Matteo Salvini ad Andria: «C'è tanta voglia di cambiamento, sento che vinceremo dappertutto»

Il leader nazionale della Lega ieri in Largo Appiani per sostenere il candidato sindaco Antonio Scamarcio

lunedì 14 settembre 2020 13.38
A cura di Antonio D'Oria
Il leader nazionale della Lega, Matteo Salvini, ha fatto tappa ieri ad Andria per il tour elettorale a sostegno del candidato sindaco del centrodestra Antonio Scamarcio e dei candidati al Consiglio regionale. Tanti sostenitori in Largo Appiani, dove non sono mancate anche alcune decine di contestatori: per Salvini si tratta della seconda visita nella città federiciana dopo quella del 25 giugno scorso. Sul palco anche l'ex sindaco di Andria e candidato alle regionali con la Lega, Nicola Giorgino, il segretario regionale del partito On. Luigi D'Eramo e il segretario provinciale Giovanni Riviello.

«Noi parliamo di sanità, scuola, agricoltura, - ha affermato il leader della Lega - dei tanti ospedali che la sinistra ha chiuso qui negli ultimi anni. Lascio agli altri i sondaggi, la filosofia e l'allarme su fascismo e razzismo: la gente ci chiede salute, scuola, ambiente pulito, lavoro, un occhio particolare all'agricoltura, alla pesca e al turismo. Questo faremo, ho la sensazione che vinceremo dappertutto: se dopo vent'anni i pugliesi hanno un centrodestra unito e compatto con un candidato unico, è grazie alla Lega. Sento tanta voglia di cambiamento gli altri sono divisi tra PD, renziani e grillini, e penso che dopo quindici anni di Vendola ed Emiliano ci sarà la svolta».

Salvini si è espresso anche sul processo per la vicenda della nave Open Arms e sulla situazione, ancora incerta, della scuola: «Andrò a Catania perchè ho mantenuto la mia parola con gli italiani: bloccare gli sbarchi, chiudere i porti ed espellere i clandestini. Rivendicherò quello che ho fatto e mi dichiarerò colpevole di aver difeso gli italiani. In questo momento la mia preoccupazione principale è però la scuola: da sei mesi stiamo chiedendo al Governo assunzioni e stabilizzazioni dei precari, ma al momento migliaia di famiglie e studenti non sanno ancora che cosa li aspetta. Un voto alla Lega è anche un modo per mandare a casa la Azzolina che è una sciagura per la scuola italiana».