La critica situazione della potabilità dell'acqua a Montegrosso fa paventare pericoli anche per Andria
Nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo; "Da mesi sollecito, ma Aqp sempre silente"
sabato 7 settembre 2019
14.30
Il divieto di utilizzo dell'acqua in tutto l'abitato di Montegrosso, causa l'inquinamento delle stesse, da corpo ai paventati timori, manifestati nelle settimane scorse su possibili rischi circa lo stato d'uso in cui versano le condotte idriche dell'abitato di Andria, manifestata dal presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo, in sollecitazioni rivolte all'Acquedotto Pugliese.
"È da tempo che chiedo verifiche e interventi sullo stato delle condutture idriche ad Andria, ed oggi la notizia del divieto di utilizzo dell'acqua a Montegrosso conferma le mie preoccupazioni. Si tratta di un fatto grave, di un disservizio importante ai cittadini: il divieto scaturisce dalla rilevazione del superamento dei parametri batteriologici. Di qui, l'invito ad utilizzare l'acqua che sgorga dai rubinetti solo per i servizi igienici e non potabili e alimentari. Ciò che è ancor più significativo è il silenzio di Acquedotto Pugliese: non ho mai ricevuto riscontri alle mie sollecitazioni. L'ultima segnalazione che ho fatto è stata ad agosto, quando ho richiesto interventi di manutenzione -evidentemente non eseguiti da anni- alle condutture del centro storico andriese, tanto da provocare danni ad alcuni edifici storici di pregio come il portale della chiesa Sant'Agostino. Allora, non basta rilevare la presenza di elementi potenzialmente dannosi per la salute dei cittadini, se non si compiono interventi strutturali. Resto in attesa di una risposta di Aqp e del presidente Emiliano: prima la Puglia, tanti anni fa, era definita come la Lombardia del Sud... e oggi, invece, ai cittadini si erogano servizi da terzo mondo".
"È da tempo che chiedo verifiche e interventi sullo stato delle condutture idriche ad Andria, ed oggi la notizia del divieto di utilizzo dell'acqua a Montegrosso conferma le mie preoccupazioni. Si tratta di un fatto grave, di un disservizio importante ai cittadini: il divieto scaturisce dalla rilevazione del superamento dei parametri batteriologici. Di qui, l'invito ad utilizzare l'acqua che sgorga dai rubinetti solo per i servizi igienici e non potabili e alimentari. Ciò che è ancor più significativo è il silenzio di Acquedotto Pugliese: non ho mai ricevuto riscontri alle mie sollecitazioni. L'ultima segnalazione che ho fatto è stata ad agosto, quando ho richiesto interventi di manutenzione -evidentemente non eseguiti da anni- alle condutture del centro storico andriese, tanto da provocare danni ad alcuni edifici storici di pregio come il portale della chiesa Sant'Agostino. Allora, non basta rilevare la presenza di elementi potenzialmente dannosi per la salute dei cittadini, se non si compiono interventi strutturali. Resto in attesa di una risposta di Aqp e del presidente Emiliano: prima la Puglia, tanti anni fa, era definita come la Lombardia del Sud... e oggi, invece, ai cittadini si erogano servizi da terzo mondo".