Il coraggio giovanile di mettersi in gioco, Michele Matera

Intervista al ventunenne giocatore andriese di carambola a tre sponde

martedì 13 ottobre 2015 8.02
A cura di Federico Peloso
Dal 22 al 26 settembre scorsi, nel PalaCus Idroscalo di Segrate (MI), si è svolto il 42° Campionato Italiano Assoluto di carambola tre sponde. Nella categoria Open ha dominato il forte giocatore bolzanino Marco Zanetti, mentre tra i Juniores è uscito vincitore dalla competizione il siciliano Alessio D'Agata. I giovani partecipanti alla rassegna nazionale della suddetta disciplina sportiva sono stati lo stesso D'Agata, Emanuele Criscino e l'andriese classe '94 Michele Matera, che si è classificato al terzo posto. «Il movimento giovanile nella carambola - ci ha spiegato Michele - è ancora ristretto, ma la partecipazione a questo evento è stata comunque un'emozione incredibile. I miei avversari avevano più esperienza rispetto a me, che gioco professionalmente da circa un anno, perciò questo torneo è un soddisfacente punto di partenza. Non capita tutti i giorni di poter imparare da campioni del calibro di Marco Zanetti o Fabrizio Cortese».

Quella di Matera è una passione poco diffusa tra i giovani, i quali solitamente si dimostrano più affascinati dagli sport classici come il calcio, il tennis o la pallavolo. «Sin da bambino - ha continuato il ventunenne andriese - ho avuto un'inspiegabile passione per il pool. Iniziai a giocare all'età di 12 anni, quando frequentavo una sala giochi cittadina con i miei amici, ma la prima stecca personale me l'ha regalata mio padre circa sei anni fa, come premio per la promozione al primo anno di scuola superiore. Questa attività mi appassiona follemente, sia per il fatto che è una disciplina di estrema precisione, ma soprattutto perché stimola i giocatori ad un costante ragionamento. Il biliardo non è più solo il passatempo dei pensionati, bensì risulta uno sport in grande crescita a livello agonistico. Infatti la Fibis (Federazione Italiana Biliardo Sportivo) lavora scrupolosamente affinché siano sempre più numerosi i giovani interessati a questo intrigante mondo».

Spesso, nell'immaginario collettivo, la sala giochi è considerata un luogo poco raccomandabile, covo di lupi del Bronx e tana dei malaffari. Michele Matera, invece, vuole essere testimone di una realtà diversa ed apprezzabile. «Io credo che sia sempre sbagliato - ha dichiarato il giocatore andriese - fare di tutta l'erba un fascio. Certo, sarebbe un'ipocrisia non ammettere che esistano degli ambienti poco puliti, ma non è il contesto di cui ho la fortuna di fare parte. Io gioco a carambola con persone perbene, tra le quali ci sono anche medici, dottori ed agenti di polizia. Per questo voglio ringraziare tutti i miei compagni della Powerball di Andria e, in modo particolare, il proprietario Antonio Larosa, che è un abile giocatore di biliardo oltre che un maestro capace e scrupoloso». Infine abbiamo chiesto a Michele quali siano i suoi prossimi obiettivi sportivi. «Non si può - ha concluso lui - vivere di carambola, o meglio, solo i migliori al mondo riescono a farlo. Io sicuramente voglio continuare ad impegnarmi per crescere e per togliermi più soddisfazioni possibili. Inoltre mi piacerebbe veder lievitare il movimento giovanile nella nostra città, affinché il tavolo di biliardo non sia più considerato uno squallido passatempo, bensì un valido strumento di interazione sociale».