Regolamento telefonia mobile, Barchetta: "Necessari 87mila euro per un adeguamento?"

Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia interviene all'indomani dell'approvazione in consiglio della delibera

martedì 23 dicembre 2025 16.07
"L'Amministrazione comunale conferma, ancora una volta, la propria incoerenza e incapacità nella gestione amministrativa e in questo caso del regolamento sulle antenne e ripetitori di telefonia mobile. Dopo anni di immobilismo, ieri è stato approvato un 'nuovo' regolamento che, nella sostanza, non introduce alcuna reale novità rispetto a quello già in vigore dal 2016, se non qualche adeguamento normativo soprattutto in ottemperanza a quanto stabilito da leggi nazionali". Interviene così il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Andrea Barchetta all'indomani dell'approvazione in consiglio comunale della delibera sul regolamento di telefonia mobile ad Andria.

"A questo punto le domande sorgono spontanee, era necessario spendere 87 mila euro più iva dei fondi comunali per adeguare il Regolamento stesso con una nuova versione quando il precedente, redatto altresì da professionisti, ha avuto un costo irrisorio? Una spesa sproporzionata e ingiustificabile per un Comune che si proclama in pre-dissesto finanziario. La questione che lascia basiti su tutte è che in questi anni l'Amministrazione Bruno non ha fatto rispettare in nessun modo il regolamento precedente e le regole quasi identiche che si era dato. Nessuna indicazione e neanche un controllo. Tutti gli impianti di antenne, anche quelli soggetti a potenziamento degli esistenti, sono sempre stati installati con il silenzio-assenso previsto per legge. Assenza di programmazione e senza adeguate tutele per i cittadini. L'Amministrazione è intervenuta solo a emergenza ormai esplosa, limitandosi a rincorrere i problemi invece di prevenirli. Ne abbiamo viste di tutti i tipi: installazioni in quartieri ad alta intensità abitativa, su immobili privati a due passi da immobili comunali, che dovrebbero avere la precedenza, perfino nei pressi di asili e istituti comprensivi.
Gravissimo anche il metodo adottato in Consiglio comunale. Alla richiesta di rinviare la discussione per consentire un approfondimento serio e responsabile su un tema così delicato, la maggioranza ha risposto con una forzatura politica, imponendo il voto immediato e approvando il provvedimento senza alcun confronto. In queste condizioni, l'astensione è stata una scelta obbligata.
A rendere il quadro ancora più preoccupante è il costo: 87.000 euro più IVA per un regolamento già esistente, che richiedeva al massimo un semplice adeguamento normativo. Siamo di fronte all'ennesimo spreco di risorse pubbliche e a una totale assenza di visione amministrativa. Per quanto ancora l'Amministrazione Bruno intende far pagare ai cittadini il prezzo delle proprie scelte sbagliate?", conclude.