Mensa scolastica ad Andria, la protesta delle famiglie non si ferma

Ieri mamme davanti alla scuola "M. R. Imbriani". Ascoltate le famiglie del Gabelli, al nido sospeso il servizio

mercoledì 9 gennaio 2019 14.30
Va bene la mensa ma non a questi costi. È questa in sintesi la posizione di molti genitori di Andria, alle prese da settembre con il rebus servizio di refezione scolastica. Al suono della campanella dopo le vacanze estive, lo ricordiamo, l'appalto con la ditta Pastore era scaduto ed una nuova gara non era stata avviata. Le mamme scesero in piazza per chiedere la mensa per i propri figli, a rischio si metteva infatti non solo il servizio ma il lavoro di molti addetti e l'organizzazione di tante famiglie che avevano scelto il tempo pieno per la gestione del proprio quotidiano. Nel frattempo è intervenuta la procedura di riequilibrio finanziario, il cosiddetto pre dissesto che ha portato alla rivisitazione del tariffe per l'utenza, da 3.10 euro a 5.90 per le fasce più alte di reddito. L'ufficio Pubblica Istruzione ha quindi provveduto ad un affidamento seguendo la procedura negoziata sotto-soglia tramite sistema M.E.P.A. ed ecco che si ritorna dopo le feste natalizie con una notizia: il 14 gennaio parte la mensa ed i genitori tornano a protestare.

Ieri sera assemblea spontanea dei genitori presso la scuola "M. R. Imbriani", nel quartiere di San Valentino, istituto in cui si può scegliere il tempo prolungato. I genitori si sono quindi riuniti per far sentire tutto il loro disappunto. Può sembrare un paradosso ma non lo è: il problema sono i costi, molto sostenuti soprattutto con le famiglie con più figli. Una soluzione prospettata dalla mamme, nel corso dell'assemblea sarebbe quello di usufruire di un servizio catering, con costi nettamente inferiori a quelli proposti dal Comune.

"Ci hanno messo di fronte alla scelta o accettare la mensa a queste nuove condizioni o togliere i nostri figli", sottolinea una delle numerose mamme presenti all'incontro e interessata per la scuola dell'infanzia, in quanto per la scuola elementare chi non usufruirà del pasto scolastico, i figli dovrà andarli a prendere da scuola già alle ore 12.15.

Insomma la matassa è più che mai ingarbugliata perché tanti sono gli interessi in campo, l'unica certezza al momento, è che la mensa è stata sospesa per il nido comunale su richiesta della maggior parte dei genitori che in questo sono stati ascoltati dall'Amministrazione comunale. Istanza che parte dal fatto, lo ricordiamo, che il costo del pasto si andava ad aggiungere a quello già salatissimo della retta mensile che da un massimo di 80 euro fino allo scorso anno è arrivata a ben 170 euro.