Strade di Andria insicure: un gruppo di giovani teppisti aggredisce i passanti
Segnalati violenti episodi da parte di baby-gang che seminano paura per le vie della città, con insulti e vessazioni ai malcapitati
giovedì 2 agosto 2018
09.10
Certo che Kubrick, nel suo film "Arancia Meccanica" del '71, ci aveva visto bene, quando con il suo atteggiamento critico denunciò il degrado socio-culturale in cui proliferavano le nuove generazioni. Un susseguirsi di scene spietate, senza filtri dove ciò che emerge sono pulsioni incontrollate e comportamento animalesco dei suoi protagonisti.
Scene che hanno, inevitabilmente, avuto una ricaduta sulla nostra realtà, segnando l'inizio di una nuova era, quella moderna, costantemente martellata dalle aberrazioni della società odierna.
Questo è ciò che è accaduto circa due giorni fa, verso le 18:30 nei pressi del Monumento ai Caduti, quando una baby gang, quelli che il regista americano avrebbe chiamato "i Drughi", hanno accerchiato un gruppo di ragazzi prendendoli a schiaffi, senza alcun motivo.
Si snocciolano simili episodi anche il giorno dopo, questa volta puntando su alcuni bambini che sono stati rincorsi per le strade del centro cittadino per poi disturbandone altri mentre giocavano a calcio o lanciando petardi nel bagno adiacente il Monumento o sputando su anziani.
"Azioni che ho segnalato telefonicamente alla polizia che, forse sottovalutando la cosa, mi ha semplicemente sollecitato a rimproverarli", così spiega la mamma di uno dei ragazzi che è stato vittima di atteggiamenti anomali da parte del branco, "ci vorrebbero più controlli per le strade del nostro paese, dal momento che non possiamo contare sulla buona educazione che i genitori dovrebbero impartire ai loro figli".
Le ragioni di questi atti sono inspiegabili, forse, sono il riflesso di una generazione nullificata che andrebbe rieducata e non sottovalutata, stimolata a prendere coscienza della gravità delle proprie azioni e a recuperare quelle che sono le competenze relazionali con i coetanei e non.
Ma soprattutto bisognerebbe risvegliare il senso di responsabilità dei genitori, che in quanto educatori devono agire dinanzi a tali situazioni senza sminuirne l'accaduto, a volte considerato frutto di semplici atti goliardici.
Un fenomeno in costante crescita che necessità, prima che degeneri, di un intervento immediato e capillare, anche, da parte delle Forze dell'ordine.
Scene che hanno, inevitabilmente, avuto una ricaduta sulla nostra realtà, segnando l'inizio di una nuova era, quella moderna, costantemente martellata dalle aberrazioni della società odierna.
Questo è ciò che è accaduto circa due giorni fa, verso le 18:30 nei pressi del Monumento ai Caduti, quando una baby gang, quelli che il regista americano avrebbe chiamato "i Drughi", hanno accerchiato un gruppo di ragazzi prendendoli a schiaffi, senza alcun motivo.
Si snocciolano simili episodi anche il giorno dopo, questa volta puntando su alcuni bambini che sono stati rincorsi per le strade del centro cittadino per poi disturbandone altri mentre giocavano a calcio o lanciando petardi nel bagno adiacente il Monumento o sputando su anziani.
"Azioni che ho segnalato telefonicamente alla polizia che, forse sottovalutando la cosa, mi ha semplicemente sollecitato a rimproverarli", così spiega la mamma di uno dei ragazzi che è stato vittima di atteggiamenti anomali da parte del branco, "ci vorrebbero più controlli per le strade del nostro paese, dal momento che non possiamo contare sulla buona educazione che i genitori dovrebbero impartire ai loro figli".
Le ragioni di questi atti sono inspiegabili, forse, sono il riflesso di una generazione nullificata che andrebbe rieducata e non sottovalutata, stimolata a prendere coscienza della gravità delle proprie azioni e a recuperare quelle che sono le competenze relazionali con i coetanei e non.
Ma soprattutto bisognerebbe risvegliare il senso di responsabilità dei genitori, che in quanto educatori devono agire dinanzi a tali situazioni senza sminuirne l'accaduto, a volte considerato frutto di semplici atti goliardici.
Un fenomeno in costante crescita che necessità, prima che degeneri, di un intervento immediato e capillare, anche, da parte delle Forze dell'ordine.