinea come "In ogni caso, per costante giurisprudenza, nulla è dovuto con riferimento ai costi derivanti da occupazioni illecite e/o relative alle spese legali attinenti ai giudizi di opposizione alla stima in cui il Comune è rimasto soccombente.
Sotto il profilo procedurale, la convenzione sottoscritta dagli assegnatari, impone un preventivo tentativo di bonario componimento che non può eludere la preventiva, corretta, precisa e chiara esposizione delle voci dei maggiori costi da cui il conguaglio è stato determinato"

Una vicenda quindi ancora alle prime fasi su cui siamo certi è necessario un confronto tra Comune e assegnatari, per cercare di dirimere questa delicata situazione.